Ricapitoliamo: 230 milioni di dischi venduti, 2 Oscar, 3 Golden Globe, 6 Grammy Awards, 11 World Music Awards, 7 Billboard Music Awards, 21 Juno Awards e 38 Félix Awards. Più le 2 onorificenze di Legione d'onore e Cavaliere delle arti e delle lettere della Repubblica Francese. Non stiamo dando i numeri, ma presentando (anche se non ne avrebbe affatto bisogno) Céline Dion, ieri a Milano per l'unica tappa italiana del “Taking Chances World Tour”. In barba al prezzo dei biglietti - dai 90 a 300 euro più prevendita -, il DatchForum era gremito di fan (quasi 7000 presenti) dell'usignolo del Québec, ritornata all'assalto delle classifiche alla fine del 2007 con il disco “Taking Chances”, dopo essersi esibita 200 sere all'anno, per ben quattro anni, al Caesars Palace di Las Vegas. Lo show di ieri sera - inizialmente previsto allo stadio San Siro - ha confermato la sua aura da diva: palco iper-tecnologico con spazi a scomparsa per la band di 11 componenti, 8 megaschermi e altrettanti ballerini che compensavano l'assenza della cantante durante i cambi d'abito (mozzafiato quello fucsia). Céline, arrivata con tanto di famiglia al seguito - mamma, marito e figlio -, si è concessa totalmente al suo pubblico in momenti di pura energia (l'intro con I Drove All Night), passione latina (Eyes On Me) e duetti virtuali (con Andrea Bocelli in The Prayer). Il pathos e l'emozione non sono mancati, grazie ai grandi successi da standing ovation come The Power Of Love, All By Myself e My Love, dove la Dion si è lasciata andare a qualche lacrima. Con il tributo ai compianti Freddie Mercury dei Queen e James Brown, Céline ha salutato il suo pubblico, salvo poi ripresentarsi per ben due bis: River Deep Mountain High (cover di Ike & Tina Turner) e l'immancabile My Heart Will Go On. La Dion, in abito da red carpet viola e circondata da un'atmosfera estremamente suggestiva fatta di luci e centinaia di candele, ha intonato il tema portante del film “Titanic” insieme a suoi tanti ammiratori. Prezzi alti, sì, ma per loro soprattutto emozioni alle stelle.
(Vyncent Valo)
(04/07/08) |