Il nome di Karin Dreijer Andersson sarà noto ai più come metà del duo elettronico dei The Knife, i fratelli dalle maschere inquietanti e dal tocco sinistro, oppure ancora come voce della celeberrima ed ipnotica What Else Is There? dei Röyksopp (e adesso Tricky Tricky e This Must Be It dall’album “Junior”). Eppure lo spessore artistico della svedese Karin non si è certo esaurito con queste esperienze, anzi, cerca ulteriori sbocchi e percorsi diversificati con un progetto nuovo di pacca: Fever Ray. L’omonimo album sta già riscuotendo approvazioni e creando un fermento di ammirazioni e sorprese; unanime il riconoscere a Karin la capacità di intessere situazioni oniriche sfruttando il peso specifico di ogni suono e ogni afflato di voce. Solo ascoltando “Fever Ray” si può comprendere la viscosità di queste atmosfere. Nel frattempo Karin ha parlato con noi di questo progetto che sta assorbendo ogniu sua cellula creativa.
Come mai hai scelto il nome Fever Ray per questo tuo progetto?
“Avevo bisogno di un nome da mettere in copertina, e mi sembrava che questo descrivesse bene il tipo di musica che faccio”.
Quale opportunità espressiva hai trovato in Fever Ray che con i The Knife non avevi?
“Penso sia importante, in ogni collaborazione, sapere quali sono le tue idee. E dopo aver passato così tanti anni nei The Knife sentivo il bisogno di ritrovare me stessa, artisticamente parlando. Olof e io comunque continuiamo a lavorare insieme: l’anno scorso ci siamo messi al lavoro su di un’opera su Charles Darwin”.
Quali sono i fondamentali del tuo suono?
“Beats primitivi e distintivi. E sperimentare con i vocalizzi”.
La tua voce è molto particolare e in questo disco spesso la distorci. La distorsione è una modalità di variazione?
“Mi piace l’idea di non rispettare le gerarchie. La voce è uno strumento così come tutti gli altri suoni, e in quanto tale dovrebbe essere trattata democraticamente”.
Come descriveresti l’esperienza dell’ascolto di “Fever Ray”?
“Non saprei, non sono solita ascoltare la mia musica”.
Ascoltando il disco si percepisce un senso di claustrofobia oscura, un po’ misteriosa. Cosa aggiungi a queste sensazioni?
“Felicità, luce e speranza. Per bilanciare”.
L’esperienza della tua musica passa anche attraverso le immagini – penso ai video di If I Had A Heart e When I Grow Up. Qual è il tuo immaginario di riferimento nel cinema e nell’arte?
“Il regista Julio Medem, Jim Jarmusch, David Lynch, Aki Kaurismäki, Kim Ki Duk, Park Chan-Wook e Hal Hartley”.
C’è molta aspettativa per Fever Ray, e di questo progetto si sta parlando assai. Questa cosa ti spaventa o ti dà la carica?
“Non do un valore ben preciso all’hype; le persone parlano di te così come possono parlare di tante altre cose, lo stesso faccio io, per cui tendo a non dare troppa importanza ai media quando ti portano in palmo di mano”.
L’Europa tende ultimamente a guardare con attenzione verso la Svezia. Ci sono degli artisti che ci tieni a segnalare?
“I nuovi album di Frida Hyvönen e di Jenny Wilson, ve li raccomando caldamente”.
COS'E'?
Newsic ? il portale dedicato al mondo della musica che abbraccia tutti
i
generi e tutte le preferenze. Artisti da classifica, nomi emergenti,
tendenze del momento e successi del passato: noi non facciamo
differenze, tutto quello che ? cool lo troverete nelle nostre pagine. CHI SIAMO?
Siamo una redazione attenta a dove si sta muovendo la musica oggi.
Crediamo nell'informazione e nell'arrivare prima di tutti a
darvi gli
stimoli giusti per essere sempre aggiornati su quanto succede in Italia
e nel resto del mondo. Ma prima di tutto siamo degli ascoltatori
appassionati. Tutto quello di cui vi parliamo ? stato 'testato'
da noi. PERCHE'?
Perch? siamo in prima linea. Perch? siamo pronti e preparati. Perch?
non
vi raccontiamo storie. Perch? crediamo nel rapporto di fiducia con i
nostri visitatori. QUANDO?
Sempre. 24 ore al giorno. 7 giorni su 7. 365 giorni all'anno.
Newsic non
vi lascer? mai da soli. DOVE?
Online, certo; non solo su newsic.it ma anche su tutti gli altri
siti del nostro circuito.