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THE ZUTONS |
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LA NOTTE DEGLI ZUTONS VIVENTI ... SI ASCOLTA IL LORO DISCO! |
Nome: The Zutons.
Data di nascita ufficiale: primavera 2002.
Data di successo accertato: primavera 2004.
Gli Zutons sono un quintetto di Liverpool di talentuosi poco più che ventenni: David McCabe (voce), Boyan Chowdhury (chitarra), Russell Pritchard (basso), Sean Payne (batteria) e l’ultimo acquisto Abi Harding (sax).
I cinque partono dal presupposto che bisogna “mix up & cross”, cioè attraversare più generi musicali e mescolarli tra loro; gli Zutons vogliono inizialmente incrociare il jazz col funk, e il soul col country, incrociare di tutto e il più possibile, esplorare ogni prospettiva e alla fine trovare la propria strada.
E la propria strada la hanno finalmente trovata: un sound soul-funk-voodoo. Del resto i modelli di riferimento sono Sly And The Family Stone, Talking Heads e Devo …
Di tempo ce ne è voluto, è vero, ma la colpa è anche della stampa di settore, che nonostante l’attenzione per la rinata e vivace scena di Liverpool li ha penalizzati in favore dei Coral. E così la gente è arrivata a pensare che gli Zutons fossero come i Coral, ma non così bravi. Il che li ha anche un po’ abbattuti, dato che questo accadeva quando si erano formati da appena sei mesi, e ha frenato la loro linea di sviluppo artistico.
A settembre 2002 esce il singolo di debutto “Devil’s Deal”, seguito in maggio da “Creepin’ An’ A Crawlin’”; sono due pezzi ancora acerbi e incerti, ma malgrado il responso positivo di critica e pubblico gli Zutons sentono l’esigenza di ritirarsi per trovare la propria modalità espressiva.
I primi risultati di questo ritiro si avvertono a gennaio 2004, quando esce il singolo “Pressure Point”, un pezzo di dark soul che vuole trasmettere l’emozione di quando si è appena tornati a casa dal lavoro e si ha questo desiderio di prendere a pugni tutto e tutti. Un pezzo che ben esemplifica quello che il nuovo sound degli Zutons, assieme al secondo singolo “You Will, You Won’t”.
Ecco a voi l'album di esordio, "Who Killed The Zutons?".
Ci sono poi pezzi come “Long Time Coming” e “Dirty Dancehall” che invece richiamano quel punk-funk dei Talking Heads e Devo a cui gli Zutons fanno tanto riferimento.
40 anni di musica filtrati dalla prospettiva Zutons, che però non è assolutamente intellettualistica come si potrebbe immaginare, ma dissacrantemente spiritosa.
Come brillantemente giocoso è il loro modo di presentarsi. Cinque presenze grottesche in fuga dal mondo dei cartoni animati, quel mondo di onomatopee e colori sgargianti e surreali che tanto ha fatto la fortuna di strisce intramontabili come Flash Gordon.
Anche gli Zutons sono surreali, una via di fuga dalla solita musica, un tuffo in un universo parallelo dove tutto è possibile. Anche che un gruppo con un nome originale come Zutons riesca ad avere successo al di là della ristretta cerchia di fedelissimi. E con stile.
E loro? Loro vogliono solo essere una nuova zombie soul band, cinque adepti dell’horrorpop che marciano a pieno regime sulle ceneri delle band inglesi irriverenti ed ironiche. Quanti si sentono pronti ad arruolarsi nell’esercito di zombie degli Zutons? Elisa Bellintani
4 maggio 2004 |
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 2004 Who Killed The Zutons? | | |
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