Grazie a “Giornalista per un giorno”,iniziativa di Beat Magazine e Newsic per le rispettive community,tre ragazze hanno potuto incontrare i Simple Plan e fare loro alcune domande da vere reporter. Ecco il resoconto raccontato dalla bocca delle protagoniste. Di seguito le domande che sono state fatte ai Simple Plan.

Elena:“Non scorderò mai quel giorno. Ho incontrato le persone che più stimo al mondo, coloro che hanno saputo regalarmi emozioni uniche nella vita, coloro che sanno mettermi il sorriso quando sono triste coloro che mi hanno fatto amare la musica e che per questo non smetterò mai di ringraziare”.

Elisa:“Ha iniziato Roberta che è andata via diretta, poi Elisa che l´ha letta e poi ehm... il mio turno in cui mi sono bloccata di continuo!! Vabbè è andata e Pierre ha capito quello che gli ho chiesto....

Io cercavo di rimanere tranquilla ma... "ragazze tutte fuori!". Esco e eccoli, li avevo davanti mi ero praticamente paralizzata accenno un ‘Hello’. Mi sposto con le altre, l´attesa era soltanto di 15 minuti ma a noi sembrano eterni. L´attesa continua e alla fine è il nostro turno, entriamo la mia espressione era un misto When I’m Gone tra felicità e incredulità... era successo a ME.

Facciamo autografare i cd e il singolo che ci avevano appena dato. Io per parlare in inglese facevo fatica  e sapevo praticamente solo dire ´Sorry my english is horrible´ con Seb che mi risponde che per lui l´italiano era uguale”.

Roberta: “…infine prendo le mie cose e felice come non era mai successo, dopo aver realizzato finalmente questo mio sogno esco dalla saletta. Grazie ancora per questa opportunità”.

Eleonora: Col vostro ultimo album siete molto cambiati e cresciuti musicalmente… Non avete paura che questo cambiamento porti i vostri fan “storici” a non seguirvi più?

Risponde Pierre: “Siamo cambiati molto, ma non a tal punto da pensare che siamo diventati un’altra band. Abbiamo semplicemente integrato differenti stili, ma essenzialmente i Simple Plan sono sempre i Simple Plan. La nostra musica è sempre melodica, con accordi molto catchy, comunque molto rock. Personalmente penso che abbiamo dato un segno molto diverso alla band”.

Beatrice: Chi vi ascolta conosce più o meno tutto di voi, il vostro nome, la biografia i vostri gusti. Ma forse voi non conoscete molto le persone che vi ascoltano. Cosa ne pensi di questa situazione?

“Penso che ci conoscano per alcuni aspetti della nostra vita. Quando siamo sul palco ci vedono, quando siamo in aeroporto o negli hotel, alcune volte persino nelle nostra stanza d’albergo. E’ difficile conoscere una persona fino in fondo... comunque abbiamo un sito internet che rappresenta alcuni lati del nostro carattere, con tantissime persone che ci scrivono continuamente. E’ fantastico avere dei fan così affezionati. Se sei un fan di una band è normale voler sapere quanto più possibile sui membri del gruppo, cosa stanno facendo e cosa stando pensando”. 

Sabrina: Oggigiorno il fenomeno emo, con tutte le sue implicazioni estetiche e sonore sembra essere diventato un vero e proprio fenomeno di costume. Come definireste il vostro stile?

“E’ abbastanza personale. Non vesto brand particolarmente famosi e non mi sento particolarmente emo. Forse un po´ nei nostri tagli di capelli (risata generale, ndr). E’ uno stile molto rock, viaggiamo molto e guardiamo quello che va e che ci piace, quindi lo compriamo”.

Federica: Avete mai pensato di realizzare un seguito del Dvd “A Big Package For You”, magari con filmati del un tour per il nuovo disco in uscita?

“Assolutamente sì. Siamo stati moltissimo in studio per preparare il nuovo disco, dopo un anno che saremo in tour. Ovviamente non ora che l’album è appena uscito!”.

Claudia e Veronica: Il terzo album è sempre una prova di maturità un po’ per confermare il successo dei precedenti e un po’ per cercare nuove strade. Già ascoltando When I’m gone si ha l’impressione che ci sia un certo cambiamento nel vostro stile?

“Lo stress maggiore per noi è stato voler fare un album migliore. Volevamo reinventarci e sentire la nostre nostra musica fresca, senza snaturarci troppo. Quando siamo in tour vogliamo che tutte quelle persone tornino ai nostri concerti e per poterlo fare ti devi evolvere come band. Rimanere al punto di prima non ci aiuterebbe di certo. Abbiamo ascoltato in questo periodo album straordinari come l’ultimo dei Green Day, l’ultimo dei Fall Out Boy e dei My Chemical Romance. Sono album davvero ambiziosi, che mostrano la personalità e il talento dei componenti oltre che il coraggio di cambiare. Il nostro ultimo album va nella definizione di quello che è il nostro sound, ed è altrettanto ambizioso. Fa capire esatta mente cosa sono i Simple Plan ora”.

(Luca Garavini)

(17/03/08)