Esattamente un anno fa: 27 maggio 2008. Ricordate quella data? In prima serata, in tv, veniva trasmessa la finale della prima edizione italiana di X-Factor. I vincitori furono gli Aram Quartet, la trionfatrice Giusy Ferreri con Non ti scordar mai di me. Dietro di loro Emanuele Dabbono, oggi marito felice, e Tony Maiello. Dov´è finito quest´ultimo? Dopo un anno di silenzio assoluto il Nick Kamen di Castellammare di Stabia è tornato sulle scene con Ama calma, il singolo che lancia l´omonimo Ep di debutto. Il nostro blog, che ha commentato la preview del brano sul suo MySpace ufficiale paragonandolo a Justin Timberlake, ha scatenato un´ondata di commenti pro-Tony. Segno che il fanciullo dagli occhi azzurri mantiene uno zoccolo duro di ammiratrici pronte a difenderlo e sostenerlo. Volevamo iniziare l´intervista proprio da quel post, ma lo stesso Tony ci ha preceduti.
“Ho letto il vostro blog, molto simpatico!”
Iniziamo bene, l´ironia non ti manca...
“No, dico davvero! È giusto che all´inizio mi paragonino a qualcun altro, Justin Timberlake poi ha il mio stesso sound. Ma ho tranquillizzato le mie fan personalmente, ho detto che il tutto era scritto senza cattiveria”.
Una presa di coscienza che ti fa onore. Ti sei fermato un anno per prepararti meglio?
“Dico sempre che ho avuto il coraggio di fermarmi e di non sfruttare l´occasione per fare successo. X-Factor, la televisione, mi avevano dato quella possibilità ma ho preferito lavorare duro. Un disco di cover, come quelli che escono dopo ogni edizione, non era adatto per chi come me vuole scrivere le proprie canzoni. O almeno non in maniera matura”.
In cosa sei maturato?
“Ho studiato canto. Grazie ad una insegnante ho raggiunto ottimi risultati a livello vocale. Ho tirato fuori la voce, tengo meglio le note... E sono migliorato anche con la scrittura. Certo, è sempre un linguaggio da ventenne, però ci credo molto”.
La frase migliore che hai scritto finora?
“Forse ´perché l´amore non è quello di una notte ma un cuore che batte´, del singolo Ama calma”.
Tony Maiello canta il sesso. A Simona Ventura sarà preso un colpo, diceva che sul palco sembravi terrorizzato anche dalle ballerine.
“Sì, ma adesso ho fatto anche in quel campo le mie esperienze. Magari non bellissime, ma che mi hanno rafforzato”.
Adesso, poi, vivi anche da solo a Milano.
“Già, sto scoprendo un altro lato di me. Prima la sera uscivo a divertirmi, adesso invece vado a letto presto. Devo riordinare la casa, lavare, andare al supermercato...”.
Stop: supermercato=Giusy Ferreri. Quando hai ascoltato per la prima volta Non ti scordar mai di me alle prove della finale, avevi capito che sarebbe stato un grande successo?
“Avevo capito che sarebbe diventata una star molto prima, Giusy aveva tante possibilità di affermarsi. Ricordo che guardavo da un monitor quando l´abbiamo vista per la prima volta e siamo rimasti tutti stupiti, era nuova per noi. La personalità e la voce non si erano mai viste e sentite prima”.
In una delle puntate avevi anche dichiarato che la sua voce poteva infastidire e che cercava sempre le telecamere. Non proprio dei complimenti.
“Verissimo, non nego di averlo detto. Lì dentro ero stressatissimo, c´è stato un periodo di crollo quindi parlavo un po´ troppo. Comunque queste queste cose le notavo, poi magari dall´esterno si percepiva altro. Ora io e Giusy ci sentiamo, siamo amici. È una professionista e il successo l´ha meritato tutto”.
Il tuo vecchio inedito, Mi togli il respiro, non andò benissimo in classifica.
“Mi togli il respiro non volevo cantarla, però fui quasi costretto visti i tempi strettissimi. Mi piacerebbe scrivere un successo come quello di Giusy e anche comporre per qualcun altro. Ma per adesso, a vent´anni, sono già molto fortunato. Ho pubblicato un Ep tutto mio e ho una grande produttrice al mio fianco”.
L´inossidabile Mara Maionchi, che ha scoperto anche Tiziano Ferro. Non è che ha in mente di farti seguire le sue orme?
“Beh, sarebbe una bella soddisfazione. ´Rosso relativo´ era un bel disco, ma quello di Tiziano era un r&b misto a reggae, il mio è più pop. La mia soddisfazione più grande, però, sarebbe non tanto quella di vendere ma vedere la gente che canta le mie canzoni”.
Ricordo la puntata di X-Factor dove tornavi in quel di Castellammare e ti trattavano da superstar.
“Adesso è tutto più tranquillo, c´è il momento di piena e poi di magra. Per un emergente è così, bisogna lottare”.
Ricordo anche il tuo forte accento napoletano, adesso quasi scomparso. Hai preso lezioni di dizione?
“Si sente molto? Stando a Milano quella cadenza era un po´ pesante, non potevo continuare a dire ´mò´ invece di ´adesso´...”.
Vyncent Valo
26 maggio 2009
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