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MICK HUCKNALL |
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MICK HUCKNALL - LEONE DEL BLUES |
Mick Hucknall ci ha spiegato la genesi del suo nuovo album, avvenuta attraverso una trasformazione musicale dei suoi Simply Red; la passione per il vino e l'Italia, dove ha vissuto per diversi anni.
E' uscito il primo disco senza la dicitura Simply Red, ma semplicemente con il suo nome: Hucknall. “Tribute To Bobby” è un master class di 12 tracce, un viaggio alla scoperta del soul, blues e r&b, un tributo all'idolo e alla principale fonte d'ispirazione di Mick. Il Bobby in questione è il cantante afro-americano Bobby 'Blue' Bland, meglio conosciuto come “Lion of the blues”.
Prima di presentarci la sua nuova dimensione artistica, vuole chiarire un concetto che in queste settimane è stato frainteso e usato come segno identificativo del suo ritorno: “Non mi piace parlare di progetto solistico o scioglimento dei Simply Red. La parola chiave è cambiamento. Io ero il leader del gruppo, scrivevo le canzoni, ora ho deciso di identificarmi con il mio nome. La trasformazione è cominciata nell'ultimo album dei Simply 'Stay' (2007), in maniera assolutamente spontanea, senza premeditazione.
La seconda metà del disco mostra questa nuova attitudine musicale, una direzione che prende le dovute distanze dalla precedenti esperienze. Mi sono convinto che la musica che volevo fare era sempre ispirata al suono black, ma non più a quello degli anni '70 che i SR avevano sempre reinterpretato. Un emancipazione personale. Ho inciso questo disco per me”. E in questo tranquillo colloquiare, dove dei Simply Red si esprimere sempre coniugando al passato, alza i toni e si irrita quando tocchiamo il tasto del download gratuito e sferra un duro attacco agli artisti che lo sostengono, criticando le mosse di Radiohead e Coldplay: “Una presa di posizione irresponsabile, rischiano di pregiudicare il futuro dei giovani artisti”.
Una fase più matura, con la quale vorrebbe convincere nuovi amici e consolidare l'affezione di chi lo ha sempre apprezzato con i Simply Red, che festeggeranno i 25 anni di carriera con un tour nel 2010. Nuova energia scorre nella sua anima, una linfa che stimola lo spirito acuto e percettivo di Mick, agile interprete di una musica che colpisce dritta al cuore.
Un cambio di protocollo che Mick in persona ci ha raccontato al termine di un'infinita giornata milanese all'insegna della promozione “Sono sfinito, se non è un problema vorrei fare l'intervista in inglese, è tutto il giorno che mi chiedono di parlare in italiano (parla molto bene la nostra lingua, ha vissuto diversi anni in Italia, ndr).
Perchè la necessità di realizzare questo Tribute? “Non saprei dirti il perchè, è stata una cosa strana. Ho pensato: è una buona idea e ho realizzato questo disco. Un percorso molto naturale, un'opportunità per mostrare e far conoscere il talento di un artista poco noto in Europa. Sono due le principali ragione che mi hanno spinto ha perseguire il progetto. Primo, la volontà di realizzare non un disco di semplici cover, ma reinterpretare canzoni fornendogli una veste inedita, una chiave di lettura contemporanea, consapevole che siamo nel 21° secolo, senza snaturare il tradizionale suono R&B. Secondo, introdurre un artista anonimo nel vecchio continente, portare la sua musica alle persone che non lo conoscono. Bobby è una personalità creativa straordinaria in transizione, ciò significa che lui ha interpretato un importante periodo storico, quello che ha preceduto la Motown, il movimento politico di Martin Luther King, l'avvento del pacifismo...Un'epoca illuminata dalla genialità di 'The Genius' Ray Charles ”.
Una virata verso sonorità più blues? “Un lavoro che rispecchia quello che sono io adesso. Con i Simply Red abbiamo sviluppato sonorità soul anni '70, quello era il nostro riferimento storico-musicale: Marvin Gaye....e compagnia bella. Adesso il mio approccio assume forme più blues e rocky, spostando il baricentro del mio lavoro, creando una spaccatura inconciliabile con la filosofia finora decantata dai SR. Due dimensioni, due realtà. 'Tribute To Bobby' mostra questo concetto. La linea di demarcazione tra il passato e il futuro. Da qui parte la mia nuova carriera”.
Ci racconti dell'incontro con Bobby Bland? “E' stata un esperienza unica, che mi si è presentata e ho colto al volo. Una società stava realizzando un documentario su Bobby, sapeva che stavo incidendo questo disco e mi ha proposto l'incontro. Il tutto si è consumato in un hotel nel centro di Memphis (Tennessee). Un'avventura condizionata da un fastidioso raffreddore, che è passato in secondo piano nello stesso momento che il mio idolo è entrato nella stanza. Gli ho fatto ascoltare il mio lavoro, lui è rimasto molto colpito dall'attualizzazione che ho impresso alla sua musica, la scelta degli arrangiamenti e soprattutto perchè non ho fatto una semplice imitazione, ma ho cantato le sue canzoni a modo mio. Elogi che mi rendono veramente orgoglioso”.
Una passione sfrenata per il vino. Com'è nata? “Un'attività concepita in maniera molto casuale. Da una tragedia (la morte del padre di un suo amico italiano) la possibilità di trasformare un terreno in vigneti. Ho accettato la proposta e avviato il progetto a Sant'Alfio (Catania); adesso sono un produttore di vini in Italia. Un'idea che punta sulla qualità del prodotto, non destinato alla distribuzione di massa. Vini (rosso e bianco) per intenditori”.
Rosso o bianco? Quale prediligi? “Sono un appassionato, amo il buon vino; rosso o bianco che sia. E' una questione più complessa, un contesto che si definisce valutando diversi fattori: cibo, stagione...Ad esempio nei mesi invernali sono più indirizzato ai Rossi, in quelli estivi i bianchi”.
Cosa pensi della nuova filosofia di pensiero del download gratuito? E' questo il futuro della musica? “Una pratica che non condivido assolutamente. Mi turba questa situazione e sono molto incazzato. Snatura e svilisce il lavoro degli artisti (musicisti, pittori, scultori...). Che futuro si prospetta rilasciando musica gratuitamente,? Le eventuali aspettative vengono annientate, si condiziona un intero settore: chi realizza i CD, le persone che impacchettano il prodotto, incollano il booklet, i commessi nei negozi di dischi, si rischia la parali. Dov'è il futuro. Culturalmente chi lavora percepisce un compenso, queste sono scelte deplorevoli. E' stupido. Perchè i Coldplay hanno pubblicato il loro nuovo singolo gratuitamente? Che necessità c'era? Che tipo di messaggio lanciano al mondo e ai nuovi artisti?...E' irresponsabile, un appello sbagliato. Un mercato in affanno, che non po' risollevarsi con risposte stupide e sconsiderate. Alternative che sfavoriscono la crescita delle giovani generazioni. Tu per fare questa intervista vieni pagati, l'idraulico che viene a casa mia per una riparazione mi presenta il conto, non mi offre gratuitamente le sue prestazioni....”.
Ben tornato Mick, paladino di uno stile elegante ricco di charme, in controtendenza con la nuova frontiera del free download, e difensore incorruttibile del valore artistico.
Nella foto grande, Mick Hucknall con il grande bluesman Bobbie Bland. Carlo Cassani
(11/06/08) |
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 2008 Tribute To Bobby | | |
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