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ALICIA KEYS |
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ALICIA KEYS - SUPERWOMAN? YES I AM |
Ogni qualvolta fa il suo ingresso in scena o in una stanza, porta con sé, consapevolmente o no, un’aura luminosa e ricca di charme. Capelli mossi, morbidi, lontani anni luce dalle treccine-afro di Fallin’, primo e indimenticabile successo. Guardaroba rinnovato da Armani, che tradisce con un tocco sportivo quello glam del video del nuovo singolo No One, firmato Ferrè. Alicia Keys si è scoperta finalmente donna con la D maiuscola, spogliandosi di modi e orpelli mascolini e vestendosi di una femminilità quasi stucchevole. All’intimo showcase di fine ottobre ha incantato il piccolo pubblico presente al Fitzcarraldo di Milano, tra i quali Roberta Armani e Paolo Maldini, concedendo alcune delle splendide canzoni di “As I Am”, terzo disco e attesa prova della maturità, in una raffinata session acustica. Ardua, quindi, l’impresa di intervistarla senza rimanerne completamente affascinati. Ripensando allo showcase e guardandoti ora viene da pensare: “ Cielo, che superdonna”. Quanto ti senti cambiata guardandoti allo specchio? “Molto. Ora sono pienamente consapevole del mio essere donna e mi sento molto più a mio agio nella mia pelle. Prima ero un diamante grezzo, adesso mi sento un diamante puro”. Un percorso anche interiore? “Mi sono accorta che portavo spesso una maschera, tendevo a sorridere anche quando dentro di me stavo male, vere e proprie tempeste emotive. Ho deciso di voler essere più onesta con me stessa e di cercare una serenità autentica”. E l’hai trovata? “Sì, grazie a questo disco ho delineato meglio le cose buone e quelle cattive. A causa dei troppi impegni, fino a poco tempo fa, avevo perso il gusto di viaggiare e addirittura di comporre. Ho ritrovato i valori importanti e ridefinito altri”. Ad esempio? “L’amicizia. Ho capito che non puoi controllarla e se l’allontanamento da una persona è necessario allora questo è indispensabile, anche nei confronti dell’altro per rispetto”. Il nuovo disco è molto più eclettico dei precedenti. Che impatto avrà sul pubblico secondo te? “Credo lo stesso dei primi lavori. Non saprei definire il sound, non mi piace separare i generi musicali. Quando ascolto un brano rock lo trovo ‘soulful’ e quando suono Chopin solo con gli accordi è come se stessi suonando Stevie Wonder! La bellezza della musica è quella di emozionare ed io mi sento libera di essere me stessa quando riesco a spaziare”. Nell’ultimo anno hai deciso di esprimerti anche attraverso il cinema, con film come “Smokin’ Aces” e “The Nanny Diaries”. Una nuova carriera? “Adoro recitare e cerco di scegliere i copioni giusti. Ho ricevuto molti complimenti e spero di poter riuscire a bilanciare la musica con il cinema e, perché no, con il musical che mi affascina tanto”. A proposito di complimenti, sei stata addirittura nominata in un brano di Bob Dylan, Thunder On The Mountain. “È vero, in un verso canta: ‘I was thinking 'bout Alicia Keys, I couldn't keep from crying’. Non ci siamo mai incontrati ma proprio quando l’ho intravisto ad una serata dei Grammy un amico mi ha chiamato e mi ha detto del brano. Uno shock! Vorrei proprio chiedergli il perché lo faccia piangere (ride, ndr)”. Cantante, attrice e produttrice televisiva. Sta infatti per arrivare “Zora”, una serie che racconta di una ragazza alle prese con il razzismo e l’adolescenza. Storia autobiografica? “Ci sono stralci della mia vita. Sono nata a New York, culla delle culture e non ho mai sentito il peso della discriminazione. Appena ho messo piede fuori, però, mi sono subito imbattuta negli stereotipi. In qualche modo, però, capisco quest’odio: viviamo in un clima di estrema paura”.
Proprio in America c’è la corsa alle presidenziali e in lizza per i Democratici ci sono un afroamericano, Barack Obama, e una donna, Hillary Clinton. Con chi ti schieri? “Devo ancora capire bene i loro programmi, le loro intenzioni. Non darò nessun supporto specifico, ma sono orgogliosa che ci siano due candidati del genere”.
Anche tu cerchi di cambiare le cose, ad esempio, collaborando con numerose organizzazioni umanitarie, come KCA che tenta di far arrivare quanti più farmaci contro l’AIDS in Africa. “Sono coinvolta in tre organizzazioni, tutte capeggiate da persone che conosco personalmente. È importante per me sapere quali sono gli obiettivi e chi c’è dietro, non si tratta solo di metterci la mia faccia. Ci vuole tanta energia, ma vedere gente che grazie anche ai tuoi sforzi può tornare a vivere, è una sensazione incredibile”.
Finita l’intervista continuiamo a pensarlo: “Cielo, che superdonna”. (Vyncent Valo) |
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