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MELODIA DALLE TONALITÀ BLU GHIACCIO |
Non l'avete ancora sentito? And the Glass Handed Kites, il nuovo album dei Mew che sta decisamente convincendo tutti. Piace perchè le sue provenienze e radici sono profonde e dal suono ricco di phatos. Insomma non potremmo che non consigliarvelo.... La melodia. Se tra qualche anno ci troveremo di nuovo tra le orecchie le canzoni dei Mew sarà certo colpa della melodia. Pazzesco è infatti come il cantante Jonas Bjerre riesca insieme ai compagni Johan Wohlert, Bo Madsen e Silas Graae a incastonare rupestramente degli hook (i famosi ganci, melodie brevi che decretano l’immortalità di un brano) all’interno di canzoni costruite in un assoluto delirio di psichedelica progressiva moderna. Pensate a “Outside” di David Bowie cantato dai Kings of Convenience e Sigur Ros. Quintali di hook quindi, e una sperimentazione radicata nel dna in questo nuovo album “And the Glass Handed Kites” “Fai conto che abbiamo iniziato a fare arte alle elementari. Però si trattava di una cosa su video, non musica” – ci racconta il chitarrista Bo prima di un concerto in madrepatria. Decisamente svegli questi ragazzi da Hellerup (Danimarca).
E quanta musica psichedelica avete ascoltato dalle elementari ad oggi? “Eppure non abbiamo mai ascoltato musica psichedelica o prog anni ’70. L’unica musica che ascoltiamo con profonda dedizione è il rhythm’n’blues. Pensa alla perfezione del ritmo in quella musica”. Quindi qual è la ricetta per suonare come I Mew? “R’n’b, cura melodica (avrai notato) e soprattutto uno stile nel suonare personale”. In effetti, r’n’b a parte, melodia e personalità sono I vostri due tratti caratteristici. Se n’è accorto anche J Mascis dei Dinosaur Jr, ospite in qualche coro e nel brano Why Are You Looking Grave. “Conosciamo J da 2 anni. Quando iniziammo le registrazioni di ‘And the Glass Handed Kites’ a Los Angeles lui era da quelle parti per un concerto e venne a registrare un paio di brani”. Voi siete parte piena della scena danese. “Già, insieme a Raveonettes e decine di altre band. Questione di fortuna: 10 anni fa in Danimarca c’era la stessa qualità musicale, però solo ora la gente è pronta per comprenderla. In realtà poi noi ci siamo dovuti aprire un’etichetta discografica per gestire la nostra musica, ma è anche vero che il governo dà ai musicisti dei buoni benefit per permettergli di vivere di musica”. Beati voi! Anche perchè fino a dieci anni fa la musica era cultura, oggi è percepita come puro entertainment per cui… “…per cui nessuno è più disposto a pagare I musicisti. Lo so. Però anch’io downloado musica. E c’è da dire che molto spesso i la musica acquistata non vale il prezzo che paghi”. Senti, ma qual è il concept dietro il vostro nuovo, quarto album? “Innanzitutto volevamo fare un disco che suonasse come un’unica canzone, o una sinfonia moderna. Alcuni dicono che il tema della morte sia il concept ma in realtà ciò che ci ha guidati è solo l’emozionalità. Per cui il concept è stato: provocare emozione pura, senza cerebralismi”. Red (26 Aprile 2006)
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