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PHARELL WILLIAMS |
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FINALMENTE SOLO |
Finora produttore, con i Neptunes, poi in una band, i N.E.R.D. definibili poco giustamente rock. Il ragazzo prodigio, il più corteggiato produttore musicale americano, finalmente si propone da solo e con il proprio nome in un nuovo album. Cominciamo a citare le sue produzioni più eccellenti, o almeno quelle di più successo: Busta Rhymes - Pass the Courvoisier Part II (feat. P. Diddy & Pharrell) Gwen Stefani - Hollaback Girl Jay-Z - Change Clothes Justin Timberlake - Rock Your Body Kelis - Milkshake Kelis - Caught Out There Mystikal - Shake Ya Ass Nelly - Hot In Herre No Doubt - Hella Good Snoop Dogg - Drop It Like It's Hot
L’ultima volta che è stato in Italia aveva giurato che mai e poi mai avrebbe fatto un disco solista. Pharrell, invece, ha ceduto alla sua vena artistica e ha deciso di pubblicare il suo primo album, opportunamente chiamato “In My Mind”. Il disco è diviso in due parti distinte; una R&B, in cui si trova il Pharrell del “falsetto” e di Frontin’, l’altra Hip-Hop, in cui Pharrell si improvvisa rapper con dei buoni risultati. Ecco cosa ci ha detto quando l’abbiamo incontrato, in una grigia mattinata Milanese di fine Ottobre. Come produttore cosa pensi di aver guadagnato negli anni e cosa pensa di aver perso? “Buona domanda. Quello che ho guadagnato è sicuramente una migliore capacità di ottenere un determinato risultato, quello che ho perso è la mia vita sociale. Non ci sono abbastanza ore in una giornata per far crescere una relazione sentimentale con un’altra persona. Per questo a volte mi chiedo se vale la pena scrivere musica; nel momento in cui mi rispondo ‘no’, mi esce una canzone nuova stupenda”. Come mai hai deciso di dividere il tuo album in due parti, una R&B e l’altra Hip-Hop? “Non l’ho mai deciso, perché non avevo assolutamente in programma di scrivere un album solista. L’ispirazione mi ha portato a questo”. Com’è nato il disco? “Sai, io produco e scrivo canzoni per altre persone, quindi continuo a buttare giù idee e quando mi sono accorto che avevo scritto diverse canzoni solo per me ho capito che mi stava uscendo un album solista”. Con chi ti piacerebbe collaborare? “Prince. Penso che potrei fare qualcosa di molto speciale anche con Eminem”. Qual è il tuo rapporto con la tecnologia? “Mi sono interessato alla tecnologia grazie ai telefonini, ma non sono un grande esperto. Anche nel mio studio so come funzionano gli strumenti, ma spesso ignoro i principi che sono alla loro base. Non sono neanche un grande esperto di strumenti; lavorando con le tastiere, se so che suono voglio so dove lo posso trovare, ma non sono certo un esperto. Stevie Wonder, lui secondo me è un grande, perché non solo sa suonare la tastiera in modo eccezionale, ma conosce tutti modelli mai esistiti. Stevie è il Da Vinci dei nostri giorni”. Com’è, per uno abituato a lavorare per gli altri, lavorare solo per se stesso? “E’ un processo molto simile. E’ come mettere mano nell’infinito e tirare fuori cose che non sono state espresse o sentite prima. E’ incredibile”. Cosa pensi delle dichiarazioni di Kanye West sul ritardato intervento del governo nelle operazioni di salvataggio dopo l’uragano Katrina? “Kanye ha detto delle cose che gli venivano dal cuore e negli Stati Uniti ci dovrebbe essere libertà di parola, quindi è giusto che le abbia dette. Come la vedo io? Spero che adesso nel ricostruire la città facciano in modo che questo tipo di strage non accada più”. In questo disco rappi in ben sette canzoni. Come pensi che sarai accolto come rapper, visto che prima di adesso ti abbiamo sentito rappare solo in Drop It Like It’s Hot? “Non lo so. Sai io non seguo le ‘regole’ dell’hip-hop o dell’R&B; le uso e le piego per potermi esprimere. Alcune persone credono che l’hip-hop debba essere duro e che l’R&B debba essere morbido, ma io penso che se noi usiamo questi generi per esprimerci, la gente li apprezzerà comunque”. Red 23 Gennaio 2006 |
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2006 In My Mind | | |
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