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JP |
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ATTREZZATO PER LA VITA |
Incontrando Jp si ha la sensazione che sia un ragazzo calmo e maturo. Dalla Svezia, a soli 23 anni, Jp sembra aver capito già molto, va dritto per la sua strada da musicista e convince proprio per la spontaneità delle sue parole e delle sue riflessioni. Rigged è speculare alla persona che ho incontarto, in perfetto accordo. E' quindi un disco già maturo musicalmente, e riesce ad essere anche passionale al tempo stesso.
Quando hai iniziato a suonare visto che sei così giovane ma già così maturo musicalmente?! Ho iniziato più o meno a 12-13 anni in una punk band. Suonavo la batteria e facevamo qualcosa di veramente punk, in tutti i sensi. Poi ho provato un po’ tutto a fare, rap, a maneggiare altri strumenti, fino a quando non mi sono concentrato sulla chitarra. Quindi quali sono state le tue prime influenze? Penso un po’ quelle di tutti Peter Gabriel nei Genesis, i Pink Floyd, i Doors. I testi sembra che occupino uno spazio molto rilevante nella tua musica. Beh per me non esiste musica se non hai dei testi che vogliono comunicare qualcosa. Non riesco ad ascoltare musica che non abbia parole sensate. La musica è la confezione alle liriche.
Fammi un esempio di artisti che ascolti volentieri proprio per i testi. Beh Bob Marley mi piace molto, ma anche i Pink Floyd. Ma in Svezia e nei Paesi nordici in genere c’è un gran fermento musicale…com’è dalle tue parti? La Svezia è il terzo paese al mondo ad esportare musica, c’è né molta più di quella che si immagina. Molti ragazzi suonano con semplicità e passione e non si fanno molte preoccupazioni sul genere. Invece l’incontro con questi musicisti italiani che hanno partecipato al tuo disco? E’ stato molti anni fa. Sono venuto qui e sono andato al Leoncavallo a vedere un concerto e così li ho conosciuti e siamo rimasti in contatto. Cosa fai quando non suoni? Leggo, mi piace molto leggere. In particolare libri di storia; qualcuno ha detto: “Se non conosci la tua storia continui a ripetere gli stessi errori”. Come consideri la musica nella tua vita dato che le hai riservato la maggior parte dello spazio? La musica è qualcosa che esiste già, ne ho gran rispetto. Non so, a volte mi sembra di essere solo uno strumento, la mia mente e il mio corpo sono al suo servizio. Le canzoni è come se avessero vita propria, esistono a prescindere da me, io raccolgo informazioni note e tutto il resto e poi le butto fuori.
Paola Andreoni (12 Maggio 2006)
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