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CASSIUS - IL “TOCCO FRANCESE” DELL’ELETTROPOP |
In occasione del "Mind Music Trip", evento organizzato da SonyEricsson all’Alcatraz di Milano, i Cassius ovvero Hubert “Boom Bass” Blanc-Francart e Philippe Zdar raccontano a Newsic le loro origini musicali, la nuova scena francese elettronica e il loro rapporto con i nuovi gadget elettronici. Come vi connettete con le nuove tecnologie come la musica sul cellulare o in altre piattaforme? “Adoriamo molto i gadget elettronici, tutto ciò che esce di nuovo di solito ce lo prendiamo. Anche se in realtà ascoltiamo ancora moltissima musica con i vinili”. Vi piacciono molto anche le macchine vintage, con grandi richiami al passato.Quali sono i vecchi strumenti che preferite? “Ci piacciono le macchine vecchie, quelle un po’ vintage, poi con i plug in per il computer moduliamo il suono. Abbiamo vecchie tastiere che riproducono il suono più vintage. Abbiamo sintetizzatori anni ’80, quelli anni ’70 sono molto fighi ma hanno un suono troppo monotono, quasi cheap”. La stratificazione della vostra musica si mostra nella vostra passione per trutti i generi musicali. “In effetti è così. Dalla musica jazz degli anni cinquanta fino al blues dei sessanta, il rock dei settanta la minimal ma anche il nuovo suono noisy francese dell’ultimo periodo. Non ci poniamo limiti nell’ascolto”. Perché Cassius? Quanto conta il rapporto con i vostri genitori che erano anche loro nel mondo della musica? “Perché Cassius Clay era uno dei nostri idoli. Siamo partiti nel 1989 e veniamo da storie completamente differenti. Io sono un ingegnere del suono mentre lui è un musicista nel vero senso della parola. Sono cresciuto con un background molto fertile”. Dopo così tanti anni assieme nel mondo dell’elettronica non vi sentite dei precursori di quello che sta succedendo ora? “Io sono cresciuto che volevo sin da subito fare il DJ. Ho capito che fare musica e essere un dj non sarebbe stato troppo difficile, ed ho messo su una band insieme a Etienne De Crecy che si chiamava Always con l’idea di diventare un DJ. Così abbiamo iniziato a viaggiare tantissimo per il mondo, andando a Chicago, Miami e Tokyo. Non avremmo potuto fare nient’altro nella vita”. Cosa ne pensate della scena francese attuale, quella da Justice in poi? “Ci sono in sacco di persone che stanno uscendo al momento, non soltanto Mr.Oizo (quello del noto spot Levi's col pupazzo giallo, ndr) che è gia conosciuto anche in Italia. SebastiAn e Surkin fanno parte di questa categoria, anche Justice che sono amici ma ci piacciono molto, così Jackson. Il migliore ”. Non vi sentite un po’ i padri questa scena noisy? “Direi di no, noi eravamo nella prima di queste wave. La scena noisy attuale per noi è qualcosa nato quasi per caso, scoprendo che distorcendo al massimo il basso e la batteria si produceva un effetto sorprendente e molto catchy, quasi hardcore. Buona parte della musica elettronica francese al momento sta in una specie di linea fra i Daft Punk e gli Air. Noi ci collochiamo in un area elettropop. Quando ero ragazzino e ascoltavo la musica di Prince pensavo che quella era la musica che avrei voluto suonare un giorno”. (L.Gar.) |
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