la Sincerità ha premiato Arisa: come fu per Tricarico il fascino dell´ alieno ha colpito il pubblico del festival di Sanremo che ha portato in trionfo la nostra piccola e timida cantante occhialuta.
Quella che si era presentata come una canzone semplice e senza pretese di cambiare il mondo, interpretata in pieno old style con la mani dietro alla schiena, ha sbancato come una slot machine del casinò: nella notte di venerdì il premio come vincitrice tra le nuove proposte e sabato il premio per la critica Mia Martini con circa 30 voti di distacco dalla seconda classificata Ayane.
Cosa , quest´ultima, del tutto prevedibile visti i balletti e i coretti della sala stampa sulle note del brano. Questa creatura antropomorfa, metà donna metà Chicken Little, ci ha confidato di preferire chi gli dice che è simpatica a chi gli dice che è bella, di amare la comicità garbata di Vianello e della Mondaini e di prendere questo successo come viene. Una sincerità, appunto, disarmante che l´ha premiata e che caratterizza in pieno questo nuovo personaggio che sembra sbarcato dalla luna sul pianeta Sanremo.
Con Arisa, al secolo Rosalba Pippa, ci lasciamo alle spalle l´amore per cui stracciarci le vesti, i gloriosi duetti delle figlie di papà e le pompose compartecipazioni dei suoi concorrenti.
Nella conferenza stampa del day after la nostra eroina naif, figlia di un autista e di una casalinga ha dichiarato: “se ce l´ho fatto io ce la possono fare tutti”.
Alla faccia dei talent show. Capito Karima e Marco?
(Francesca Bruni)
(21 febbraio ´09)
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