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BEAUCOUP FISH |
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LA CLASSE E' COME L'ACQUA |
I Beaucoup Fish non vi possono mancare, se amate la musica italiana e se amate la musica inglese. Hanno da poco pubblicato Come L'Acqua, un disco che vi scorrerà immediatamente sottopelle con la facilità del pop e con la magia dell'emozione cantautorale.
Il gruppo è di Cremona, sono quattro ragazzi sui trenta: Matteo (voce e piano), Giovanni (chitarra), Filippo (basso) e Ugge (batteria). Incontrarli è stata un'altra gradita sorpresa. Semplici e simpatici, parlano senza voler dimostrare niente o cercare di stupire. Tutto è sempre stato come doveva essere per loro, hanno saputo aspettare il loro momento e alla fine sono riusciti a uscire con un disco bello e che li rappresenta in pieno.
L'aspetto fondamentale di tutto, della loro musica e del loro essere musicisti ma prima ancora persone, è una spiccata classe...nei modi di esprimersi e nella ricerca di semplicità.
Intervista.... Direi che il gusto occupa un grande spazio in questo disco… Non ci abbiamo mai pensato. Penso sia avvenuto naturalmente, anche perché siamo persone che non vogliono prevalere l’uno sull’altro, ed è così anche nella musica, dove nessuno cerca il suo momento, l’assolo…Abbiamo tentato di mettere le cose ci piacciono, avevamo molti pezzi ma poi siamo andati togliendo. Siamo andati per sottrazione non solo nel numero di canzoni ma anche per gli arrangiamenti che inizialmente erano più complessi. E come mai nonostante sia un esordio suona così maturo? Penso che sia dovuto alla coesione, al fatto di andare tutti insieme verso una direzione; in questo ci ha aiutato molto l’essere amici. Poi alla fine abbiamo anche tutti sui trent’anni… Sembra che vi sia capitato tutto molto facilmente, nonostante suoniate da dieci anni… Forse perché ci siamo sempre visti come un gruppo da sala prove. C’è sempre stata una grande passione e anche il desiderio di mettersi alla prova dal vivo o nei concorsi, ma senza il fine prestabilito di concretizzare tutto in un disco. Questo intento preciso è avvenuto negli ultimi due anni, dopo che abbiamo incontrato le persone che ci hanno aiutato in questo cammino. Datemi dei riferimenti italiani e stranieri per voi. A dir la verità di italiani nessuno. Anche se abbiamo già sentito che ci paragonavano alla scola romana. Invece stranieri tantissimi. Radiohead, Police, Air, Kruder & Dorfmeister, Beck tantissimo. Si sente il tema dell’amore ritornare spesso e volentieri… La musica con le sue parole è un pacchetto che tu consegni e gli altri ne fanno un po’ l’uso che ritengono più opportuno. Penso che i testi non siano mai troppo descrittivi ma piuttosto cerco di lasciare spazio all’interpretazione. L’amore e il sentimento più in generale è il tema dominante effettivamente, penso che questo sia anche dovuto al fatto che essendo amici spesso riviviamo anche nella musica ciò ci succede. Alla fine…questo disco è come lo volevate ottenere? Sì. Ci siamo accorti facendolo, dal feeling tra di noi. C’era una complicità estrema tutti ci affidavamo all’altro sapendo benissimo cosa reciprocamente volevamo; era lo stesso gusto, lo stesso suono, che ha fatto cambiare il disco proprio nella direzione che volevamo. E’ un disco sincero. Paola Andreoni |
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