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PERSIANA JONES |
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PERSIANA JONES - CALA IL SIPARIO (FORSE) |
Uno dei gruppi più longevi della scena underground italiana, partito 19 anni fa da Rivarolo Canavese (TO), pubblica l’ultimo album dal titolo emblematico “Just For Fun”, prima di dare l’addio definitivo alle scene. Più volte annunciato dal 2005, il cd viene ora distribuito in tutta Europa in due vesti, classica jewelcase per l’edizione italiana e versione digipack per quella straniera. Per chi non conoscesse la storia della band, detto fatto. Nati nel 1988 in un piccolo paese di provincia, durante uno dei primi concerti decidono di chiamarsi Persiana Jones E Le Tapparelle Maledette, ironizzando sul celebre film di culto con protagonista Harrison Ford. Per evitare di cadere nel genere demenziale, che prendeva piede in quegli anni, il nome viene ridotto a Persiana Jones. Nel 1990 esce il loro primo disco, il mini LP “Impazzire”, subito apprezzato dalla comunità ska italiana. Lentamente inizia un percorso tutto in discesa, segnato da apparizioni televisive, innumerevoli live, partecipazioni a festival, compilation e produzioni internazionali, cambi di formazione e la nascita della casa discografica “Uaz Records” a cura di due membri del gruppo, Silvio e Beppe Carrozzo. Proprio con quest’ultimo abbiamo parlato della loro lunga carriera, tutta basata su divertimento e buona musica. Che probabilmente avremo ancora modo di ascoltare…
Dopo quasi vent’anni di attività, 9 album e oltre 1000 concerti in tutta Europa arriva JUST FOR FUN, ultimo album dei Persiana Jones, non solo in termini cronologici ma inteso anche come ultimo della vostra carriera. "La scelta dell’ultimo disco è maturata negli ultimi tempi, non perché non avessimo più nulla da dire, anzi, ma visto l’andazzo della musica italiana abbiamo deciso di fermarci al momento giusto, senza trascinarci. Se poi arrivasse il disco di platino magari ci ripensiamo! (ride, ndr)".
La gestazione dell’album è stata abbastanza lunga… "Sì, l’idea del disco c’era già a fine 2005, ma i vari concerti ci toglievano troppo tempo e l’avevamo quindi accantonata. Poi c’è stato uno stop forzato alla 998esima data per via di un infortunio, abbiamo ritrovato spazio e ci siamo dedicati all’album che pian piano è venuto fuori".
Da poco si sono aggiunti altri due elementi alla band, Ciaffo agli scratch e Whito seconda chitarra. Un nuovo sound per l’album, arricchito anche dalla presenza di Bunna degli Africa Unite. "Finalmente! Bunna è un amico da sempre e per questo cd siamo riusciti ad averlo nella cover di “Hooked On A Feeling” dei Blue Swede, tratto dalla colonna sonora de “Le Iene” di Tarantino". Un vostro film cult? "Sì come del resto gli altri suoi film, da “Pulp Fiction” a “Kill Bill”. Nel gruppo ovviamente ognuno ha il suo di film cult. Personalmente apprezzo i kolossal come “Il Gladiatore” e “Braveheart” e come regista John Carpenter. Roba violenta insomma! (ride, n.d.r)".
Se doveste scegliere un vecchio film per cui avreste curato la colonna sonora quale sarebbe? "Bella domanda! Credo che tutto l’album “Agarra La Onda” si sarebbe prestato bene per le scene di viaggio di “Fandango” o magari per quelle de 'I Guardiani Della Notte'".
Tornando alla musica e al principio di quest’intervista, cosa ne pensate dell’attuale scena musicale italiana che racchiude soprattutto rapper alla Fabri Fibra e gruppi teen-pop come Finley & Co.? "Apprezziamo il vecchio rap, quello dei Sangue Misto e L’Isola per intenderci. Oggi sembra quasi che tutti scimmiottino le grandi star USA. Hip-hop, ska e rock alla fine non appartengono alla cultura italiana ma gli scopiazzamenti sono fin troppi. Per quanto riguarda le nuove leve non giudico il loro lavoro ma credo che siano semplicemente le classiche persone giuste che si son trovate nel momento giusto".
Quindi in giro non c’è nessuno che possa prendere il vostro posto? "Credo di no. In casa discografica ci arrivano tantissime proposte, valide e non. Quello che manca a questi ragazzi, però, è l’attitudine, la voglia di sbattersi che ad esempio avevamo noi quando abbiamo iniziato. Andavamo in giro a provare, affittavamo sale per i primi demo. Oggi invece con il computer non hai neanche bisogno degli strumenti ma sul palco se non vali si vede. E comunque se qualcuno vuol prendersi il nostro posto, faccia pure! (ride, n.d.r)".
Qual è il ricordo più bello della vostra avventura, quello che non vi stancherete mai di raccontare ai nipotini? "Beh ce ne son tantissimi. Se proprio dovessi scegliere allora dico un concerto per un Festival in Repubblica Ceca, in collina, a 5 km dalla Polonia. Una bellissima arena naturale e oltre 25.000 persone. 55 minuti di musica con i peli delle braccia ritti dall’emozione".
E quello da dimenticare invece? "Quelli brutti li abbiamo già rimossi! (ride, n.d.r) Credo comunque quando un gruppetto di bulli nel ‘99 ci ha assaliti prima di un concerto a Carmagnola, vicino Torino".
Non avete mai tentato la carta del successo in America? Il vostro genere lì è molto più consolidato, come accennavi prima… "In USA ci sono troppi limiti, soprattutto per la lingua. Alcuni college hanno passato le nostre canzoni, ma in quell’ambiente ci sono poche restrizioni. L’Epitaph (celebre etichetta americana della scena alternative, n.d.r) ci chiese di registrare tutto il repertorio in inglese e sinceramente, ora che ci penso, non so perché non l’abbiam fatto! (ride, n.d.r)".
Dato che d’ora in poi avrete molto tempo libero a disposizione, che avete intenzione di fare? "I nostri amici e tutti quelli intorno a noi non sono ancora convinti della nostra scelta… Abbiamo ancora tante altre cose da dire, magari fonderemo un altro gruppo oppure chissà!".
Non è dato sapere se questo capitolo sta davvero per chiudersi o meno, ma se la Persiana dovesse abbassarsi per sempre cosa vi mancherebbe di più? "A questo punto usiamo il condizionale e dico che ci “mancherebbe” sicuramente la dimensione live, soprattutto il contatto con la gente. Mai dire mai comunque!".
(C) Photos: Alice Pedroletti
Vyncent Valo
(01/06/07)
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TUTTO SU PERSIANA JONES |
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 2007 Just For Fun | | |  2004 Another Show | | |  2003 Brace For Impact | | |  2001 Agarra La Onda | | |  1999 Puerto Huraco | | |
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1997 – Brivido Caldo 1995 – Siamo Circondati 1994 – Show 1993 – Che Passa 1991 – Baciami Tony 1990 – Impazzire |
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