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CAPAREZZA |
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E I MISTERI DEL TUNNEL |
Le frecce nell’arco di Caparezza sono le rime, imbevute della sua arguta ironia. Non definibile rapper e non definibile cantante ma neanche musicista, mah? Caparezza è di sicuro un artista, ha cioè la capacità di comunicare, di trasmettere i propri messaggi, ma soprattutto ha la dote di farli arrivare; il suo segreto? L’ironia. Trovandomi di fronte a Caparezza (signori…ha veramente una testa immensa di capelli fluttuanti!), mi si è ancor più chiarito la ragione del suo successo e della stima incondizionata che i suoi fan e il mondo della musica hanno nei suo confronti. Che posto occupa la musica nei tuoi pezzi? La musica e i contenuti, come la politica e le mie posizioni, sono per me la stessa cosa. La musica è il vassoio portante alle mie rime, è l’ambientazione al concetto che voglio esprimere. Le rime sono la forma che mi è più congeniale, mi piace quella scansione ritmica che si riflette nella canzone. Ma quindi come vedi la scena hip hop italiana? Potrà avere un’identità sua, come nel tuo caso o continuerà come spesso succede ad essere uno scimmiottamento dei rapper americani? Mah? sicuramente mi piace e ho ascoltato molta musica rap/hip hop ma non mi sento accumulabile a questa realtà, tendo a slegarmi da qualsiasi dettame,non solo musicale. Io vedo solo la musica quando è meritevole e mi disinteresso del genere; amo le cose estreme, o scritte molto bene o molto sperimentali, anche quelle molto demenziali. Ah allora diciamo così: cosa ti è piaciuto ultimamente della musica italiana? L’ultimo disco di Capossela, mi è piaciuto molto, poi anche Fabi e Conte sempre, anche i Walkie Talkie, mi sono sembrati interessanti, stanno facendo un buon esperimento. Cos’ha di diverso questo album rispetto al precendete? E’ figlio del suo tempo, è molto contemporaneo, ha un cuore molto sociale. Quindi ti senti arrabbiato ? Sì non mi piace vedere che si sta perdendo il lume della ragione, mi da fastidio vedere chi si abitua, il qualunquismo. Riguardo al titolo del tuo primo album “Verità Supposte”, esistono verità assolute che sfuggono al relativismo? Credo sì che esista una oggettività di fondo, come i diritti umani, la costituzione credo lo sia, se ha funzionato finora…. Purtroppo le verità supposte sono ciò che la politica decide di farci vedere. Ma quindi la musica è un mezzo per far prendere coscienza alle persone? Potrebbe ma non ci credo più di tanto. Serve sicuramente a suscitare delle riflessioni e le riflessioni a volte riescono a fare cambiare le opinioni. Ho sempre cercato di essere costruttivo, anche se ultimamente è sempre più difficile. Le critiche a volte creano un rigetto e invece tramite l’ironia, che è la migliore invenzione dell’uomo, si riesce a veicolare più facilmente il proprio pensiero. E la marionetta a tua immagine, che muovi e canta con te sul palco? Tento di mantenere viva la mia parte infantile, che è il nucleo della fantasia e della creatività, a casa mia ho addirittura una stanza piena di giochi…
Paola Andreoni 4 Maggio 2006 |
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