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LENNY KRAVITZ |
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LENNY KRAVITZ - LOVE REVOLUTION |
“It Is Time For A Love Revolution” è la colonna sonora di questa sommossa pacifica e il nuovo lavoro di Lenny Kravitz in tre anni. E’ un fremente appello alla mobilitazione rivolto a tutti gli appassionati di rock n’ roll, in cui confluiscono tutti gli elementi che sono stati distintivi della sua musica sin dagli esordi, dal soul al funk al jazz uniti agli intensi contenuti lirici. Registrato in diversi luoghi da New York a Miami, Parigi, Bahamas e Brasile vede come sempre Lenny scrivere, produrre, arrangiare e suonare tutti gli strumenti. Un nuovo progetto che va ad inserirsi tra i suoi migliori con jam di ruvido rock, la batteria incalzante, i groove sensuali, le chitarre fiammeggianti e l’inconfondibile voce appassionata di Kravitz. Risponde con eccelsa preparazione all’appello, evoca sensazioni ed emozioni remote, con una verve contemporanea. "Amo questo disco e il feeling che l’ha ispirato", ha detto recentemente Lenny. "Mi sentivo come un bambino che gioca nella sua camera, e questa è la migliore fonte d’ispirazione cui si possa attingere quando si fa musica, il senso di libertà". È questo senso di libertà ad alimentare il fuoco interno di “It Is Time For A Love Revolution”, che è musicalmente e spiritualmente vibrante come l’album di debutto di Kravitz, “Let Love Rule”. Un disco molto sentito, non solo a livello musicale, ma anche fisico, che nel suo making of, ha visto degli evidenti mutamenti d’approccio “L’ultimo album era molto naturale, aveva un suono pulito. Per questo lavoro ho scelto una direzione diversa, ho messo microfoni nello studio, volevo sentire le pareti della stanza…Il risultato: un lavoro più rock”. Oltre alle ballate come I´ll Be Waiting, I Love the Rain e A Long and Sad Goodbye, c’è un aspetto politico in Back in Vietnam e I Want To Go Home. Come suggerisce il titolo, Kravitz canta canzoni d’amore e di rinnovamento spirituale, invitando la gente ad aprirsi e a lasciare entrare l’amore nei loro cuori. Non teme inoltre di prendere una posizione politica, usando la sua musica per attirare l’attenzione sull’attuale guerra americana in Iraq e ricordando gli anni del Vietnam. Con i primi due singoli Bring It On e I’ll Be Waiting e con brani quali Love, Love, Love, Dancin’ Til Dawn e I Want To Go Home, il CD ripropone quelle caratteristiche eccezionali che hanno fatto di Kravitz uno dei musicisti rock più vitali degli ultimi 18 anni. “It Is Time For A Love Revolution” è un set di cui Kravitz va molto orgoglioso per lo spirito di libertà che lo ha ispirato. Ritorna sulla scena da protagonista per lanciarci un messaggio preciso, ecco come si esprime a proposito della “love revolution presente” nel titolo “Penso che la rivoluzione dell’amore sia qualcosa che comincia dentro ognuno di noi. Inizia proprio nel nostro spirito e da lì deve essere come un esercizio che facciamo nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre piccole comunità, e poi cresce al di fuori. Ma la rivoluzione è una disciplina. Significa che lascerò che l’amore governi la mia vita. Mi sveglierò ogni giorno e cercherò di fare del mio meglio per donare amore, per mettere dell’energia positiva nell’universo. E la rivoluzione è la disciplina per continuare a fare questo tutti i giorni, per amare me stesso, amare Dio, amare la gente intorno a me e anche solo per cominciare ad esercitarsi in questo nel vostro ambiente”. La California è la piattaforma di lancio dell’artista. Figlio d’arte, (il padre Sy Kravitz, produttore discografico; la madre Roxie Roker, attrice nota per il ruolo di Helen Willis ne I Jefferson), Kravitz iniziò ad appassionarsi di musica molto giovane. Così imparò subito a suonare il basso, il pianoforte, la chitarra e la batteria, e cominciò a cantare per il California Boys Choir e per la Metropolitan Opera. Nel 1983 cominciò ad incidere dischi in proprio, con il nome d'arte di Romeo Blue. All'epoca si ispirava molto a Prince e agli Sly Stone, ma anche a musicisti jazz quali Duke Ellington, Sarah Vaughan, Count Basie, Ella Fitzgerald… Alla fine degli anni ottanta, Kravitz ritorna nella costa East, a New York, per intraprendere una carriera musicale vera e propria. Si trovò a dividere casa con Lisa Bonet, un'interprete di The Cosby Show. I due si sposarono il 16 novembre 1987, e dalla loro unione nacque un anno dopo una figlia, Zoe Isabella. In quel periodo, il rocker newyorkese cominciò ad ascoltare anche Jimi Hendrix, i Beatles, i Led Zeppelin, Stevie Wonder, Curtis Mayfield e Bob Marley. Questi sarebbero diventati altri suoi ispiratori. Nella musica Lenny ha trovato l’espressione artista più conforme per trasmettere le sue visioni. Nel 1989 il debutto con “Let Love Rule”, disco che contenete anche il brano Justify My Love, rifatto da Madonna e inserito in “The Immaculate Collection” (1990). Due anni dopo, nel 1991, esce “Mama Said”, lavoro personale con canzoni che si riferivano alla fine del legame con Lisa Bonet, avvenuto nel 1990. Da segnale che al CD contribuirono Slash dei Guns N' Roses, e per la prima volta su un disco musicale, Sean Lennon, figlio del leggendario John Lennon. Il 1993 è l’anno della svolta definitiva, il riconoscimento internazionale con “Are You Gonna Go My Way”. Nel ’95 è stato rilasciato “Circus”, arrivato al numero 10 di Billboard e trainato da Rock And Roll Is Dead e Can't Get You Off My Mind. L’avvicinamento al nuovo millennio avviene con un approccio sperimentale e sonorità elettroniche. “5” esce nel 1999 ed ebbe un successo sostanziale soprattutto in Europa. Hit di punta furono If You Can't Say No, I Belong To You e la cover di American Woman dei Guess Who (quest'ultima originariamente nella colonna sonora di Austin Powers). Nel 2000, per celebrare la sua carriera, arriva il suo primo Greatest Hits, contenente anche l'inedita Again (premiata l'anno successivo con un Grammy). L’anno seguente è uscito “Lenny”, che conteneva il singolo Dig In (anch'esso vincitore di un Grammy nel 2002). Kravitz: un nome una garanzia. A Confermare questa affermazione nel 2002 Jay-Z invitò Lenny ad incidere con lui la traccia Guns And Roses (da “Blueprint 2: the Gift and the Curse”). Al 2003 risalgono invece We Want Peace (contro la seconda guerra in Iraq) una collaborazione con Michael Jackson Another Day e un'altra con P. Diddy, Pharrell Williams e Loon a Show Me Your Soul (dall'OST di Bad Boys 2). Un anno dopo, collaborò con i N*E*R*D nell'album “Fly or Die”, e di nuovo con Jay-Z in Storm, brano inserito in “Baptism”, il suo settimo album da studio pubblicato nel 2004. “It Is Time For A Love Revolution” è la nuova avventura impegnata di Lenny, che si preannuncia di profilo socio politico, che tenta di riscoprire valori indelebili, per rilanciare una società sempre più propensa all’autodistruzione, vicina al punto di non ritorno. Parlando di questa nuova sfida Kravitz ha confessato “Il nucleo del disco è l’idea di lanciare la rivoluzione dell’amore. Un appello rivolto a tutti, compreso me stesso, per cominciare a cambiare la coscienza globale. Credo veramente nel genere umano e nella sua capacità di ottenere la pace, ma questo traguardo si raggiunge solo con uno sforzo comune. Devi amare te stesso, prima di poter amare il prossimo. Il concetto è: sto bene con me stesso. Sono di nuovo sulla mia strada”. “Liricamente ha affrontato un percorso molto introspettivo e profondo in questo nuovo disco, e si può sentire la differenza” ha affermato Jason Flom della Capitol “Ha trovato se stesso, un'intimità personale che gli ha permesso di esprimersi al meglio e ricatturare quel feeling che lo ha reso una star”. Carlo Cassani |
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TUTTO SU LENNY KRAVITZ |
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 2008 It's Time For A Love Revolution | | |  2004 Baptism | | |  2001 Lenny | | |  1998 5 | | |  1995 Let Love Rule | | |
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