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| THE SERVANT | ||||||||
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| CREATIVITÀ E SREGOLATEZZA | ||||||||
| I Servant arrivano dall’underground Londinese; sono una folle jam session tra infinite influenze: immaginate Prince e gli Smiths a braccetto con Dr. Dre ed i Talking Heads e poi condite il tutto con bizzarri pensieri metropolitani.
Capeggiati dal carismatico Dan Black, gia’ ben conosciuto in Italia grazie alla collaborazione sul disco d’esordio dei Planet Funk, i Servant sono secondo il Times di Londra “i nuovi poeti della underclass cittadina” (Apr 2004). Insomma, un gruppo al di fuori degli schemi, un esperienza dei sensi e dell’intelletto unica e travolgente. Dopo l’incontro nei club più oscuri e creativi di Lontra di Matt Fisher (al basso), Trevor Scarpe (alla batteria)e Dan Black, si formano i The Servant. Nel 2000 arriva il primo EP, distribuito nei circuiti indie e nel 2002 l’inserimento del chitarrista Chris Burrows con cui la band incide l’EP ‘With The Invisible’ che la critica inglese saluta come uno dei dischi più interessanti dell’anno (da Mojo al MusicWeek). Il primo singolo ‘Orchestra’ è un gioiello di pop rock pronto a scalare le classifiche di tutte le radio europee ed Italiane, accompagnato da un video che è già presente nella rotazione delle televisioni musicali italiane. Ogni brano presente sull’album omonimo uscito in Italia il 6 Giugno 2004 è irresistibile dal primo ascolto. Incontriamo l’affascinante cantante Dan Black. Potresti definire questo album con qualche aggettivo? A dir la verità no, non posso. Potrebbe essere felice, triste, veloce, lento, solare, cupo, è molto vario, non so. Ti abbiamo visto in Italia dal vivo con i Planet Funk e siamo rimasti colpiti dal tuo modo di muoverti sul palco, come riposseduto dalla musica e assolutamente particolare, quale meccanismo ti muove? E’ inconscio, il mio modo di muovermi è dettato da un’energia che dono e che prendo dalla musica e dalla folla che mi guarda e che si muove con me. Il vostro nome, è una citazione cinematografica… Da “The Servant” un vecchio film di Joseph Losey, nel quale il maggiordomo si ribella al proprio padrone derubandolo. Sei quindi appassionato di cinema? Sì, certo, tra i miei registi preferiti ci sono Akira Kurosawa, Lynch, Scorzese, e molti molti altri. Come, perchè hai iniziato a suonare? C’era sempre musica intorno a me quand’ero piccolo, mio padre è un grande intenditore. E’ stato molto naturale. Penso comunque di avere comiciato a suonare a 17 anni, quando poi sono andato via di casa. Il video di Orchestra è un’idea di chi? Non è mia, è del regista. Quando mi sono incontrato con lui avevamo tutti le nostre idee; io pensavo a qualcosa tipo far uscire degli strumenti di un’orchestra dall’interno della mia giacca o qualcosa che centrasse con la canzone. Invece lui ha cominciato a parlare di scatole e case volanti e boh … gli abbiamo dato carta bianca. Trovi che ci sia qualcosa di nuovo nella scena musicale degli ultimi 10 anni, o come capita spesso sono molte le citazioni a correnti del passato? Trovo The Streets, qualcosa di nuovo, con una buona ricerca di suoni, anche i testi, sono qualcosa di poetico. Cosa pensi di tutta l’attenzione che ha la tua figura rispetto agli membri del gruppo? A me non dispiace, ma neanche a loro, comunque è una parte di relazioni, anche con la stampa che a volte non è molto piacevole. Penso che i Servant siano tutti molto brillanti e carismatici e nei live avranno tutti modo di apprezzarli. Nel live, rispetto al disco, cosa cambierà? Ci sarà più impeto, ovviamente, più cuore. I pezzi saranno più semplici e diretti, quindi con meno elettronica e più rock. Quando verrete in Italia? Questo mese di Giugno. L’11 a Recoaro Terme (VI), il 13 al Flippaut a Bologna e il 20 da Fnac a Milano. Il tuo rapporto con internet? Penso che sia molto utile, puoi comunicare direttamente con i fans. Per quanto riguarda la pirateria penso che ci siano molti altri modi per guadagnare con la musica e comunque ormai è un processo irreversibile. Ma è quasi un bene perché ciascuno può condividere la propria musica con altri. Sito italiano: www.theservant.it (Paola Andreoni) |
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