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TI ODIO, TI LASCIO, TI ... |
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A PROPOSITO DI COPPIA ... |
Venerdì 8 settembre nelle sale cinematografiche italiane uscirà l’attesa pellicola “Ti odio, ti lascio, ti…” con Jennifer Aniston e Vince Vaughn: si tratta di una commedia romantica anticonvenzionale che segue il viaggio (talvolta doloroso, spesso comico) verso il disfacimento e la distruzione di una prima solida relazione amorosa. I protagonisti (Brooke e Gary) lasciano che un litigio, apparentemente insignificante, subisca un’escalation fino ad andare fuori dal loro controllo e si ritrovano improvvisamente – dopo due anni insieme – davanti alla scelta tra amore e separazione. Ma come si può arrivare a “scoppiare”? Il problema sembra stare nella incapacità di mantenere attivo un vero dialogo. “Non ci si parla più… se non delle cose pratiche quotidiane.. e si diventa dei “noti sconosciuti”: è questa la ragione individuata dal 25% delle donne e il 20% degli uomini (secondo uno sondaggio svolto da PARSHIP.it – www.parship.it - al quale hanno partecipato 317 uomini e 285 donne; Parship è il primo sito in Italia e in Europa basato sulla reale affinità di coppia, scientificamente calcolata sulla base di un test psicologico). Insomma, se prima le nostre attenzioni erano tutte per lui o per lei, nella coppia consolidata le cose cambiano. Sarà forse colpa dell’abitudine ma, di fatto, “Si dà l’altro per “scontato”, si perdono le piccole attenzioni romantiche..” (per il 19% delle donne e il 13% degli uomini). Sì, d’accordo, a volte “semplicemente… è finito l’amore” (per il 17% degli uomini e il 13% delle donne) ma non basta. Un motivo serio di rottura può essere il tradimento, quando “Uno dei due si innamora di qualcun altro” (è la ragione scelta dal 12% degli uomini e dal 7% delle donne). Ma la tensione tra due coniugi può essere alimentata anche dall’orgoglio personale (“Quando non si sa più chiedere scusa, fare un passo indietro, abbassare le armi”: lo pensano soprattutto gli uomini: 15%, contro un 7% femminile… sarà perché le donne sono abituate a farlo e se decidono di non farlo più…?) oppure dalla mancanza di una progettualità comune (“si continua a pensare “single” e non viene curata la “coppia”; per l’11% degli uomini e il 12% delle donne). Una parte di responsabilità nasce anche in camera da letto o meglio… dalla mancata partecipazione al cosiddetto “dovere coniugale” (“quando non si fa più l’amore regolarmente”, risposta scelta dal 9% degli uomini e dal 6% delle donne). Insomma: una coppia scoppia per problemi “interni”. Il logorio della vita moderna (“ritmi quotidiani e/o scelte di vita, come il viaggiare molto, troppo condizionati dal reciproco lavoro”) sembrerebbe causare danni minimi, almeno in termini di diffusione (è stata scelta solamente dal 4% sia degli uomini che delle donne). In pratica: ci si conosce ed innamora, le cose vanno benissimo e poi… male. Nelle commedie romantiche alla fine tutto si chiarisce e risolve e lascia intravedere che poi “vissero per sempre felici e contenti”. Sembra facile. Però, nella realtà, cos’è che può fare veramente la differenza? Se è certo che una buona relazione è capace di attraversare momenti facili e difficili, e in questo sta forse - più concretamente - l'essere "felici e contenti", qual è il segreto che cosa fa "buona" la relazione anche nel tempo (a parte una reale affinità di coppia, che è alla base di ogni relazione duratura)? Ecco cosa è emerso da un altro sondaggio on line di PARSHIP (hanno risposto in 652: 344 uomini e 308 donne): non saranno ricette magiche ma… Per vivere lungamente e serenamente insieme bisogna guardare nella stessa direzione ma non stare troppo appiccicati. Lo pensa un campione quasi uguale di entrambi i sessi: il 35% degli uomini e il 33% delle donne, che hanno scelto la risposta “Quanto suggerisce Gibran: "siate uniti, ma non troppo vicini; le colonne del tempio si ergono distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro".” Poi, però, le soluzioni strategiche prendono strade diverse, a seconda del genere. “Saper fare, quando occorre, un passo indietro; accantonare l'orgoglio...”: è infatti la “ricetta” per una convivenza sottoscritta da quasi un terzo delle donne (30%), contro un 20% degli uomini. Mentre “Una sana, appassionata e regolare vita sessuale” rende – soprattutto per il “sesso forte” (22%) – la coppia stabile nel tempo (mentre è importante solo per l’8% delle donne). C’è la consapevolezza dell’importanza di mantenere nella coppia un contatto non collegato solo alla quotidianità, di ritrovare spazi di corteggiamento e desiderio. “Programmare, periodicamente, delle piccole "lune di miele" o anche dei momenti più brevi ma romantici” è importante per l’8% degli uomini e il 12% delle donne. Non è il problema più importante ma è certo vero che nella nostra società in molti scordano il detto “tra moglie e marito, non mettere il dito”. Probabilmente già scottati in questo senso, per il 6% degli uomini e il 5% delle donne, il successo di una coppia anche nel tempo dipende quindi dalla capacità di “Non lasciare che "terzi" (amici, ex, parenti) siano troppo presenti, magari anche con i loro consigli”. E, per finire, le soluzioni residuali. Il segreto di una coppia felice? C’è chi la trova in spazi di libertà autogestiti (“Sapersi trovare… “giuste distrazioni”…”, per l’1% degli uomini e ben il 4% delle donne) e chi, invece, in una sorta di co-presenza costante e per questo, forse, rassicurante (“Fare tutto insieme, condividere tutto” è la scelta dell’8% degli uomini, contro l’1% delle donne). |
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