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SPECIALE "CONTROL": IL FILM, LE DICHIARAZIONI DEL REGISTA |
In uscita a fine settembre in tutte le sale cinematografiche per Metacinema, ”Control” è un film diretto da Anton Corbijn che racconta la storia di Ian Curtis, leader della leggendaria band inglese Joy Division. Fra gli attori ci sono Sam Riley nel ruolo di Ian Curtis e Samantha Morton in quello di Debbie Curtis.
La pellicola ha già ricevuto numerosi riconoscimenti durante numerose manifestazioni cinematografiche fra cui il premio come miglior attore a Sam Riley e come miglior film inglese all’Edinburgh Film Festival, oltre che la menzione speciale “Camera d’or” al Festival di Cannes.
La storia si svolge in Inghilterra, alla fine degli anni '70: Ian Curtis aspira a qualcosa di molto di più che vivere a Manchester. Desideroso di emulare i suoi idoli musicali, come David Bowie e Iggy Pop, entra a far parte di un gruppo e sogna di diventare un musicista a tutti gli effetti ma nel giro di poco tempo le paure e le emozioni che nutrono la sua musica sembrano consumarlo lentamente. Sposatosi giovanissimo e con una figlia, trascura i suoi doveri di marito e padre per inseguire un nuovo amore e per soddisfare le aspettative sempre crescenti della sua band. La tensione e la fatica minano la sua salute e con l’epilessia che va ad aggiungersi ai suoi sensi di colpa e alla sua depressione, la disperazione si impadronisce di lui. Cedendo al peso delle responsabilità, Ian si lascia consumare dalla sua anima inquieta e torturata.
Ecco cosa ha detto Anton Corbijn, regista del film, durante le fasi di lavorazione nel maggio del 2007: "'Control' è un film personale e ai miei occhi non è un film musicale. Devo confessare infatti che l’averlo considerato inizialmente un film musicale, mi aveva spinto a rinunciare all’impresa. Dopo aver fotografato tantissimi musicisti nel corso della mia carriera, mi sentivo già abbastanza etichettato, almeno in Gran Bretagna, come “fotografo del rock’ e quindi volevo evitare a tutti costi di vedermi appiccicare questa etichetta anche al cinema.
Nel 2004 mi sono preso quattro mesi di pausa per realizzare un libro sugli U2 che avevo fotografato per ben 22 anni. Seduto da solo a casa a guardare i provini delle foto scattate agli inizi degli anni 80, ho ricominciato a “sentire” quel periodo: il vento che soffiava mentre aspettavo l’autobus, la disperazione di non avere un luogo degno di essere chiamato casa, essere senza soldi, e quel magico rito di andare a comprare un disco e ascoltarlo subito.
Da allora i tempi sono molto cambiati - commenta Corbijn - ma quelle sensazioni mi sono tornate subito in mente, compreso il fatidico 1979, anno del mio trasferimento a Londra. All’epoca desideravo fortemente cambiare aria e così quando uscì l’album dei Joy Division ‘Unknown Pleasures’, capii che dovevo lasciare l’Olanda e trasferirmi nel luogo in cui era nata quella musica.
Due settimane dopo il trasferimento in Inghilterra - conclude il regista - scattai la fotografia – oggi famosa – degli Joy Division alla stazione della metropolitana. A ripensarci, è una storia veramente incredibile soprattutto pensando ad un ragazzo – e cioè io - che si trasferisce in un altro paese, conosce e fotografa il gruppo musicale che è all’origine del suo trasferimento e qualche decennio dopo dirige un film che parla di loro.
In un certo senso è come se avessi chiuso il cerchio e che questa fase della mia vita, dominata dai desideri e dalle emozioni che provavo da adolescente, si fosse conclusa. I Joy Division e Ian Curtis hanno avuto un’importanza fondamentale per me in quel periodo della mia vita e quando me ne sono reso conto, ha capito che avrei dovuto realizzare questo film".
(redazione) (29/07/2008)
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