|
BUGO |
|
|
|
BUGO - ENTRA ANCHE TU NEL GIRO DI BUGO |
Bugo, alias Cristian Bugatti, ritorna con un nuovo album dal titolo emblematico, “Contatti”. Una parola che, secondo l’artista di Trecate, può essere calda o fredda, può significare “una stretta di mano” ma anche la richiesta d’amicizia su MySpace. Intervistarlo è stato piacevole, ma indubbiamente difficile perché l’artista-Bugo è molto convinto di quello che fa musicalmente, mentre l’uomo-Bugo è sensibile e apparentemente schivo e distratto. Per questo settimo episodio Bugo ha sottoposto al trattamento elettronico di Stefano Fontana la produzione delle 11 tracce. Il suo mondo cantautorale si è incrociato con quello, tutto beat e cuffie, del produttore membro degli Stylophonic, un connubio che ha dato un nuovo vestito musicale ai suoi brani, ora indubbiamente più al passo coi tempi. Come nasce la collaborazione con Stefano Fontana? “Ho chiamato Stefano per avere un produttore più fresco nel campo della musica elettronica. Affiancare le mie canzoni così cantautorali a un produttore così lontano dai cantautori mi sembrava interessante”. Si sente forte il suo tocco, sembrava volessi dare un’impronta differente al tuo album. L’idea che avevi in partenza coincide con quella che poi hai effettivamente hai ottenuto? “Non coincide mai, non sai mai come va a finire. Comunque non mi interessa nemmeno. I gli ho detto ‘Stefano,queste sono le canzoni, fai quello che vuoi’. Un minimo di sorpresa ci deve essere per me. Parlavo con Dente di questa di cosa: se tu vuoi contattare un produttore, non devi essere invasivo e controllare quel che fa. Alla fine quel che è venuto è venuto, e basta. Il produttore per me è il mio papà”. Cosa ne pensi di Sanremo e della musica italiana ora? Tu ci andresti mai? “Io non seguo molto Sanremo ma, a parte questo, vedo che da qualche anno c’è eccitazione nella scena… da quando sono arrivato io! (ride,ndr). Dobbiamo lottare per fare evolvere la musica italiana, ma non dobbiamo sentirci mai arrivati. La cappa di musica da intrattenimento che c’è a Sanremo occuperà sempre il 70 percento del cielo che la gente guarda. Se poi guardi un po’ più in alto magari il cielo diventa più luminoso. Ci sono stati bei momenti, come con i Bluvertigo. Per quel che riguarda la mia partecipazione, dipende da Universal, devi chiedere a loro. L’anno scorso ho partecipato al il premio Tenco e sono stato contento di averlo fatto”. Il tuo rapporto con la musica tradizionale italiana: a quale delle due componenti, quella innovativa e quella tradizionale, ti senti più vicino al momento? “C’è sempre questa tensione fra l’essere in casa e l’essere fuori casa. La mia casa sono io che scrivo canzoni tradizionali, c’è un’altra componente che invece è curiosa per la novità. Tutto sommato io preferisco stare in casa. Sono sempre in una sorta di schizofrenia musicale continua”. Parlando di musica estera, se ti dico Beck tu cosa dici? “Lo ascolto dal 1993, dai suoi primi album, mi colpii perché pensai dopo la morte di Cobain il contautore fosse lui. La gente che mi affianca sempre a lui è un problema che mi porto addosso da sempre, ma non ti so neanche dire se mi da fastidio o no. I giornalisti non hanno rispetto per gli artisti italiani, che anche se hanno delle partenze legate a qualche artista straniero poi però tutti di solito prendono la propria strada. E’ una maledizione per noi artisti italiani. E’ sintomo di una certa provincialità italiana. Beck per me non è più così importante, io ormai sono Bugo da tanti anni. Io sono molto più problematico di lui. Spero tu apprezzerai la mia onestà”. Assolutamente. L’introduzione non cantata è stata una scelta particolare. Come mai? “Semplicemente perché non avevo le parole giuste per quella musica. Non avevo mai fatto un album con un’intro e un’outro. Erano cose che si facevano una volta, lo fanno i rapper, ma i cantautori non lo fanno più. Volevo rinverdire la tradizione”. Un’altra tradizione italiana è quella del dover fare contatti per aver successo, conoscere la gente giusta per sfondare. A cosa ti riferivi in quel testo? “Non riguarda i contatti lavorativi. Era un titolo che non avevo mai fatto, non vuol dire niente in fondo. Ho tratto ispirazione da MySpace, molta gente lo usa per fare contatti e lavorarci su, per contattarsi. Contatti è una parola in cui trovi tutto quello che vuoi. Siamo io e te che stiamo parlando, è una stretta di mano. Ai dischi bisogna dare un titolo, ed ho deciso di chiamarlo così”. Tu come ti rapporti al mondo del web 2.0 e di MySpace. Ti senti al passo coi tempi? “Non uso MySpace, non mi interessa nulla. Quando ho fatto il disco passato l’ho usato per capire com’era, poi l’ho fatto seguire ad un altro. Preferisco leggere, stare in giro. Non credo si dimostri così”. Cosa stai leggendo in questo periodo? “Oggi ho letto un libro che mi ha fatto un po’ addormentare, sui quattro pilastri del sapere di Buddha. Leggo molte poesie, mi piace molto Aldo Nove, Keats, Rimbaud, Sbarbaro”. Cosa passa nella tua musica di quel che leggi? “Non mi interessa sembrare un poeta. I testi a volte nascono perché leggendo una parola da Rimbaud trovo ispirazione.. oppure mi viene in mente una cosa con cui sto passeggiando. E’ un processo molto naturale. Le due cose non sono strettamente collegate, non è premeditato. Deve venire altrimenti non la scrivo”. C’è qualche collaborazione che vuoi segnalare nell’album? “Ho collaborato con musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio e di Via Padova, che non c’entrano molto con l’elettronica. Ho scritto e arrangiato gli undici brani, poi io e Stefano abbiamo scelto dalla mia preproduzione, fatta solo di voce e batteria elettronica, quel che di meglio c’era. I brani sono stati tutti composti prima della nostra collaborazione. Lui principalmente è intervenuto nel sapore generale del suono ed ha fatto un lavoro ‘tosto’. Non ha snaturato il mio suono, anzi odio chi pensa di conoscermi in base al suono. Soprattutto i miei primi fan del mondo indie, che pensano di conoscermi e invece non sanno nulla. Io non so nulla di me, figuriamoci loro!”.
24/04/08
Luca Garavini |
|
TUTTO SU BUGO |
|
2008 Contatti | | | 2006 Sguardo contemporaneo | | | 2004 Golia & Melchiorre | | | 2002 Musica Minerale Naturale | | | 2003 Dal lofai al cisei | | |
|
|
|
|
vedi tutto su BUGO
|
|
vedi tutte le news
|
|
|
|
|
BNOW PREVIEW
|
|
|
|
|
RUMORE |
IN EDICOLA |
|
|
|
|
|
|
|
TAGS
|
|
|
|
|
|