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GIOVANN ALLEVI |
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COMPOSIZIONI CLASSICHE ED UNICHE |
Il suo animo è costantemente pervaso da una passione creatrice e sin dalla tenera età comincia a scrivere musica propria.
Matura l'idea di raccogliere in un cd la propria produzione pianistica e il suo lavoro è accolto con entusiasmo da Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti il quale, con la sua etichetta Soleluna insieme alla Universal Italia, decide di pubblicare il primo album di Giovanni Allevi per pianoforte solo dal titolo "13 Dita" (1997).
L’incontro con Jovanotti lo porta a confrontarsi con il pubblico delle grandi platee dei concerti rock. Giovanni apre così, da solo col suo Pianoforte, i concerti di Jovanotti durante il Tour“L’Albero” in cui esegue alcuni brani di "13 Dita" di fronte a platee di 17.000 persone. "I ragazzi impazzirono per lui" (Jovanotti).
Jovanotti lo invita nuovamente a partecipare in qualità di pianista, al Tour "Il quinto mondo - Jovanotti 2002" per il quale cura anche gli arrangiamenti della band di sedici musicisti. Giovanni, all'interno dello spettacolo regala al pubblico in anteprima, in una sua performance solistica,"Piano Karate", uno dei brani più estremi contenuti nel nuovo album “Composizioni”. Finita l’esperienza del Tour, Giovanni Allevi si concentra su un nuovo progetto musicale completamente suo, che lo porta alla pubblicazione del suo secondo album per pianoforte solo dal titolo: “Composizioni” (Ed. Soleluna/Edel).
A conferma dell’indiscutibile eclettismo musicale, Giovanni Allevi continua ad esibirsi sia per rassegne concertistiche di musica classica nei teatri italiani, sia nei festival (l’ultimo Arezzo Wave) di musica rock e jazz, fino alla recente perfomance nel “tempio del Jazz”, il Blue Note a Milano.
Ma di dove sei? Visto che a causa della musica hai girato tutta Italia? Sono di Ascoli Piceno, originario, ma ora abito a Milano.
Come hai iniziato ad accostarti al pianoforte? Ti hanno incoraggiato i tuoi famigliari? Ho una famiglia di musicisti , mio papà suona il clarinetto, mia sorella il pianoforte e mia mamma canta.
Mi hanno scoraggiato , dicendomi che la musica classica è una strada difficile e poco gratificante. Addirittura tenevano il pianoforte di mia sorella chiuso a chiave. Per me che ero un bimbo piccolo non avevo neanche 5 anni era una trasgressione grandissima e quindi un piacere , avendo scoperto dove fosse la chiave, aprire e suonare quel pianoforte.
A 35 anni il mio più grande sforzo è concentrato sul ritrovare quelle sensazioni.
Dalla tua biografia sembri una persona molto determinata e che riesce in tutto ciò che fa! Per me gli anni dell’università sono stati anni bui, difficili. Molto tempo per me è trascorso all’insegna della forza di volontà della costanza. E’ stato il senso del dovere a far muovere molti periodi della mia vita. Fasi alternate da rigore e follia. Due stati mentali che nell’immaginario collettivo non collimano. In realtà, nella fase artistica accade necessariamente questa cosa. Studi e impari tecnicamente e teoricamente a livello razionale, con rigore, poi tenti di superare tutto questo con la l’originalità, la pazzia.
L’incontro con Jovanotti com’è avvenuto? MI ha sentito suonare e gi sono piaciuto immediatamente. Lui e gli altri hanno subito trovato la somiglianza tra me l’attore del film Shine, così un po’ perché affascinati da questa somiglianza, un po’ perché pensavano che l’idea di un compositore ed esecutore fosse una figura nuova e da riscoprire hanno pensato di produrre il mio primo disco “13 Dita”.
Hai mai sognato di suonare con altri? Sembrerà strano ma, no.
Non ho mai suonato le tastiere e non ho mai usato microfoni. Amo i pianisti e i pianisti per natura sono solisti.
Questo lavoro, chi pensi possa comprarlo? Alla fine non siamo abituati ad accostarci a musiche prive di cantato e dai riferimenti temporali che non sono quelli odierni. Mi sono fatto da solo il mio sito proprio perché secondo me l’ascoltatore va guidato in questo mondo. Da quello che ho potuto notare le persone che mi ascoltano (e poi mi scrivono) sono dei sognatori.
Sono in genere persone che vivono con passione la vita e la riscontrano nella mia musica.
La possibilità di riuscire a fare un album del genere è un privilegio…cosa pensi? Sì mi ritengo un privilegiato prima che per il genere che riesco afare, per il fatto di poter fare quello che voglio, e cioè vivere suonando.
Vai mai a vedere concerti rock? No, non mi interessano
Un disco importante per te? Rachmaninov, concerto Numero 3 per pianoforte e orchestra
Un disco che consiglieresti? The Dream Of The Blue Turtles, di Sting. E’ un dico jazz e la voce di Sting è fantastica perchè suona come se fosse uno strumento.
Quanto è diverso “Composizioni” da “13 dita”? Lo ritengo diversissimo.
13 Dita era per me un disco che raccoglieva anche pezzi che avevo scritto molti anni fa, nell’adolescenza.
Composizioni è un progetto più profondo , che scopre mondi che 13 dita aveva appena sfiorato. |
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 2004 Composizioni | | |  1997 13 Dita | | |
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