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MOLTO DJ E MOLTO KICKS |
Diciamo che fa un po’ effetto chiacchierare con uno degli Hot Chip in merito all’uscita di una compilation DJ Kicks e scoprire che … quello che hai davanti è un neo-pantofolaio! Stessa cosa mi successe con i Rapture: uno si aspetta che chi fa musica club-attitudinale sia un animale della notte, e invece ci si ritrova a accorgersi che non sempre è necessario vivere by night per far vivere by night. Comunque. A parte questo piccolo contorno, l’occasione è la pubblicazione della compilation della serie DJ Kicks n°29, affidata proprio agli Hot Chip, inglesi prodigio che di gente ne hanno fatta ballare ed urlare al miracolo parecchia in giro. Non conoscete “The Warning”? mai sentito parlare di “Coming On Strong”? correte ai ripari, e di corsa! Sono le vostre orecchie a domandarvelo. Io invece le cose le domando direttamente ad Alexis Taylor degli Hot Chip. Bando alle ciance. Credo sia un onore venire avvicinati dalla !K7 per compilare un DJ Kicks. Come vi siete sentiti? “Non ce lo aspettavamo affatto, ci hanno colto di sorpresa. Ovviamente appena ci è stato proposto di mettere mano ad un DJ Kicks non ce lo siamo fatto ripetere due volte: era troppo l’entusiasmo e la voglia di firmare un prodotto che è sinonimo di prestigio, affermazione e qualità”. E da parte loro? Cosa si aspettavano faceste? “Non avevano mai lavorato con una band, prima di noi c’erano stati fior fiore di DJ ma tutti singoli individui; per cui c’era un po’ quella preoccupazione data dall’incognita novità. Ad ogni modo, noi li abbiamo rassicurati immediatamente: abbiamo alle spalle una solida esperienza di DJ, per cui non siamo proprio sprovveduti …!”. Il vostro DJ Kicks è un mix eclettico dove trovano spazio accanto a pezzi storici della Dance anche Etta James, Ray Charles e Joe Jackson. Cosa avevate intenzione di dimostrare? “Che la dance ed i grandi classici possono stare uno accanto all’altro senza cozzare, anzi: basta trovare il giusto mezzo e farli incontrare, e come senti il risultato non è poi così male, no? In fondo anche i classici li abbiamo proposti ma rimaneggiati a modo nostro. E così abbiamo dato forma ad un compromesso tra quelle che sono state le nostre influenze e quello che ci piace fare oggi”. Ci sono stati dei personaggi e dei brani che avevate fortemente richiesto ma per i quali non siete riusciti ad ottenere le necessarie autorizzazioni? “Come no. Su tutti ci spiace non aver ottenuto Prince, Stevie Wonder e Peter Gabriel”. Avevi già qualche compilation della seie DJ Kicks? “Sì, quella di Erlend Oye”. Ce l’ho anch’io (assieme a quella di Annie), ed effettivamente è uno di quei dischi che fareste meglio ad avere. Qual è il momento giusto per godersi la vostra DJ Kicks? “La mattina, quando si è a casa tranquilli. Personalmente, è il momento della giornata che preferisco: a casa mia, senza fretta, senza pensieri, e la luce del mattino. Relax totale. Che poi magari prosegua anche al pomeriggio. E, perché no, la sera”. ‘Mission’ di questa compilation? “Ha un’anima schizofrenica che vuole solo far agitare i fianchi alle persone”. Party ideale. “Non ne frequento molti, anzi. Però mi ricordo di un live a Reykjavik di Bjork, un sound system favoloso, atmosfera rarefatta, pubblico aperto e disponibile. Quella sì è stata un’esperienza di quelle da ricordare!”.
(Elisa Bellintani) |
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