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JOHN LEGEND |
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JOHN LEGEND….ONCE AGAIN ! |
Non è da tutti vincere ben tre Grammy Awards già con il primo album. Soprattutto quando il tuo prodotto musicale non è precisamente in linea con quello che nel mainstream va per la maggiore. Bisogna anche dire che spesso rimanere sulla cresta dell’onda è più difficile di quanto non sia arrivarci per la prima volta. Ma non sembra essere questo il caso di John Legend, pronto a confermare le sue doti di musicista, cantante e compositore con il suo secondo album. “Once Again”, questo il suo titolo, dimostra che John non è sicuramente una meteora del panorama musicale ma un artista a tutto tondo che sa perfettamente dove vuole andare. E le sue parole non fanno che confermare la nostra tesi…
John…negli ultimi anni la musica black e soprattutto l’hip-hop sono diventati sempre più mainstream, distaccandosi dall’anima conscious delle origini. Tu ti rifai a quel tipo di approccio consapevole con cui era nata la musica nera ? "Mah vedi, per me la musica è senza tempo, da Stevie Wonder a Lauryn Hill. L’hip-hop è sicuramente una musica molto legata ad atmosfere festaiole e spesso, soprattutto a livello mainstream, è volutamente più leggera e meno “conscious”. Probablmente la formula migliore sta in quella miscela tra musica e contenuti che artisti come Kanye West hanno dimostrato di saper fare molto bene, ed io cerco di fare lo stesso".
Ti senti dunque un continutore della tradizione soul e gospel americana degli anni sessanta e settanta, da Ray Charles a Marvin Gaye ? "Beh sicuramente mi sento parte di un’eredita’ musicale che proviene da artisti come Ray o Marvin, loro rappresentano le mie origini culturali e da loro ho imparato a vivere la musica come un avventura spirituale, ed in questo senso mi sento sicuramente un continuatore della loro tradizione. Una tradizione che ha sempre voluto vivere la musica come un’esperienza molto profonda e trascendentale.
Una delle canzoni più intime del disco è “Show Me”. Pare che sia nata mentre tu sussurravi delle parole ad una ragazza…". Si, in effetti può sembrare una canzone d’amore ma non lo è. Si tratta di una preghiera. Una di quelle preghiere che si recitano nei momenti di riflessione con se stessi, è una canzone molto spirituale. La prima volta che l’ho provata era molto tardi e non volevo svegliare nessuno. Poi mi è piaciuta così tanto che ho deciso di registrarla con quest’effetto di parlato sussurrato!"
Come ci si trova a passare da produttore dietro le quinte ad artista solista ? In effetti è stata una transizione un po’ strana. Durante tanti anni in cui sono stato dietro le quinte, ho comunque sempre ambito ad avere l’opportunità di farcela come solista. Certamente le collaborazioni che ho avuto con tanti artisti e produttori di successo mi hanno insegnato tantissimo, ma non le ho mai viste come un punto d’arrivo, piuttosto come una fase di transizione che per me è stata di enorme aiuto, soprattutto per quanto riguarda la gestione del successo che ho adesso.
Il tuo album d’esordio è stato un indiscutibile successo. Molti artisti però nonostante un debutto esaltante non sono riusciti a mantenere lo stesso effetto nelle pagine successive della loro carriera, e la stessa Lauryn Hill con cui hai anche collaborato ne è un esempio…. Per quel che mi riguarda ho cercato di focalizzarmi sul fatto di fare della buona musica, ed è la cosa che ritengo più importante in assoluto. Diversi giovani artisti perdono facilmente l’equilibrio dopo un’ondata di successo a cui non erano preparati, e la paura e l’insicurezza spesso li sopraffanno. Questo stava succedendo anche a me quando sono entrato in studio la prima volta per registrare il secondo album, e Will.I.Am mi ha detto: John non ti dimenticare mai da dove arrivi, dalla fame, dalla paura e dall’umiltà! Solo in questo modo riuscirai a fare sempre grandi cose! Io ho ascoltato le sue parole e mi sono dato da fare cercando sempre di dare il massimo. Se riuscirò a conservare questo spirito senza sedermi sul successo, potrò continuare a farcela.
In quali aspetti pensi di dover migliorare ? Si cerca sempre di migliorare, cerco di scrivere pezzi sempre migliori, e questo secondo album secondo me è migliore del precedente. Se devo dirti un desiderio che ho in questo momento, è riuscire ad avere dei pezzi che diventino delle vere hit nelle radio, perché pur avendo venduto molto in tutto il mondo non ho ancora avuto a livello radiofonico lo stesso successo….ovviamente sono consapevole che il mio stile è abbastanza diverso da quello che sentiamo in radio tutti i giorni, dunque per me è più difficile ottenere lo stesso riscontro, però mi piacerebbe che ciò accadesse!
Hai ancora la stessa spontaneità di quando scrivevi canzoni mentre andavi all’università ? Mah, devo dire che adesso ho molte più possibilità di esprimermi al cento per cento. Quando andavo in università il tempo che potevo dedicare alla musica era poco, perché ovviamente avevo molti altri impegni, e quindi mi ci voleva molto più tempo per scrivere e realizzare canzoni. Adesso che le cose sono cambiate, ho sicuramente tutto il tempo che voglio per concentrarmi sulla musica, oltre che dei mezzi a disposizione che mi consentono veramente di esprimere la mia vena creativa al massimo delle mie potenzialità. Alex De Ponti |
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