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PEDRO XIMENEX |
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CHE FRETTA C'ERA |
Venerdì 3 marzo si sono esibiti sul palco MEI Fest a Sanremo. Oggi i Pedro Ximenex debuttano sul mercato discografico con l’album “Che Fretta C’era” (Shinseiki/Audioglobe). Di vino, musica, festival e anni ‘80 ne abbiamo parlato con Simone Stopponi (voce e chitarra). Prova a spiegare a una che è astemia cos’è il Pedro Ximenex come vino e, di conseguenza, cosa sono i Pedro Ximenex come band… Il Pedro Ximenex è innanzitutto un vino molto particolare: è uno sherry, molto dolce, invecchiato, che richiede un metodo piuttosto complicato per farlo. Ci piaceva questo nome perché è un vino che si abbina con sapori forti, e ci piaceva il suono perché sembra proprio un nome e cognome. Il fatto però che si tratti di un vino invecchiato potrebbe anche far riferimento alla nostra età, siamo tutti oltre i trenta…! E, sempre per restare in tema di cucina, va detto che siamo una band di goderecci: io sono sommelier, un altro è cuoco… All’inizio i Pedro Ximenex erano una sorta di spin-off de “Il pianto di Rachel cattiva”. Qual è stato il punto di svolta? Diciamo che Il pianto di Rachel era un gruppo già abbastanza avviato. Io scrivevo le canzoni, ma le cantava un altro cantante. Da una parte io, con i Pedro Ximenex, scrivevo pezzi più pop e orecchiabili, mentre l’altro cantante, con il suo progetto, faceva roba più pesante… Semplicemente è finita che i side projects sono diventati più importanti della band stessa! Com’è stata l’esperienza Sanremo? Intendi quella di venerdì? Abbiamo suonato per un quarto d’ora ad un orario inusuale, le quattro di pomeriggio… ma tutto sommato è andata bene, eravamo molto a nostro agio. Inoltre è stato bello andare a un po’ di concerti la sera e lasciare il nostro cd in giro. L’altra esperienza che abbiamo fatto a Sanremo è stata quella dell’Accademia, qualche anno fa. Devastante. Perché a quanto pare ci sono delle “ricette” per fare una canzone che sono totalmente estranee a chi fa musica partendo da una cantina… Insomma, per ora Sanremo è un mondo che non ci appartiene. C’è qualche nome, musicalmente parlando, che vi trova tutti d’accordo? Sicuramente Franco Battiato, non soltanto per i testi, ma anche per il suo amore per la tonica, per quegli intervalli molto pop… quell’uso del do e del fa che ritrovo anche in gruppi come i Motorpsycho. Il punto di riferimento dell’altro cantante è invece Fabrizio De Andrè. Ci piacciono molto anche Radiohead, Sigur Ros, Motorpsycho e ultimamente ascolto molto i Clap Your Hands Say Yeah. La tua playlist ideale? Domanda difficilissima! Ci provo…
Cinecittà – Baustelle (il mio gruppo italiano preferito!) Big Surprise – Motorpsycho qualsiasi cosa da La Voce del Padrone di Franco Battiato Friday I’m In Love – The Cure This Charming Man – The Smiths Cenere – Marta sui Tubi E poi te lo dico, abbiamo una specie di feticismo per gli anni ’80… una volta suonavamo cover tipo “Rock ‘n’ roll robot” e “Maledetta primavera”… Infatti il titolo dell’album dei Pedro Ximenex, “Che fretta c’era”, viene proprio dal celebre brano della Goggi… E chi se l’aspettava? 10 Marzo 2006
Claudia Benetello |
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 2006 Che Fretta C'era | | |
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