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 THE STYLES
THE STYLES LŽIMPORTANZA DI ESSERE NEWRANTI!
LŽIMPORTANZA DI ESSERE NEWRANTI!

Pochi giorni prima dellŽuscita del loro nuovo album incontriamo i The Styles al completo: Guido (voce e chitarra), e due nuovi elementi del gruppo, Carlo (chitarra) e Nick (batteria). A parlare con noi in realtà è principalmente Guido, leader della band e mente creativa del progetto, oltre a produttore e “one man band” dŽeccezione.

Siete solamente al secondo disco, ma “Newrante” risulta già molto diverso dal suo predecessore: abbraccia generi molto diversi tra loro, cŽè molta elettronica e molti elementi presi dalla cultura dance. EŽ stata una scelta o è una cosa che è venuta da se?
“A dire la verità mi è sempre piaciuto giocare con i generi, sentirmi libero di fare quello che voglio senza mettermi dei paletti. Ho sempre giocato un poŽ con lŽelettronica, ma in “You Love The Styles” mi sono trattenuto perché volevo fare un disco solamente rock. Questa volta volevo fare un disco più vario, e credo che sia un ottimo periodo per sperimentare e mischiare le cose: anche in radio mi capita sempre più spesso di sentire cose che contengono delle contaminazioni di genere, e anche la gente ha la mente più aperta. Me ne sono accorto soprattutto andando in tour con J Ax e conoscendo il suo pubblico: i ragazzi di oggi ascoltano quello che vogliono senza troppi preconcetti, non è difficile incontrare un ragazzo che ascolta i Rancid e lŽhip hop, o che viene ai concerti di Ax con la maglietta dei Led Zeppelin. Le cose sono diverse da quando avevo diciotto anni io: allŽepoca ascoltare rock voleva dire che se avessi ascoltato un disco di Tupac i miei amici mi avrebbero sputato in faccia!”.

Voi siete una band, ma anche questo album come il precedente lo hai registrato tutto da solo (ad esclusione del brano Rock Band). Come mai?
“Il fatto che io registri i dischi da solo nasce dal mio modo di lavorare: di solito io scrivo le canzoni e le arrangio direttamente mentre registro. EŽ un processo complicato, difficile da spiegare a parole, però difficilmente compongo un brano a casa e poi lo lavoro in studio. Ho iniziato suonando la batteria e poi mi sono avvicinato ad altri strumenti e alla produzione, e quando sono in studio di registrazione sono completamente da solo: per farti un esempio, quando registro la batteria faccio partire la registrazione, corro verso la batteria, mi metto le cuffie, registro, e quando ho finito corro indietro e premo stop. In futuro penso però di produrre qualcosa direttamente assieme a Carlo e Nick, perché per la prima volta sento di avere una band da cui posso avere un apporto costruttivo, e mi piace molto il loro gusto e le loro scelte musicali... e anche perché inizio a non avere più il fisico per correre avanti e indietro per lo studio! No, scherzi a parte, è una necessità che ho sentito già con Rock Band: quando ho conosciuto gli altri il pezzo era già registrato, ma ho voluto rifarlo con loro proprio perché avesse un altro impatto, visto anche il titolo”.

“Newrante” si distacca dal precedente anche per la scelta dellŽitaliano al posto dellŽinglese per i testi e il tuo modo di scrivere si avvicina molto al rap: è semplice, divertente, ironico ma comunque ha dei contenuti, riesce a dire qualcosa.
“Sono approdato alla scelta dellŽitaliano perchè ho sempre dato molta importanza ai testi, e mi è dispiaciuto accorgermi che nel disco precedente quella parte è passata quasi del tutto inosservata: “You Love the Styles” in realtà è molto più aggressivo di questo disco, lŽironia è molto più tagliente e gli argomenti sono più spinosi, ma purtroppo tutto questo non è evidente come in “Newrante”, forse proprio a causa dellŽinglese. Di sicuro aver frequentato così tanto J Ax e tutto quellŽambiente mi ha cambiato, e in qualche modo questo si sente. Volevo fare un disco che parli alle persone, riuscire ad esprimere come vedo le cose in modo diretto, senza filtri o giri di parole. E forse si, in questo senso è più vicino al modo di scrivere rap piuttosto che rock, soprattutto per quanto riguarda il rock italiano”.

Infatti “Newrante” è un disco molto diretto: sembra un poŽ uno sguardo su tutta la società moderna dellŽintrattenimento. Era questa lŽintenzione, no?
“Non penso di dire nulla che non sia sotto gli occhi di tutti: cŽè un mondo reale, in cui tutti viviamo e che conosciamo perfettamente, e una realtà diversa che è quella che ci racconta la televisione, la società dellŽinformazione, in cui siamo costantemente bombardati di input e notizie, spesso false. Io non voglio dare giudizi o insegnare nulla a nessuno, racconto solo quello che vedo. Il senso di “Newrante” è proprio questo: se essere un intellettuale vuol dire estraniarsi disgustati dalla realtà, e per contro dare retta allŽinformazione vuol dire omologarsi e sperare di diventare un pagliaccio da reality, io allora preferisco non informarmi e rimanere Žgnurante!”.

Quindi secondo te cosa cŽè di sbagliato nella società italiana, al giorno dŽoggi?
“Sicuramente, in questo momento, il male peggiore è la televisione perché sta facendo passare nella mente delle persone delle idee terribili: ad esempio, sembra che se non vai in video tu non esista, non sei nessuno; e nel momento in cui ci sei gli amici ti fermano credendo che tu sia diventato miliardario; eleva a modelli e a idoli dei personaggi incredibili, che non hanno alcuna qualità o talento specifico. Per quanto riguarda la musica poi lo spazio è sempre più ristretto e riservato a pochi, e persino programmi come X-Factor che hanno comunque il pregio di dare una possibilità a persone che un talento lo hanno, fanno passare due idee allucinanti: che le band o gli artisti costruiti “a tavolino” siano ok, cosa che fino a un poŽ di tempo fa si cercava di nascondere; e ribadiscono ancora una volta questŽidea della gara, che la musica e gli artisti vadano classificati e giudicati. UnŽidea che da San Remo in giù secondo me è sbagliata: la musica è libera, ogni artista ha un valore e un senso proprio. Qualcuno ha più successo e qualcuno meno, certo, ma non si tratta di vincere qualcosa”.

 

web: www.thestyles.net

Alberto Lepri

16 ottobre 2009

 TUTTO SU THE STYLES

2009
Newrante

2007
You Love The Styles
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