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KEANE |
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KEANE ... LIRICHE SUGGESTIONI DALL'INGHILTERRA DEI COLDPLAY |
Immaginate Battle. Battle è un felice e ridente paesino del Sussex inglese che non può fregiarsi di nulla, a parte l’essere stato teatro della storica battaglia del 1066 tra Normanni e Anglosassoni; e comunque la storia ricorda la vicina Hastings, e non Battle.
Mucche. Mucche in ogni dove, prati, boschi, insomma, la georgica campagna inglese.
Cosa può nascere da un posto del genere? Pittori, poeti, artisti sognanti e quant’altro? Forse. Quello che è incredibile è che da lì provengono i Keane.
I Keane sono Tom Chaplin, Tim Rice-Oxley e Richard Hughes. I Keane sono il gruppo inglese che da qualche tempo sta portando il peso del difficile paragone con i Coldplay, e che ne sta uscendo a testa alta. I Keane sono uno dei gruppi da tenere d’occhio perché la stoffa c’è eccome.
I Keane proseguono la fortunata saga del “senza”, e il loro strumento mancante sono le chitarre.
I Keane sono i nuovi adepti del rock melodico non autocompiaciuto.
La loro storia inizia ai tempi delle scuole superiori, quando Tim e Richard, di un paio d’anni più grandi, accettano nel loro gruppo il piccolo Tom, che con loro condivide la passione per Pet Shop Boys, Paul Simon e gli Smiths.
Nel 1997 i tre decidono di formare un gruppo, che chiameranno Keane in ricordo della vecchia tata che accudiva Tom da bambino.
La musica però deve attendere, perché terminata la scuola Tom sceglie di passare un anno in Sudafrica ad aiutare i bambini sfortunati che abitano là.
Ma al suo ritorno i Keane si mettono a fare sul serio. Partono per la Francia e si rinchiudono in studio di registrazione e, come dei bambini che si trovano davanti ad una montagna di giocattoli nuovi, provano tutto.
Finché comprendono che devono ripulire il loro sound da tutti quegli orpelli che lo appesantiscono.
E così restano voce, la possente voce di Tom, tastiere e batteria. Semplicemente perfetto.
I Keane tornano in Inghilterra e cominciano a farsi conoscere – ed apprezzare. L’etichetta indie Fierce Panda se li aggiudica, e fa uscire a maggio 2003 “Everybodys Changing”, ode sontuosa all’immobilismo e allo smarrimento di chi si trova circondato da persone che hanno trovato la propria strada, seguita a breve da “This Is The Last Time”, sofferto lirismo sul doloroso tema dell’addio.
Ed ora l’immagine bucolica delle mucche che pascolano fuori dalla loro sala prova a Battle è solo un divertente ricordo.
Salto di qualità con la Island Records, che pubblica il loro album di esordio “Hopes And Fears”; il titolo del disco altro non è che un estratto dalla canzone “Snowed Under”.
Che dire. Ascoltate “Somewhere Only We Know”. E’ questa canzone la chiave di lettura per afferrare il significato della musica dei Keane.
Tematiche prese dalla vita di tutti i giorni, sentimenti mai esasperati o teatrali, voce imponente e pulita, ballate romantiche senza sforare nello sdolcinato, suono denso di evocazioni e capace di emozionare, presa immediata sotto pelle di chi li ascolta.
Vi vengono in mente i Coldplay? Non siete gli unici. Del resto ora che Chris Martin è diventato Mr Paltrow o il vessillo strepitante del Fair Trade la musica inglese aveva bisogno di trovare qualcuno che rinverdisse con materiale giovane la fortunata linea del rock melodico.
Ma i Keane sono diversi dai Coldplay. E’ vero, stessa capacità di sfiorare con tocco leggero ed avvolgente il nostro universo emotivo. Tuttavia il sound dei Keane è speciale, unico. Perché le pennellate di colore che la loro musica ci imprime addosso sono fatte da colori vivi, brillanti, vividi, luminosi, senza per questo essere stucchevoli. Ed anche se la tavolozza dalla quale attingono è ridotta ai minimi termini, non siamo di fronte ad una stanca ripetizione delle note che li contraddistinguono.
E’ difficile da spiegare. Ma è un incontrollabile colpo di fulmine.
Elisa Bellintani
(11 maggio 2004)
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