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SIGUR ROS |
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SIGUR ROS ... NOTE POETCHE |
I Sigur Rós hanno colpito l’immaginario di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di ascoltarli. Una musica descritta con alcune delle frasi poetiche più intense. E il segreto sta tutto in quelle note, che tralasciano le orecchie e passano direttamente al cuore, animando chi ascolta di emozioni fortissime. In occasione dell’uscita di “Takk”, il nuovo album dei Sigur Rós, abbiamo incontrato Kjartan (Kjarri) Sveinsson, tastierista e principale responsabile degli arrangiamenti delle canzoni del gruppo. Intervistandolo, scopriamo qualcosa in più sul nuovo lavoro della band islandese. Sembra che in questo nuovo lavoro siate ancor più capaci di controllare le emozioni di chi vi ascolta con variazioni e crescendo di intensità fortissimi! E’ vostra intenzione o vi viene naturale? “No, è qualcosa che non controlliamo. Componiamo tutti insieme, suoniamo e basta senza pensare cosa succede attraverso, senza determinare dove stiamo andando”. In questo album i pezzi hanno una forma meno concettuale del precedente, un po’ più verso la verso la “canzone”, con anche più liriche, cosa è cambiato nel vostro modo di comporre? “Penso che stiamo migliorando, componiamo un sacco di pezzi e siamo molto concentrati. Stiamo più attenti alla scrittura; anche se non credo ci siano più parole, anche il secondo album che abbiamo fatto era ricco di testi”. Avete già pensato al video? Magari una nuova collaborazione con Floria Sigismondi, con la quale avevate già fatto il bellissimo video scioccante che tutti ricordano! “Il video uscirà in agosto e sarà della seconda traccia Glosoli. Con Floria magari in futuro ci saranno nuovamente collaborazioni; lei è davvero una bella persona, che stimiamo molto”. Pensi che, come hanno scritto molti, i paesaggi dell’Islanda influenzino la vostra musica? “E’ naturale, credo che ogni cosa che vivi rientri nella tua musica. I libri, le immagini, le persone, i paesaggi”. Tornerete in Italia dopo l’uscita dell’album? “Penso di sì, forse a novembre ma non sono sicuro”. Come mai c’è una canzone dal titolo Milano? “Perché è nata a Milano, quando ci trovavamo lì per un concerto, abbiamo cominciato a chiamarla così, e poi non abbiamo più cercato un altro titolo. Quel concerto nella cornice di Villa Arconati è stato davvero bellissimo, c’era una grande atmosfera e la canzone credo che abbia incorporato quell’emozione. C’è piaciuta l’idea di ricordarlo così. Siamo infatti contentissimi di tornare anche quest’anno in quel posto stupendo, a parte tutte le zanzare che ci avevano morso proprio durante il concerto”. Quale sarà l’assetto live per il tour? “Ormai è da tempo che ci accompagna un quartetto di archi, con i quali ci troviamo molto bene sia musicalmente che a livello personale, sono infatti molto presenti anche nel disco”. C’è qualcuno che stimate nello scenario della musica odierna? “Ma non so, a volte faccio fatica ad ascoltare musica nuova, sono molto impegnato a comporre la mia, forse i ‘Mutism’”. Fai quindi altre cose oltre a suonare con i Sigur Rós? “Faccio cose mie, ultimamente ho composto musica per archi, soprano e pianoforte”.
Paola Andreoni
(14 settembre 2005) |
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