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MOMO |
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IL FESTIVAL DI SANREMOMO |
Momo arriva trafelata in sala stampa, chiusa nel suo cappotto di velluto arancione e sotto un cappellaccio marrone, quasi a volersi nascondere, incredula per quanto le sta succedendo. Da quando Piero Chiambretti l’ha fatta salire sul palco del Dopofestival, la sua vita è cambiata. E’ lei la vera rivelazione del Festival. La sua “Fondanela”, tra i brani esclusi quest’anno dalla commissione guidata da Pippo Baudo, ha conquistato critica e pubblico perché surreale, divertente, fuori dagli schemi come la sua autrice. Ma chi è Momo? Abruzzese d’origine, ha 35 anni e da tempo vive a Roma assieme a due amiche; è un’artista incredibile, straordinaria esponente del teatro-canzone. Il resto? Ce lo siamo fatto dire direttamente da lei. Momo, come e da chi ti è arrivata la proposta di partecipare al Dopofestival? Mi ha cercata Domenico Uggeri, autore di Markette, che ha curato un dossier sugli esclusi di questa edizione ma mi aveva preannunciato tutto il mio amico Simone Cristicchi. Il brano “Fondanela” come nasce? E’ un balletto terapeutico d'ispirazione buddista che ho scritto insieme alla pianista Alessandra Celletti, davvero bravissima. Tutto è nato da un forte dolore al collo, ero incriccata e Alessandra aveva mal di schiena; ci siamo rivolte ad un certo maestro Huang che pratica lo Qi Gong (metodo buddista denominato Yi Jin Jing, che contiene elementi della medicina tradizionale cinese, ndr). Da questa situazione, giocando un po’, è uscita la canzone e la relativa coreografia. Molti si chiedono: ma Momo, ci è ci fa? Tu che rispondi. Io così ci sono proprio. Mi sento normalissima, una persona qualunque. Hai più volte detto: “Non sono un folletto, non sono uno gnomo… sono Momo”. Che significato ha? E’ un modo per far capire come sono. Io sono semplicemente Momo. Il nome d’arte come nasce? Come ho avuto modo di dire in tv da Chiambretti, è un nome che mi ha dato Totò. Una notte mi ha svegliata e mi ha detto chiaramente: da domani ti dovrai chiamare così. E io ho seguito la sua indicazione. Veniamo alle tue canzoni. Da dove prendi l’ispirazione? Le canzoni nascono e basta. Tutte prendono forma da esperienze di vita vissuta comunque. Dopo il trionfo inatteso di Sanremo esce ora il tuo cd dal titolo “Il giocoliere”. Chi si nasconde dietro questo personaggio? Il giocoliere sono io. Il cd contiene 14 brani, tutti molto diversi l’uno dall’altro, non esiste un filo conduttore. Scrivi canzoni da anni e sei tra le autrici del brano “Che bella gente” che ha lanciato Simone Cristicchi. Come vi siete conosciuti? Lo conosco da tanto tempo, abbiamo fatto un sacco di serate assieme quando non era ancora popolare. Sono felice del successo che gli ha regalato il brano che abbiamo scritto assieme, davvero non me lo aspettavo e sono felicissima per lui. Sai che d’ora in avanti la tua vita cambierà? Non so, non so che dire. Sono sorpresa e incredula, non sto a capì più nulla. So che da martedì sarò a Milano, Chiambretti mi vuole ospite fissa a Markette. Non so che dire, sono felice…
Amelio Ambrosi
(03 marzo 2007) |
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