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PLAIN WHITE T'S |
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PLAIN WHITE T'S - HEY THERE, PLAIN! |
Partire dal piccolo per arrivare al grande. Senza mollare un colpo, qualsiasi sia la platea o l’audience. Ai Plain White T’s il merito di esserci riusciti con Hey There Delilah, una canzone che di fatto non è tipicamente del loro repertorio, loro che fanno del pop punk melodico un marchio di fabbrica dagli anni novanta, ma che è arrivata alla n.1 dei singoli USA e che al momento è stabilmente fra i primi 10 della classifica. Un piccolo colpaccio per questa band di Chicago, che si è fatta conoscere nei club fumosi della città del Blues, e che, passo dopo passo, sta conquistando un numero sempre più vasto di fan oltreoceano e che presto approderà alla conquista del più esigente mercato europeo. Ne sentiremo di sicuro parlare, vuoi per la tenacia con cui ci sono approdati al successo vuoi perché certi brani spiccano per la facilità con cui rimangono impressi. Nel complesso Every Second Counts è un disco forte e coeso e Delilah è una ballata che già piace molto alle radio, ad alto rischio heavy rotation. Raggiunto telefonicamente a casa sua, Dave Tirio chitarrista della prima ora dei Plain White T’s racconta a Beat se il successo fa girar la testa o forse no. Dave sei di origini italiane. Di dove precisamente? “I miei nonni sono di Genova”. Siete abituati a suonare davanti a piccoli pubblici molto affezionati. Ma il successo vi ha davvero cambiato la vita? “A volte non c’era nessuno ad ascoltarci! Fortunatamente vivere a Chicago ci ha permesso di suonare in club prestigiosi come il Metro o il Fireside, dove hanno suonato anche Tom Petty e Bruce Sringsteen. Non possiamo lamentarci”. All’inizio che musica facevate? “La musica che si suona all’inizio fa sempre un po’ schifo (ride eheh). Credo siamo decisamente migliorati ma non sta a me dirlo, ma al nostro pubblico. I cambiamenti dall’inizio sono stati lenti, non abbiamo mai rivoluzionato il nostro modo di fare musica”. A quando un Tour in Europa continentale? “In gennaio e febbraio coi Fall Out Boy”. Per quasi dieci anni i Plain White T’s hanno suonato di fronte a platee gremite desiderose del loro pop punk.
Sull’esordio su Hollywood Records “Every Second Counts” Tom, insieme a Mike Retondo (basso e voce), De’Mar Hamilton (batteria) e Tim Lopez (chitarra e voce) continua a trasformare il personale in universale. Sull’album canta di incontri e abbandoni e di tutto il travaglio emotivo che avviene nel mezzo ai due momenti. La hit “Hey There Delilah”, già al numero 1 della classifica Billboard Hot 100 e della classifica inglese, sta rapidamente scalando le classifiche di airplay e vendite anche in Italia. L’emozionante ballata acustica sta già rafforzando la loro fama di compositori di grandi successi. “Sapevamo che “Hey There Delilah” sarebbe piaciuta alla gente, e infatti sta diventando la nostra canzone di maggior successo” dice Tom In un tono simile si pone il testo di “Friends Don’t Let Friends Dial Drunk” che mette in mostra la visione singolare di Tom su amore e vita, mentre la melodia ti coinvolge ad ogni movimento. “Parla di una ragazza che mi chiamava solo quando era ubriaca, e quando era sobria invece non voleva avere nulla a che fare con me” dice Tom. “Hate (I Really Don’t Like You)” è un specie di vendetta, la storia di una ragazza che mi aveva appena fatto una scenata, ma non potevo essere così cattivo, per cui è più come se fossi solo arrabbiato. Ecco a cosa si riferisce la frase “I Really Don’t Like You”.
Canzoni che scavano più profondamente nel terreno emotivo sono “Our Time Now” e “Come Back To Me” e la raccolta “Write You A Song”. “L’amore è ciò che tutti vogliono, è ciò a cui le persone pensano ossessivamente, ed io non sono diverso dagli altri”, dice Tom, “le relazioni a volta ti fanno diventare matto.” Il che ci porta alla fatidica domanda: cosa succede nella sua vita amorosa? “E’ piuttosto una vita amorosa al contrario, cioè non piaccio a quelle che mi piacciono”.
Ma non siate tristi per i PWT’s. come il titolo del loro album, la band fa in modo che ogni momento sia importante e si gode completamente questo percorso. “Le cose stanno andando più velocemente del previsto e procediamo con cautela, “ dice Tom, “Ma non cambieremo. Sia che suoniamo in un piccolo club o in un’arena, daremo sempre il massimo. E se dovessimo crescere veramente tanto ci potremmo finalmente permettere luci decenti!”
L'8 febbraio 2008 al Rolling Stone di Milano potrete apprezzare dal vivo i Plain White T's. NOn perdete l'occasione!
(g.l.) |
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