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LCD SOUNDSYSTEM - SPECIALE TRAFFIC TORINO FREE FESTIVAL PART 3 |
Arrivato nel backstage del Traffic Torino Free Festival l’atmosfera placida che regna prima dei concerti è palpabile. Una zona è occupata da camion e camper, in cui il relax distende le membra prima del concerto, un area media adibita a ufficio stampa e un area hospitality per gli addetti ai lavori in cui rifocillarsi.
Dopo essermi accreditato, giro lo sguardo e vedo oltre la collina alcune figure che riconosco all’istante: quattro della crew degli LCD Soundsystem giocano a volano in un campo (due contro due) improvvisato. Poi l'attenzione è catapultata sulla collinetta dove una troupe televisiva sta intervistando il leader James Murphy: è lui il mio obiettivo della giornata. La discografica ci accoglie dicendo che avrei dovuto aspettare un po’, ma la cosa non mi preoccupava.
Con quel singolo tormentone (Daft Punk Is Playing In My House), quell’etichetta (DFA Records, dispensatrice di compilation con remix discorock di superba fattura) e quel live strepitoso (chiedere informazioni a chi era al Rolling Stone il 22 marzo) il nome di Murphy si ricorda, eccome se si ricorda. Eccoti di nuovo in Italia. Cosa ti aspetti dai fan? “Un casino pazzesco. Il pubblico qua sembra esagitato, non capita di radi vedere gente che poga. Ti ricordi di quel ragazzo salito sul palco a meta concerto?”. Certo. Lui portato giù di peso dai buttafuori. “Mi riferisco a quel tipo di scene. Siete soliti farvi riconoscere effettivamente (ride, ndr)”. Cosa ne pensi di Torino e di questo festival? “Torino è molto bella, il centro storico in particolare. Del festival non sapevamo granchè pensa che abbiamo scoperto ora che è gratuito! (ride, ndr)”. E della vecchia scena punk, quella del CBGB che ha chiuso, e di questa nuova punkfunk? “Della vecchia scena punk e del CBGB che ha chiuso non mi importa granchè. Sono passati più di trent’anni da quel movimento, credo sia inutile parlare ancora di ciò che è morto. A me piaceva molto il CBGB, tant’è che ho anche suonato là. Però la musica cambia cosi come i locali”. Novità dalla tua etichetta DFA? Sono in programma altre compilation? “Si ma al momento siamo fermi perché ci mancano alcune licenze per i pezzi da remixare. Oltre che qualche problema con la distribuzione dei vinili”. Quale artista ci consigli della tua etichetta? “Smoking Pinks e Prinzhorn Dance School”. Ma tu registri i tuoi pezzi alla DFA Records? “La prima fase del nostro ultimo lavoro, Sound Of Silver, è stato registrato nella mia fattoria, che sta parecchio fuori New York, e ci sono volute sei settimane. Per le fasi successive, cioè miraggio e masterizzazione, abbiamo portato tutto quanto a New York , in DFA”. Luca Garavini |
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