|
MOS DEF |
|
 |
|
MOS DEF - MENO INDIPENDENTE, PIÙ COSCIENTE |
Attore televisivo e cinematografico ma soprattutto poliedrico musicista con un solido background hip hop. Non solo hip hop in realtà e a testimoniarlo c'è "The New Danger", suo album del 2004 pieno di rock coniugato in più forme. Dopo poco più di due anni Mos Def torna con "True Magic", disco che s'affranca nettamente dalla mediocrità e suona originale. Due caratteristiche a cui ci sta abituando.
Dopo "The New Danger" (Geffen), da molti definito un capolavoro, Mos Def - prima paladino dell'hip hop indipendente e ora più semplicemente dell'hip hop cosciente e impegnato - si rifà sotto col suo terzo album solista. "True Magic" (Geffen), così s'intitola, non delude e riporta con merito alla ribalta l'artista newyorkese, ex socio di uno degli mc più politicizzati in circolazione, Talib Kweli, ai tempi in cui la Rawkus era un'etichetta che dettava legge. Anche Dante Smith, questo il vero nome di Mos, non ha certo perso il vizio di bacchettare il potere: in Dollar Day parla di New Orleans e del disastro Katrina lanciando frecciate al governo Usa ma anche a "Sir Bono e i suoi amici famosi". Quanto successo a New Orleans per Mos è inaccettabile: “Il dolore nella vita è inevitabile - dice - ma questo tipo di sofferenza va oltre”; il suo augurio è che “Dio salvi le strade”. Insomma un rapper che tiene gli occhi aperti sulla realtà, che si definisce un ribelle e non perde mai occasione di proporre un suo punto di vista sulla società.
In questo album il microfono è solo roba sua: nessun featuring vocale. Gli ospiti figurano in fase di produzione, dove i nomi parlano da soli: The Neptunes, Rich Harrison (molto noto in ambito R'n'B) e - grande mistero - forse Kanye West. In effetti prima dell'uscita dell'album fonti più che attendibili avevano annunciato tra i produttori anche il talentuoso autore di "Late Registration" ma nei crediti ufficiali non figura il suo nome. Insomma: o figura sotto pseudonimo o figurerà sulla seconda stampa di "True Magic" la cui uscita è prevista per primavera (con qualche variante rispetto a questa, a cominciare dall'artwork); le ultime due ipotesi invece sono più maliziose: o i due non si sono capiti... o si trattava della classica bufala.
Tra campioni e citazioni in "True Magic" spicca la ripresa di più di un fuoriclasse della black music: da Don Julian a Jimmy Castor passando per Norman Whitfield - noto per aver firmato la colonna sonora del film culto del 1976 "Car Wash"; ma si arriva addirittura ai King Crimson, in questo caso tutt'altro che black chiaramente - d'altronde Mos dice di essere "ispirato dalla buona arte", senza categorizzarla. Il risultato suona come un soul sostenuto o ispirato, un funk urbano sia puro sia venato di afro-jazz, ma anche come un rap pieno di tensione.
Anche considerando che questo è l'ultimo album di Mos Def realizzato sotto la potente Geffen, non si può parlare di rap rivoluzionario, ma ribelle e onesto sì; due attributi a cui lui tiene in particolare. Ora: il nostro tornerà a essere paladino dell'hip hop indipendente? Ci sono buone probabilità; in ogni caso la sua musica continuerà a non lasciarci indifferenti. Luca Gricinella (20/03/07) |
|
TUTTO SU MOS DEF |
|
 2007 True Magic | | |  2004 The New Danger | | |  1999 Black On Both Sides | | |  1998 Black Star | | |
|
|
|
|
vedi tutto su MOS DEF
|
|
vedi tutte le news
|
|
|
|
|
BNOW PREVIEW
|
|
|
|
|
RUMORE |
IN EDICOLA |
|
|
|
|
|
|
|
TAGS
|
|
|
|
|
|