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PAOLO BENVEGNU' |
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UN ANNO DI EMOZIONI |
Paolo Benvegnù è il chitarrista-cantante fondatore dell'ipersensibilismo e degli Scisma gruppo alternative-rock italiano scioltosi recentemente, con cui ha registrato, prodotto e composto tre dischi. Dopo quest'esperienza, Benvegnù si sposta a Firenze per collaborare con Marco Parente con cui tiene diversi concerti e registra il nuovo album "Trasparente" per Mescal/Sony. Paolo Benvegnù diventa il nome di un ensemble composto da Fabrizio Orrigo (piano), Massimo Fantoni (chitarra) Gionni Dall'orto (basso), Andrea Franchi (batteria) e lo stesso Paolo Benvegnù. Il 9 febbraio 2004 esce il suo primo disco solista: "Piccoli Fragilissimi Film" su etichetta Stoutmusic/Santeria e distribuito da Audioglobe. Lo incontriamo dopo più di un anno dall’uscita di Piccoli Fragilissimi Film, dopo un anno in tour, un anno ricco di tante altre esperienze e incontri. Lo incontriamo anche per farci raccontare del lavoro appena uscito “Cerchi Nell’Acque EP” che contiene oltre al singolo accompagnato dal fantastico video ad opera di Cinzia Di Felice e Tommaso Cerasuolo (cantante dei Perturbazione), i brani: “Rosa Lullaby”, “Il Vento Incalcolabile Del Sud”, “Piccoli fragilissimi film” e la cover “In a Manner of Speaking” originariamente dei Tuxedomoon.
1) E’ passato più di un anno dall’uscita di Piccoli Fragilissimi Film….un bilancino? Contento dei risultati/del riscontro? non riesco più a fare bilanci. o forse non mi è mai riuscito. di questo ultimo anno mi restano tante immagini, frasi rubate, e ancora commenti che mi hanno commosso. e per tutto questo mi sento felice e privilegiato. sono fortunato. avevo delle storie da raccontare,ho trovato delle persone con cui condividerle. cosa puo' volere di più una persona che vive più nell'immaginario che nel mondo reale? ma appena ragginge uno scalo,una nave ne cerca subito un altro. 2) Quando lo riascolti ti piace ancora? Cosa rifaresti e quale parte non ti appartiene più (se così vogliamo dire)? non ascolto PFF da molto tempo. l'ultima volta che l'ho ascoltato ho pensato di avere tantissimo da imparare sia nella scrittura che nella maniera di cantare i brani. le canzoni appartengono a se stesse,alle persone che le adottano. e alcune tra quelle canzoni ancora mi catturano. 3) L’Esperienza con i Tuxedomoon ti ha segnato tanto da mettere una cover nell’EP….oppure l’avresti fatto a prescindere da Stazioni Lunari? Ho scoperto i Tuxedomoon proprio grazie alla collaborazione con Magnelli a Stazioni Lunari. Sono ancora adesso un progetto straordinario. Una meravigliosa utopia, la Spagna anarchica di Durruti. Ho cercato di capire da loro cosa significhi fluttuare a mezz'aria. e cantare In a Manner of Speaking è bello,leggero e profondo. a Stazioni Lunari l'ha cantata (benissimo,tra l'altro) Max Gazzè. però sarebbe piaciuto anche a me. Perciò includerla nell'Ep è stato naturale. 4) Tutti questi concerti? Avevi bisogno di ritrovare un rapporto col pubblico che ti era mancato, ti piace proprio e basta o cos’altro? E sei stanco dopo un anno in tour? Sì. avevo un bisogno assoluto di muovermi,avere relazione con il mondo esterno. mi piace tutto quello che ha a che fare con i concerti. caricare il furgone,il viaggio,la strada,la preparazione del palco,la concentrazione prima del concerto...tutto. è un rito che ha sempre diverse sfumature,che mi dà sicurezza, mi fa sentire vivo. e poi ogni tanto,quando suoniamo,io prendo e scappo via. e mi sembra di essere leggero, o di essere una donna. ed è bellissimo. vivo intensamente la musica anche per questo aspetto . non sono mai stanco. 5) Il video…raccontaci qualcosa! Ho saputo che c’è una storia di coincidenze sorprendenti…. Tommaso e Gigi dei perturbazione hanno insistito tantissimo per fare in modo che cerchi nell'acqua avesse come video un cortometraggio animato ideato da Tommaso e Cinzia De Felice nel 1994. la cosa sorprendente è che musica e immagini sembravano attendersi da tempo. ringrazio tantissimo tutti i perturbazione per avere insistito affinchè questo succedesse. 6) Hai già iniziato a scrivere pezzi per il nuovo album suppongo…quando ti fermerai per lavorarci su, per registrare, come ti muoverai nei prossimi mesi? non ho ancora scritto niente e penso che ancora per un po' di tempo non ci riuscirò. sto finendo di produrre i Muriel e penso di cominciare a scrivere solo dopo questo impegno. ma mi sto preparando e mi sento pronto. e come sempre cercherò almeno nella fase di scrittura di rimanere da solo. e di fiutare l'aria come i cani. Quelli un po' grossi e sovrappeso e color champagne. 7) La produzione dei Perturbazione…è stata un’esperienza soddisfacente? Nel senso… insomma alla fine ti pace fare il produttore dato che ne avevi già fatte altre. Sta avendo un buon riscontro di pubblico… spero tantissimo che Canzoni allo specchio abbia tutto il riscontro che si merita. sono canzoni di slancio e di timore. mi piace moltissimo fare il produttore. è un altro aspetto di vivere la musica che mi appassiona. sento però che ora è il momento per me di ricominciare a dirmi delle cose. spero di fare ciò presto e di non smettere mai di camminare. 8) Cosa ti fa arrabbiare se c’è nel sistema musica e in riferimento con quello che è il tuo caso la tua musica o al contrario di cosa sei felice o hai incontrato di bello e di buono… gli aspetti sani della musica in Italia sono chi suona ed il pubblico,oltre a una piccola schiera di addetti ai lavori veramente appassionati. per il resto,discografici poco coraggiosi e giornalisti a cui piacciono i buffet. gli aspetti negativi stanno soprattutto nella mancanza di coraggio degli artisti e nella volontà degli stessi di cercare sempre una scorciatoia per la notorietà. ovviamente non è così per tutti. ci sono esempi di vera passione e di vero talento. penso ad esempio a Marco Parente,ai Mariposa, ai Northpole...la lista per fortuna è abbastanza lunga. 9) A Firenze e dintorni c’è un grande fermento musicale, come ti ha cambiato questa città? musicalmente e non? Firenze ha cambiato le mie abitudini. quando vivevo sul Lago di Garda tutto era silenzio e concentrazione, calma rassegnata. Firenze e il cielo toscano mi inducono a chiudere di più gli occhi, c'è talmente tanta luce in più...non c'è opacità. Musicalmente non sono cambiato molto. sono sempre il solito, stolido amante delle canzoni. è vero che tra prato e Firenze c'è un grosso fermento,ma la sensazione è che i toscani continuino ad applicare tra di loro il vecchio meccanismo di tensione campanilistica...ognuno per conto suo,insomma. però felicemente. 10) Ti imbarazzano mai gli aggettivi che ti imputano? mi imbarazzano tantissimo i complimenti. forse manco di orgoglio personale perchè assurdamente mi colpiscono di più le offese..una volta ,con gli scisma,mi hanno dato del "bastardo impiegato". mi sono chiesto:"impiegato?" insomma,funziono male. mi commuovo quando qualcuno con gli occhi mi fa capire di avere capito. 11) E riguardo a questo…è pesante o scomodo o limitante (non so) sapere che spesso le persone si aspettino da te intelligenza e sensibilità oltre che, o quasi più che, musica? non so. penso sinceramente di essere una persona poco intelligente. forse sono un pò sensibile. nella realtà ho fatto delle scelte radicali nella mia vita per imparare a essere giusto,per uscire dalle mie attitudini. questo significa non avere mai un centro ed è molto faticoso. posso parlare solo di questo. sono monotematico e,anche per questo,assolutamente poco nozionista e pragmatico. vorrei diventare un musicista. 12) I tuoi testi, così ricchi di immagini e metafore … qual è il processo creativo per le tue canzoni. (Perché sinceramente è tutto così in equilibrio musica e parole, significato delle parole con l’andamento della musica…) la mia unica preoccupazione giornaliera è cercare,fiutare nell'aria un' idea,una suggestione. quando scrivo cerco a maggior ragione questa vertigine. e per alcuni secondi mi sento qualcos'altro. poi inizia il momento del rispetto di questi piccoli secondi di diversità cerco di agire con delicatezza,di assecondare le cose. quando porto i pezzi in sala prove,ci pensano gli altri a fare vivere queste suggestioni,nella loro maniera. io cerco solo di essere una bocca poco ipocrita. questa è la più grossa fatica.
(21 Giugno 2005) (Paola Andreoni) |
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