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| CHARAMIRA | ||||||||
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| TRAPANI COME OMBELICO DEL SUONO | ||||||||
| Tre uomini, tre pianeti diversi. Una città, Trapani, che è un ombelico del mondo, un punto di partenza per viaggi (musicali e reali) in terre anche molto lontane. E una musica che riflette la ricchezza di tali esperienze e mira ad abbattere i confini, territoriali e di genere. I Charamira sono Chicco Allotta (voce e piano), Guido Cipolla (percussioni e voce) e Vito Morello (chitarre e violino), e presentano il loro album di debutto, “Adrenalina” (R.W.M./Edel), con una cordialità e un entusiasmo che catturano. La vostra musica risente di tante influenze. Ascoltandola, mi arrivano immagini di luoghi fisici: l’Africa, il Brasile, la Giamaica… A Trapani c’è un quartiere che sembra una piccola metropoli: ci sono albanesi, marocchini, tunisini, indiani, pakistani... Passeggiando per le vie del centro storico si sente la loro musica che poi diventa nostra. Siamo bombardati fin da bambini da questi input, per cui è normale che poi la nostra musica rimanga influenzata da tutte queste componenti. La Sicilia è sempre stata una terra conquistata e riconquistata sotto mille dominazioni: le culture si mescolano e anche la musica e la letteratura ne risentono. …e risulta anche difficile dare un nome, un’etichetta alla vostra musica… E ne siamo contenti! Perché bisogna per forza “ingabbiarla”? Nella nostra musica c’è di tutto: bossa nova, funk, soul… e il filo conduttore è la voglia di aprire i confini, abbattere le barriere. L’unica definizione che funziona per la nostra musica è “cous cous music”: la musica è l’ingrediente principale, e il groove è il collante tra la semola e il contorno, che però può essere quello che vuoi: carne, pesce, verdure… E noi vogliamo aggiungere sempre più cose a questo piatto! È curioso che nei vostri testi spesso parliate proprio di musica, anziché parlare di fatti di vita vissuta, ad esempio… La nostra è una musica che parla di musica, o meglio, la descrizione a 360° di quello che la musica suscita nel musicista: voglia di amare, di abbattere i confini, di condividere questa immensa ricchezza che deriva dalla diversità. La musica è due cose per noi: la nostra vita e un veicolo per trasmetterla. E a volte il dialetto è l’unica lingua per dire certe cose! Questa “diversità” arriva in primo luogo da voi, che se non sbaglio provenite da esperienze molto eterogenee… (Guido): io mi sono formato musicalmente nelle jam session londinesi. Ho viaggiato molto e sono entrato in contratto con diverse realtà: Cuba, Messico, Spagna… Il Maestro Morello è sempre vissuto a Trapani e ha una formazione jazz e classica, mentre Chicco viene dal reggae e dalla musica nera, e ha viaggiato più con la testa più che fisicamente. I Charamira siamo noi tre; i mondi, però, non sono tre, ma molti di più… Come siete arrivati ad “Adrenalina”? I pezzi sono nati come improvvisazioni nei locali. Come spesso accade, ci venivano richieste delle cover, e noi invece abbiamo improvvisato per mesi! Siamo riusciti a registrare queste improvvisazioni, che erano come degli embrioni: il resto è nato con noi, grazie al contributo di tutti e tre. Il risultato cui siamo arrivati è già di per sé immenso: un disco distribuito in tutta Italia! L’unica vera gratificazione, però, è quella di suonare dal vivo e noi intendiamo farlo più possibile. Quest’anno abbiamo suonato al concerto del Primo Maggio davanti a mezzo milione di persone: un evento, la più grande soddisfazione della nostra vita! Il 21 agosto invece saremo all’Ariano Folk Festival e altre date sono in via di definizione. (27 Giugno 2005) Claudia Benetello |
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