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MARILYN MANSON |
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RINASCO DOPO UN ANNO ALL'INFERNO |
Non è nuovo a queste sfide mefistofeliche, ma questa volta il confronto era vitale, necessario per affrontare una trasformazione e continuare la carriera artistica. “Questo è il disco che ho lavorato tutta la vita per realizzarlo” ha affermato Mr. Brian Warner, l’Antichrist Superstar della musica “Devi sempre cercare una trasformazione ‘Eat Me, Drink Me’ è la più importante per me”. Lo ami o lo disprezzi, un artista che ha costruito la sua immagine sugli estremi, capace di aizzare le ire dei ben pensanti (cattolici), ma abile nel raccontare una società corrotta e profondamente malata. Incontralo è sempre affascinante, soprattutto per la dialettica con cui esprime le sue personali interpretazioni, racconta le oscure vicende che hanno prodotto gratificanti liriche. Questa volta l’occasione si consuma in una sala completamente buia, senza finestre, illuminata solo dalla luce di sette candele poste al centro di un tavolo. Una sorta di ‘seduta spiritica’ per evocare gli spiriti demoniaci che hanno minato la sua psiche e le mosse per combatterli e sconfiggerli. “Questo disco mi ha salvato dall’autodistruzione. Voglio esistere, questo lavoro mi ha permesso di raggiungere questa ambizione. Ho ridefinito me stesso” ha confessato il rocker americano, disponibile al dialogo, mentre sorseggia un calice di assenzio rosso (ma con una lattina di 7up pronta per deliziare la sua sete). “Un set che mette in primo piano il mio ruolo di performer, volevo essere un cantante e cantare, nel disco si sente e lo si capirà ancora meglio nel prossimo tour”. Strumento privilegiato per tracciare questo difficile percorso la musica, una delle espressioni artistiche di Manson (le altre sono pittura e cinema). Si è chiuso in studio ha rotto gli argini della sua visione creativa e come una ferita aperta tutto scorreva liberamente senza barriere: cosi ha preso forma “Eat Me, Drink Me”. Un disco dark con accenni romantici? “ ‘Eat Me, Drink Me’racconta la mia idea di romanticismo, un sentimento unico nella mia visione che ricorda quello espresso da Joy Division e The Cure, o in film come ‘The Hunger’(1983) e ‘True Romance’(1993). Mi rappresenta, parla di me e della mia percezione del romanticismo, delle mie esperienze nei rapporti personali, le sofferenze….Sicuramente un album carico di dolore e amarezza, un lavoro fondamentale per avviare un percorso di trasformazione necessario per il mio aspetto artistico, ma anche privato. La mia resurrezione. Un tentativo estremo di comunicare con il mondo esterno ”. Riprendendo quanto affermato, parlando di pellicole come “The Hunger” (in italiano “Mirian si svegli a mezzanotte”) , il CD parla di vampirismo, lo stesso Manson ha affermato in una recente intervista“ Se dovessi fare una recensione del disco lo definirei cannibale, ossessivo, sesso violento, con un’angolatura romantica….naturalmente oltre ad argomenti ispirati da Lewis Carroll e Gesù Cristo”. “Eat Me, Drink Me”, un invito pericoloso; ci puoi spiegare il senso di questo titolo? “Un significato meglio percepibile nelle liriche della canzone. Naturalmente uno stimolo importante è avvenuto dal film che sto realizzando ‘Phantasmagoria: The Visions of Lewis Carroll’ (il suo debutto come regista), un progetto le cui riprese cominceranno ad ottobre, che ho messo in stand by per dare priorità al disco, che era molto più importante a livello personale. Parla del sacrifico personale , un pezzo profondo e riflessivo. Le persone sbagliano, hanno paure … Adesso ho più bisogno di essere una persona più che un artista, di non avere timore di quello che succederà domani. Questo disco in particolare mi ha permesso di raccontare alcuni concetti, personali, sociali in maniera totalmente diversa dal passato, con una prospettiva dissimile”. Una rinascita personale e musicale. Ci puoi spiegare il tuo nuovo percorso sonoro? “E’ un disco differente, un punto di svolta anche per l’approccio sonoro. Fondamentale l’incontro e la genuina collaborazione con il chitarrista Tim Skold. Insieme abbiamo forgiato i pezzi di questo disco, il suo modo di interagire ha ispirato il mio songwrtiting che fluiva senza argini in un momento (lo scorso anno) dove ero animato da disperazione e speranza. Questo è il mio nuovo volto. Era tempo di cambiare. Da un punto di vista lirico i testi parlano di forti emozioni, a livello musicale sono stato influenzato da tre artisti in particolare: ‘Diamond Dogs’ (1974) di David Bowie, ‘For Your Pleasure’ (1973) dei Roxy Music e ‘Purple Rain’(1984) di Prince. Volevo essere un cantante in questo disco, con questo schema ho raggiunto il mio obiettivo. Sarà una caratteristica evidenziata durante i live show”. Hai dichiarato che If I Was Your Vampir è la nuova Bela Lugosi’s Dead (Bauhaus): è l’inno dark di tutti i tempi? “L’idea era di creare un nuovo brano che avesse la stessa intensa emotività di Bela Lugosi’s Dead, l’inno dark per eccellenza. Parla di vampirismo, della sua metodologia, intesa come sacrifico personale. E’ il pezzo più significativo del nuovo album, mi ha aiutato a ridefinire me stesso, mostrare al mondo come sono adesso. Un pezzo epico (sei minuti) che ha avviato questo processo di trasformazione. Il testo è stato scritto il giorno di Natale (2006), un giorno simbolico (la nascita di Gesù), che ha segnato la mia rinascita”. Carlo Cassani (06/06/07) |
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1999 The Last Tour On Earth
1998 Mechanical Animals
1996 Antichrist Superstar
1994 Portrait of An American Family |
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