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DOLORES O'RIORDAN |
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DOLORES O'RIORDAN - PRONTA A RIMETTERSI IN GIOCO |
Il suo biglietto da visita suona come un chiaro messaggio rivolto ai suoi fan “Are You Listening?” (titolo del suo debutto solista). Per esorcizzare i demoni che l’hanno condizionata ha deciso di rompere con il passato, senza sconfessarlo, e cominciare da capo con un approccio diverso. “Ho vissuto questa nuova esperienza con uno spirito differente, meno pressione e condizionamenti. I pezzi sono stati scritti tra Dublino e il Canada (dove vive Dolores, ndr), con tempi e modalità decise da me personalmente senza i vincoli del music business e le maledette scadenze…” ha raccontato Dolores a Beat, nel corso di una lunga intervista che la cantante ha concesso al nostro magazine. Serena, rilassata, parla di lavoro ma anche di vita normale, la famiglia, le preoccupazioni di una madre, ma con un velo di ottimismo. Ci racconti questa nuova avventura? “E’ stato un viaggio terapeutico. Attraverso la musica ho combattuto le pene, i dolori, una medicina benefica per affrontare le paure della vita e andare avanti. Questo disco rappresenta un risveglio, l’inizio di un nuovo ciclo. L’ideale ponte di collegamento tra il passato e il presente con uno sguardo verso il futuro. La vita è come un cerchio ideale, con l’inizio e la fine, una fase con momenti negativi (Black Widow, esplora il tema della morte ed è ispirata alla vicenda della suocera recentemente scomparsa) e positivi (Ordinary Day, racconta la nascita della terza figlia, Dakota). Ci si scontra con dei muri e per andare avanti bisogna aggirarli e voltare pagine. Dopo un lungo periodo buio finalmente sto vivendo un momento sereno grazie all’espressione artistica (musica e pittura)”. Il brano October può essere interpretato come metafora dei cambiamenti che si affrontano durante la vita? “Esatto. Il ciclo delle stagioni come quello dell’esistenza, in continua evoluzione. Ne finisce uno ne comincia un altro. Questi ultimi quattro anni sono stati molto costruttivi a livello personale. Mi hanno permesso di riflettere a fondo. Sono successe molte cose, tristi e felici…Ma sono riuscita a trovare il giusto equilibrio personale e ho realizzato questo disco. Era il momento giusto per farlo”. Com’è la vita senza Cranberries? “Con la band è stata un esperienza indimenticabili, ma per alcuni versi anche traumatica. Ho vissuto un periodo molto difficile, le pressioni del sistema, lo stress mi avevano sopraffatto, ero alienata. Era necessario prendere una decisione drastica, avevo bisogno di respirare aria nuovo per ricominciare a vivere. La mia vita è molto cambiata rispetto a 10 anni fa e adesso mi sento pronta per tornare a raccontare e scrivere le mie esperienze. Sono serena con me stessa e con il mondo che mi circonda, affronto e combatto, come ogni persona, le quotidiane avversità. Non demorde e tento di trovare la migliore soluzione ai problemi”. L’arte come terapia di vita? “La pittura e la musica, due dimensione fondamentali per il mio ego. Sono la mia cura quotidiana. Attraverso i dipinti e le canzoni esprimo le mie amarezze, le soddisfazioni, lo scorrere dell’esistenza tra luci e ombre. Una filosofia personale che mi ha permesso di superare fasi esasperate e vincere l’insicurezza”. Ci sarà un seguito a “Are You Listening?”? “Per ora non lo so. Adesso c’è questo disco e un tour in Europa e America. Poi vorrei dedicare del tempo alla pittura, organizzare una mostra dei miei lavori su tela (o Londra o Dublino) e fare qualcosa di speciale, creare una connessione tra la mia musica (audio) e i quadri (visual)”. Perché non crei qualcosa anche su Web? “Non ci avevo pensato, mi hai suggerito un ottima idea. Internet rappresenta il futuro, potrei pubblicare i miei dipinti e mettere come colonna sonora la mia musica e creare un’intesa artista che si sviluppa su diverse dimensioni…In rete il giudizio è assolutamente democratico, non ci sono pressione di natura commerciale. Il web sarà anche il futuro della musica, permette una fruibilità svincolata dalle regole del musicbiz che negli ultimi anni punta sulla quantità, intesa come numero di copie vendute e introiti, snaturando il valore fondamentale della qualità”. Carlo Cassani (21/05/07) |
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 2007 Are You Listening? | | |
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