Vi lascio prima qualche cenno biografico per capire di chi stiamo parlando, che ne vale la pena.... A seguire l'intervista! bio: Nata a Rio De Janeiro nel distretto di Nilopolis, famoso per le sue tipiche Samba, eredita la sua grande passione musicale dal padre. Nel 1988 Rosalia De Souza arriva in Italia e studia teoria musicale, percussioni cubane, canto jazz e storia del jazz alla Scuola Popolare del Testaccio, a Roma. Nel corso del suo primo anno inizia a lavorare con artisti brasiliani come Alvaro dos Santos, Ney Coutinho, Roberto Taufic ed il pianista romano Giovanni Guaccero, che le dà la possibilità di esibirsi nei più importanti jazz club della capitale. Nel ‘94 incontra il produttore e dj Nicola Conte e nel ‘95 partecipa alla creazione dell’album “Novo Esquema De Bossa” del Quintetto X. Questo disco, per altro ristampato all’inizio del 2005, ha uno squisito tocco “brasiliano” e contiene anche una meravigliosa versione di “Senza Paura”. È il 2000, quando Rosalia De Souza partecipa al Brazil Festival, tenuto al Barbican Centre a Londra e dopo un anno ritorna in Inghilterra per un grande concerto al Jazz Cafè, con i Les Hommes. E’ il prestigioso Montreux Jazz Festival a regalarle il primo grande palcoscenico internazionale, nel 2001, dove si esibisce con Nicola Conte, che produce anche il suo primo album da solista, “Garota Moderna”, pubblicato nel 2003. Un anno dopo arriva anche “Garota Diferente”, disco che contiene le rivisitazioni di artisti e dj top come il Trüby Trio, Zero dB, Buscemi e gli italiani Gianluca Petrella, Gerardo Frisina e The Dining Rooms. Nel 2005 Rosalia De Souza calca le scene internazionali più prestigiose, come l’Olimpia di Parigi, il World Festival a Madrid ed il Womad a Las Palmas, nelle Gran Canarie. In Italia è l’interprete vocale del Parco della Musica Jazz Orchestra dell’Auditorium di Roma, diretta da Maurizio Gianmarco, che va in scena il 30 luglio del 2005 e con la quale si esibirà nuovamente il 7 dicembre. Nel 2006 la Schema Records pubblica “Brasil Precisa Balançar”, il secondo album di Rosalia De Souza, prodotto da Roberto Menescal e registrato interamente a Rio De Janeiro, con la partecipazione di Marcos Valle. Allora, alle spalle una vita dedicata alla musica, questo è il tuo secondo album, ma hai avuto una marea di collaborazioni importanti. Cosa trattiene in particolare di te e della tua esperienza questo disco? Il primo Garota Moderna, era appunto più attuale, con grandi influenze europee e qualcosa di elettronica. Mentre “ Brasil Precisa Balançar” è più emozionale e profondo senza modernismi, tutto basato sulla tradizione. E’ un ritorno alle mie radici originali, è un rifugio dove si nota che ho continuato a coltivare la mia cultura. La registrazione è stata in Brasile?! Conoscevi già i musicisti? Come mai là? Ho pensato che era meglio andare dove si respirava quel tipo di suono. No, i musicisti li ho conosciuti là, ma hanno seguito subito con un amore particolare questo progetto, sono rimasta davvero colpita. Poi con Roberto Menescal colui che l’ha prodotto, si è formata una grande intesa, davvero speciale. Pensa che ho pianto quando abbiamo finito di registrare, perché solo allora mi sono resa conto dell’importanza di quell’incontro, di quello che avevo fatto. Perché secondo te molti jazzisti, si mettono a suonare la bossa? La bossa è sentimento, spesso racconta d storie d’amore, tristi. La bossa nova ha accordi vicino al jazz, scuri e introspettivi. Ma è più semplice del jazz come approccio, un po’ più facile e un po’ più solare. Qual è la città più vicina a Rio De Janeiro, al Brasile, in Italia? Credo Napoli, per la sua vita, la sua atmosfera e per una certa luce che attraversa la città! La famosa Saudade do Brasil…Tu avverti questa malinconia? Sì, chiaramente è la mia terra ed è stupenda, mi manca, ma ormai anche l’Italia fa parte di me. Mi piace il tipo di vita, gli incontri che mi ha regalato, comunque torno una volta all’anno a Rio. Sei anche una mamma, l’esserlo cambia qualcosa anche nella tua musica? Sicuramente sì, un bambino da una grande forza alle donne, ha la capacità ogni minuto di riportarti alla realtà, non c’è molto tempo di pensare con loro. Poi la voce subisce grandi cambiamenti in base allo stato emotivo e fisico nel quale ti trovi; magari tu neanche te ne accorgi, ma gli altri sì. Di che colori diresti che sia questo album? Giallo e rosso, come la Roma…io sono romanista. (17 febbraio 2006 ) Paola Andreoni |