|
IRON AND WINE |
|
 |
|
IRON AND WINE ... LA MELODIA SENZA TEMPO DELLA DOLCEZZA RACCHIUSA NELLA SEMPLICITA |
Iron And Wine è il nome d’arte dietro cui si cela Sam Beam, il fenomeno folk-pop del momento.
Persona molto riservata, che fatica a far trapelare notizie su di sé e sulla sua vita e che preferisce far parlare la sua musica. Ma quando esce un lavoro come “Our Endless Numbered Days” è inevitabile voler a tutti i costi sapere chi sia l’autore di cotanta poesia.
Ebbene, Sam Beam è un insegnante di cinematografia al college che vive a Miami, città che tutto può far pensare tranne che un artista della sua levatura e del suo spessore abbia sede proprio lì. Se mare, sole, bella vita e belle ragazze non l’hanno portato sulla strada della spensieratezza viene proprio da credere che profondità e sensibilità non manchino.
Sam registra a tempo perso col suo four track, protetto ed ispirato tra le quattro mura della sua casetta, e lì dà vita a soavi melodie accarezzate dalla sua calda voce. E poi è il momento delle casualità di rito: l’amico Ben Bridwell sente una sua canzone, la apprezza e la inserisce in una compilation data in allegato a Yeti, un magazine di Seattle; il disco finisce nelle orecchie e sotto la pelle di Jonathan Poneman della Sub Pop Records (quella che ha scoperto i Nirvana, tanto per intenderci), e da lì la convocazione del signor Beam per firmare il contratto.
Pressato dalla Sub Pop a produrre qualcosa, Sam manda alla sua etichetta ben due cd, che sono incredibilmente completi e perfetti così come sono, tanto che si era inizialmente pensato di farli uscire entrambi. Scelte di produzione hanno invece poi optato per comprimere tutto quel ben di Dio fatto musica in un solo album, scegliendo inevitabilmente le 12 canzoni più “belle”, e da qui ha origine “The Creek Drank The Cradle”, album di esordio di Iron And Wine uscito a settembre 2002.
Sam canta dolce accompagnato solo dalla sua chitarra acustica e ogni tanto da una slide e dal banjo, immalinconendo in musica le emozioni della quotidianità di ognuno: la nascita e la maturazione di un amore, lo sfilacciarsi del legame e la deriva dei rapporti, ma senza mai perdere di vista la prospettiva positiva della vita.
La devozione a Nick Drake è evidente, soprattutto nella scelta di perseguire la semplicità e di non nascondere la tristezza, anzi, di farne un’arma di seduzione.
La vita di Sam non cambia, a parte il dover ogni tanto lasciare la sua famiglia e le sue lezioni al college per partire in tour, dove suona assieme a Ugly Casanova, Fruit Bats, Holopaw e Broadcast.
Esattamente un anno dopo, a settembre 2003, esce “The Sea And The Rhythm EP”, disco che comprende i pezzi tagliati fuori da “The Creek Drank The Cradle”, e che rende giustizia a quella che è la sensibilità artistica di Iron And Wine, offrendo un ulteriore spaccato sul suo mondo interiore.
Ora è il turno di “Our Endless Numbered Days”, disco con il quale Iron And Wine si presenta al pubblico europeo, registrato assieme al suo fidato gruppo.
Il cammino dell’introspezione continua inarrestabile, ancor più consapevole e profondo qui che nel precedente album “The Creek Drank The Cradle”. Il motto di Iron And Wine è “il meno è il più”, cioè bando agli orpelli e largo alle emozioni, senza però strafare con la poesia, altrimenti si rischia di rendere tutto freddo e costruito.
Qui siamo di fronte al volo leggero di 12 palloncini pieni di sentimenti trasparenti, che si librano nell’aria soleggiata e conquistano gli sguardi di chi, sdraiato sul prato, segue con gli occhi la danza morbida e tortuosa del volo dei palloncini in cielo.
E le liriche sono immediate e limpide, senza espressioni ambigue o voli pindarici verbali.
Essenziale senza essere spoglio, denso senza essere pesante, seducente senza essere ammiccante, di classe senza essere classista, popolare senza essere pop.
Iron And Wine è una delle personalità più interessanti del panorama musicale di quest’ultimo periodo, e noi non potevamo certo distogliere lo sguardo da questo piccolo miracolo del folk-pop, anzi, puntiamo il dito e vi invitiamo a guardarlo – ad ascoltarlo – bene.
Elisa Bellintani
25 maggio 2004
|
|
TUTTO SU IRON AND WINE |
|
 2004 Our Endless Numbered Days | | |  2002 The Creek Drank The Cradle | | |
|
|
|
|
vedi tutto su IRON AND WINE
|
|
vedi tutte le news
|
|
|
|
|
BNOW PREVIEW
|
|
|
|
|
RUMORE |
IN EDICOLA |
|
|
|
|
|
|
|
TAGS
|
|
|
|
|
|