|
WHITE ROSE MOVEMENT |
|
 |
|
WHITE ROSE MOVEMENT ... UN TUFFO MOLTO SMART NEGLI ANNI 80 |
Attenzione: questo non è il solito specchietto per le allodole, questa non è la solita introduzione mielosa e appiccicosa per convincervi che abbiamo tra le mani il gruppo più promettente del millennio. Siamo seri. Li abbiamo scovati! Stampatevi in testa questo nome: White Rose Movement. Siamo talmente ma talmente avanti che ancora non li conosce nessuno. Di più, non hanno fatto ancora un disco. Di più, si fatica e non poco a trovare uno straccio di informazione su di loro. L’alone di mistero ed il gusto della scoperta hanno sempre avuto un forte ascendente, sulla sottoscritta. Cosa è scattato allora per provocare un simile atto di follia quale parlarvi dell’inconoscibile? Una canzone. Una semplice canzone, “Love is a number” (e a dire il vero anche un’altra, scoperta dopo una caccia al tesoro degna della miglior agenzia investigativa, “Alsatian”), che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia e pensare “uaooooo”. In mezzo ad un calderone tutto uguale di revival post punk, revival post garage, revival post electro-80s, senti qualcosa come i White Rose Movement e ritrovi l’aria; di più, quando scopri che sono pure inglesi (e quindi a terribile rischio clonazione sonora) allora sì che ti scatta un sorrisetto di soddisfazione compiaciuta. Oooh! Finalmente ci siamo! Aria nuova! Se vi dicessimo che l’ispirazione dei White Rose Movement va a pescare nei Depeche Mode di pieni primi anni 80, o nei Duran Duran agli albori del suono, o nei The Sound magari direte: eh vabbé, sai che novità. Ascoltate. Ascoltate, prima di partire in giudizi avventati. Perché se i The Bravery (che tanto spaccano adesso, in ogni senso) cantano come se fossero sull’orlo del precipizio, i White Rose Movement sprizzano joie de vivre. Finalmente! Prendono il nome da un movimento studentesco anti-nazista degli anni 30, e sono Finn Vine (voce e chitarra) Jasper Milton (chitarra) Owen Dyke (basso) Taxxi (tastiere, sexy tastiere) and Ed Harper (batteria). Chi li ha visti dal vivo ha notato una cosa strana, ma significativa: poco carisma, poca energia, eppure la cosa gli dona, non fa scappare bensì incanta. Come se l’indolenza fosse per loro la condizione espressiva ideale. Poi li guardi. E’ vero, sono patinati, truccatissimi e sempre all’ultima moda, ricercati dalla testa ai piedi, però sono così irresistibilmente adorabili … Taxxi (la femmina bionda) poi è un condensato di sensualità algida e teutonica che non potrà lasciarvi indifferenti. E’ stato il superproduttore Paul Epworth a scovarli, e se lo dice lui di tenerli d’occhio non vedo perché dovremmo dubitare. Poi se hanno fatto da supporter a Kills, M.I.A. e Suolwax, il cerchio si chiude. Acerbi, è vero, ma destinati a lasciare un segno del loro passaggio. Attendiamo il disco di debutto con ansia. Elisa Bellintani 22 settembre 2005 |
|
TUTTO SU WHITE ROSE MOVEMENT |
|
|
|
|
|
vedi tutto su WHITE ROSE MOVEMENT
|
|
vedi tutte le news
|
|
|
|
|
BNOW PREVIEW
|
|
|
|
|
RUMORE |
IN EDICOLA |
|
|
|
|
|
|
|
TAGS
|
|
|
|
|
|