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MAX DE ANGELIS |
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37 MINUTI DI EMOZIONI |
Un esordio fortunato quello di Max De Angelis, che tra il 2004 e il 2005 ha conquistato l’airplay radiofonico con pezzi come “La soluzione”, “Nuda”, “L’evaso” e “Sono qui per questo”, con cui si era presentato al Festival di Sanremo. Ora l’artista romano è al banco di prova con il suo secondo album “37 minuti”, con cui ha deciso di fare un piccolo cambio di rotta: sempre le emozioni al primo piano, ma con “vestiti diversi”. Come mai hai deciso di lasciare le sonorità elettroniche a favore di una dimensione più acustica? E’ stato un passaggio spontaneo. Quando si scrive un pezzo, non si pensa subito alla veste da dare. Durante il tour del primo album (“La soluzione”) ho notato che faticavo a familiarizzare con i suoni sintetici e quindi ho deciso di dare alle mie nuove canzoni un sound diverso. E poi per un musicista è più interessante seguire varie strade e continuare a sperimentare. Quanto ha contato la tua formazione classica e la frequentazione della musica jazz? Sicuramente c’è sempre un po’ il richiamo a quella musica, anche se in questo disco non c’è un vero e proprio riavvicinamento…si può considerare una via di mezzo. E’ comunque certo che studiando musica fin da piccolo mi sono sempre sentito vicino alle emozioni, anche se sono solito ascoltare di tutto. “37 minuti”: un titolo particolare… Si, qui viene fuori la mia anima da matematico. Non mi piacciono troppo le regole forzate, ma cerco di dare libertà al concetto di matematica…lo so che è paradossale… Come definiresti l’anima di questo album? “La soluzione” era un disco dai concetti forti accompagnati da una musica forte. Poi la vita cambia, ti ritrovi in una fase più passionale e la musica finisce naturalmente per risentirne. La musica per Max De Angelis è… La libertà assoluta. Sbaglio o in queste nuove canzoni ci sono molte immagini? Ogni canzone è la fotografia di un momento emotivo, legato ad una particolare periodo o ambientazione. Si, questo album potrebbe essere considerato un collage di fotografie. L’amore sembra poi essere il tema portante… Si, perché le canzoni sono nate a cavallo tra due storie importanti. Comunque, come avrai notato, non sono mai tristi, bensì riflessive o al massimo leggermente malinconiche. Alla base c’è sempre la speranza, anzi la certezza di uscirne. E’ vero che componi principalmente di notte? Verissimo. Non so perché, ma sono sempre stato nottambulo…una volta dicevo di avere il fuso orario del Giappone! La notte mi protegge e la sento amica. Io sono uno di quelli che produce di più quanto tutto il resto dorme: vivo così la mia intimità. Quanto è importante per te la scrittura? Beh, direi molto. Pensa che sto scrivendo anche un libro! Mi ha convinto un mio amico giornalista a farlo. Dovrebbe uscire in autunno e si tratta di una cosa molto particolare, in quanto raccoglie in ordine cronologico parti del mio diario, alcune poesie e delle foto. La canzone che ascolti più spesso in questo periodo? “Giudizio Universale” di Samuele Bersani. Un collega con cui vorresti collaborare? Indubbiamente Eros Ramazzotti. Cosa ne pensi di myspace? E’ una realtà potente e credo non si sia ancora capito quanto. Forse dovrebbe essere più controllata e controllabile. (Laura Frigerio) (27/06/07) |
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