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JAMIE FOXX |
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ECLETTICO E BRAVO IN TUTTO |
Jamie Foxx, vero nome Eric Bishop, è un ragazzo dai mille talenti; non solo è stato un comico affermato, ma è diventato un attore da Oscar e oggi ci prova anche con la musica. Il suo vero esordio musicale è stato nel 1994 con “Peep This”, ma furono in pochi a credere nelle sue doti artistiche; passarono gli anni, ma di Jamie cantante rimane solo qualche collaborazione, un brano sulla colonna sonora di “Ogni maledetta Domenica” e poco altro. Kanye West lo volle accanto a sé per la sua prima vera e propria hit Slow Jams, disco che arrivò alla numero uno americana e che diede inizio al fenomeno Kanye, diventato ormai una star mondiale. Jamie poi si impose come miglior attore protagonista agli Oscar 2005 per il film “Ray”, in cui interpreta in modo magnifico il ruolo del leggendario Ray Charles. Kanye lo rivolle al suo fianco per Goldigger, una versione aggiornata di I’ve Got A Woman di Ray, e Ludacris lo chiamò per cantare il ritornello della sua versione di Georgia On My Mind. Con “Unpredictable”, il suo primo album in 10 anni, Jamie vuole dimostrare di essere un cantante a tutti gli effetti; non solo ha una bella voce, ma si trova suo agio al pianoforte, sa produrre e scrivere testi. Insomma Jamie Foxx si sente un artista completo. Quali sono gli argomenti che ispirano la tua musica? Jamie Foxx: Scrivo spesso di rapporti. Anche se nel momento in cui scrivo la canzone non sono in una relazione con un’altra persona, la mia musica parla molto dei rapporti con le persone che si amano. Tu sei stato paragonato a cantanti come R.Kelly o Genuine, a metà fra l’R&B e L’Hip-Hop. Tu come ti vedi? JF: Io penso che l’hip-hop abbia in qualche modo ucciso il cantante R&B classico. Io sono molto influenzato dal movimento hip-hop; scrivo le mie canzoni e poi vado da produttori come Kanye West o Timbaland che sanno scrivere delle basi davvero stilose. Loro mettono il “bum-cha, bum bum-cha” nei pezzi… gli danno il ritmo. Il mondo ti conosce come Jamie Foxx, un personaggio che ti sei vestito addosso. Esiste ancora Eric Bishop, il tuo vero “io”? JF: Eric Bishop non va da nessuna parte. Eric vuole avere figli e vivere una vita normale. Quando scrivo canzoni come Heaven, che parla della nascita di mia figlia, lì non è più Jamie Foxx; quello è Eric Bishop che canta. Nel tuo album mi ha colpito molto Extravaganza. JF: Extravaganza è una canzone di Mike City, è stato lui ha scriverla. Lui lavora molto per altri artisti, ma quel pezzo l’ha custodito gelosamente per sé. Io l’ho voluto fare perché, in qualche modo, è un disco che mi rappresentava; durante il periodo del premio oscar, ho dovuto parlare e camminare in un certo modo ed andare a certe feste e, per me, questo pezzo rappresenta quel mondo “stravagante”. Io e Kanye l’abbiamo tolto dalle mani di Mike City e ci abbiamo lavorato insieme; anche Kanye stava passando un momento simile quindi aveva senso che lui facesse una strofa sul pezzo. In I Don’t Know You Anymore sembri criticare una persona speciale per te che è cambiata. JF: Si. I Don’t Know You Anymore parla anche del fatto che molte persone che mi conoscevano si chiedono se con il successo io sia cambiato. Anche le ragazze cambiano; I Don’t Know You Anymore, parla di una ragazza che cambia e io non la riconosco più. Dov’è finita quella persona con cui andavo a parlare della nostra vita in un bar tranquillo? Io ho bisogno di avere una persona di cui fidarmi accanto. Perché hai scelto “Unpredictable” come titolo? Penso che con i singoli Unpredictable e Slow Jams mi sia creato un sound mio personale; hip-hop rallentato, mischiato all’R&B. E’ una musica con cui si può fare qualsiasi cosa ed è per questo che lo reputiamo imprevedibile. Non vogliamo sentirci costretti quando saliamo sul palco; e poi vogliamo alzare il livello artistico. |
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