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PROZAC + |
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DIECI ANNI DI PROZAC + |
Nascono nel 1995 A Pordenone, la formazione comprende già Gianmaria Eva ed Elisabetta.
Nel 1996 esce il primo album Testa Plastica, dal quale sono tratti i singoli “Niki” e “Pastiglie”, che ottiene l'unanime plauso della critica, i numerosissimi concerti tenuti dalla band su e giù per l'Italia scatenano l'entusiasmo di migliaia di appassionati.
1997 Esce anche un CD-single con “Baby”, “Diversi” e una cover di “What Do I Get?” dei Buzzcocks: stampato in poche centinaia di copie, sparisce immediatamente dai negozi.In settembre arrivano il contratto discografico con la Emi Music Italy e l'invito a fare da spalla agli U2 nelle due tappe italiane (Roma e Reggio Emilia) del loro "Pop Mart Tour".
1998 Da gennaio, il singolo e il video-clip di “Acida” diventano veri "tormentoni" in radio e tv e spingono il secondo album AcidoAcida verso il traguardo di oltre 160.000 copie vendute. Al clamoroso successo concorrono altri due singoli “Colla” e “GM” .
2000 Preceduto dal singolo “Angelo” esce il terzo album, 3 Prozac+. Seguito dai singoli “Superdotato” e “Cagna”.
2001 In attesa della pubblicazione del nuovo album, i Prozac+ decidono di fare un regalo a tutti i fans mettendo a disposizione, in download gratuito, la cover del brano "Tainted Love". Un successo annunciato, migliaia di ragazzi scaricano il brano dal sito di Lycos.
2002 Preceduto dal singolo "Il Mondo Di Piera” esce il quarto Album, intitolato Miodio, da cui viene estratto anche il singolo: "Un minuto per sempre".
Nel 2004 I Prozac+ hanno ultimato la registrazione del Nuovo Album, GIOIA NERA. E’ già uscito da questo album il primo singolo: “Luca!”.
Ecco l’intervista a Gianmaria.
Questo album viene descritto come diverso dai precedenti, ricco di atmosfere anni ’80, Dark…
Sono influssi che siamo riusciti a mescolare con la nostra musica in modo piuttosto naturale. E’ normale che chi abbia vissuto quegli anni ne venga prima o poi influenzato, è anche un po’ nell’aria ultimamente.
Credo che anche i più giovani, cultori di un certo tipo di musica, cerchino le radici e quindi conoscano necessariamente certi gruppi storici.
Quindi ci sarà un buon supporto di elettronica, chi di voi ha curato questo aspetto?
Mah, alla fine a nessuno di noi tre è estraneo questo mondo, tutti ci siamo scontrati con la tecnologia. Abbiamo inserito qua e là qualcosa di elettronico, specialmente nella batteria. Poco, comunque, per non snaturare il nostro suono. Il tutto è stato tradotto dal nostro gusto.
Dopo dieci anni di Prozac+, tante soddisfazioni e momenti meno facili, come vedi il vostro percorso?
Fare il musicista è molto bello, è un sogno che si realizza. I momenti migliori sono quelli che ti caricano. Mentre nei momenti più difficili non hai nessun rientro e a volte non capisci neanche come funzioni. Impari ad accettare e convivere con questo strano mondo che è la musica.
Quindi al quinto album, cosa cambia?
Siamo cresciuti e forse siamo più tranquilli, proprio in questo senso, saper accettare alti e bassi, convivere con quello che capita.
Un pezzo come “Acida” è difficile da avere nella propria storia?
Sono molto grato a quel pezzo per tutto ciò che ci ha regalato, ma a volte è difficile rapportarsi con una canzone così perchè tutti si aspettano che rifaccia qualcosa del genere. Ma dopo riesci a metabolizzare questa fase e capire che non è così.
Come mai non avete mai avuto un batterista ufficiale?
Siamo nati in tre, poi io nasco come batterista e quindi tutto gira su di noi.
C’è un interscambio di ruoli molto forte, che ci permette di non averne bisogno. Ad esempio in questo disco ho suonato io quasi tutte le batterie.
E’ difficile convivere con due donne?
E’ molto bello, la sensibilità femminile è qualcosa di molto diverso da quella maschile, è dotata di equilibri diversi. Penso che dopo 10 anni mi sembrerebbe strano il contrario.
Pordenone, com’è a livello musicale?
Il muovimento musicale c’è. Negli anni ’80 era molto più viva, c’erano molti gruppi alternativi.
Hai la fortuna che le nuove mode ti condizionino meno; non so rispetto a Milano, dove tutto ti arriva prima rispetto a posti più piccoli.
Qual è il vostro rapporto con internet?
E’ sempre stato un mezzo utile per noi per diffondere la nostra musica.
In questo album ad esempio ci sarà l’ultima traccia del disco “Fai Da Te” che è composta da due o tre linee di basso, due o tre tracce di chitarra, linee vocali e tracce di batteria.
Le persone avranno modo scaricando un programma semplicissimo di farsi da soli una canzone. Stavamo pensando di fare uno pseudo-concorso sul sito…
La fase live con queste incursioni elettroniche del nuovo disco come la immaginate?
Sarà la prima volta che il disco avrà caratteristiche proprie rispetto al live. Ci stiamo pensando.
(Paola Andreoni)
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