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VERONICA LOCK |
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L’ANIMA MULTI-ETNICA DI…VERONICA LOCK |
Veronica Lock, 26 anni, romana, cantautrice, cresce ascoltando musica classica, pop, rock, folk e i cantautori italiani. Frequenta la scuola Waldorf di Roma dove ha la possibilità di conoscere ed approfondire il suo rapporto con la musica, che ha una parte importante nella didattica della scuola stessa. All'età di nove anni inizia lo studio del violino per poi passare a quello del pianoforte che diventa il suo strumento. La sua vena compositiva e letteraria si manifesta all'età di dieci anni attraverso la scrittura di poesie dedicate alla natura e agli animali. Questo mondo poetico è pervaso dallo spirito delle fiabe che sin da bambina ascolta all'interno della famiglia e che sono tutt'ora fonte importante della sua ispirazione.
La musica classica con Debussy e Beethoven è stata il fondamento della sua formazione musicale ampliandosi con l'interesse per le sonorità etniche. È dall'incontro con Sergio Cammariere e la sua musica, che nasce l'interesse per il blues e il jazz. Grande anche l'influenza esercitata dalla musica dei Beatles, Led Zeppelin, Pink Floyd, Sting, Cat Stevens, Simon & Garfunkel, e i cantautori italiani come De Andrè, De Gregori, Bennato, Branduardi e Battisti. Nel 2000 inizia la collaborazione con il violinista Olen Cesari, oggi suo produttore artistico.
Nel settembre 2002 è pronto il primo singolo "Allora ciao intanto" . Del singolo è stato realizzato anche un b video, che ha vinto il premio del pubblico nel concorso "Videoclipped the Radio Star", ed è stato realizzato da Alberto Molinari, Francesco Struffi e Francesco Cabras – della GANGA Film.
“Come un satellite che va", il suo album di debutto è nei negozi dall’11 giugno. Un primo disco di carattere e pieno di canzoni godibili, all'apparenza semplici, ma di grande intensità e di ottima qualità, sia creativa che realizzativa. Dodici canzoni in un album che non ci si stanca mai di ascoltare e riascoltare.
Luminosità mediterranea e anima multi etnica, Veronica adora le fiabe e vuole essere una piccola luce che porta ottimismo in questo mondo ‘malato’. Abbiamo incontrato la cantante e ci siamo fatti raccontare come è nato questo suo primo disco, le sue influenze e le aspettative…..
Cosa ti aspetti da questo primo album? “Con la mia musica voglio trasmettere ottimismo. Ogni canzone di questo nuovo album ha una sua identità . Esprimono sincerità e i miei pensieri nella speranza di essere una piccola luce che porta in questo mondo il sentimento del lieto fine, come avviene nelle fiabe. La musica deve essere interpretata come una terapia per guarire da qualcosa che ti ha fatto soffrire. Questo è quello che desidero venga percepito da chi ascolterà il mio lavoro ”
“Come un satellite che va” un titolo curioso, aperto a molteplici interpretazioni. Qual è la tua? “Un disco che va dentro la musica, che come un satellite scandaglia il mondo, curioso, pronto a recepire ogni segnale… IL disco è un contenitore di sentimenti e semplici emozioni che avverto ‘Mentre apro gli occhi’ (un pezzo del CD), dove mi accordo di essere cresciuta e che non voglio ‘Rischiare’ (altro pezzo del CD) di perdere quella curiosità che mi ha sempre a cercare oltre la realtà”. “La musica mi offre l’opportunità di fare tutto questo, intraprendere un viaggio senza confini, andare alla scoperta di realtà lontane dalla nostra, ascoltare il suono del mondo. Sono una grande consumatrice di musica e con internet posso soddisfare la mia curiosità. Ho un’anima multi etnica e sono molto affascinata dalle culture medio-orientali e orientali… In questa direzione ho avuto un aiuto da Olen Cesari e il suo violino che mi hanno dato la possibilità di approfondire l’anima del Pianeta Musica ”.
Internet può rappresentare il futuro per la musica? “Sicuramente si. Ha una potenzialità infinita che deve essere gestita da un’accurata e bilancia organizzazione. La musica, come le altre forme d’arte, è un collante tra le varie culture e la ‘rete’ può essere il vettore di trasmissione per abbattere tutte le barriere, una forma di educazione per le nuove generazioni”.
Come nascono le tue canzoni? “Dopo aver suonato violino, chitarra…ho scoperto che il pianoforte, grazie anche all’incontro con Sergio Cammariere, è il mio strumento prediletto, per me rappresenta un’orchestra. L’ispirazione arriva solitamente quando stai vivendo momenti intimi. Ogni canzone ha una sua storia, non c’è una costante…a volte prima scrivo il testo e poi mi metto al piano o viceversa. Solitamente la sofferenza, il dolore sono la culla dell’ispirazione che, grazie all’alchimia fantastica che si è creata tra noi, riesco a condividere con Olen con cui si è creata una perfetta intesa”.
Ci puoi parlare del tuo incontro con Sergio Cammariere? “E’ stato un incontro molto importante avvenuto quando avevo 12 anni. Mi ha insegnato a respirare la musica vera, il jazz il blues, mi ha arricchito sia come persona che come musicista. La sua passione, la capacità di suonare il pianoforte (come autodidatta) hanno per me un valore molto profondo oltre la musica , poiché è attraverso la sua amicizia che mi sono avvicinata alla musica”
Carlo Cassani |
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