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DMX |
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DMX ... VADO, PASTORE E RITORNO. ALLA GRANDE! |
Nel 2003 in contemporanea con l’uscita del suo quinto album “Grand Champ” DMX annunciò il suo ritiro dalle scene, per diventare pastore della chiesa anglicana. Dopo il ritiro di Mase l’hip-hop aveva perso un’altra delle sue icone. Nato Earl Simmons nel 1970 in Baltimora, DMX trascorse la sua infanzia nel quartiere di Yonkers a New York. Da bambino fu vittima di violenza domestica, si trovò a girare diverse “case occupate” e per sopravvivere faceva il ladro, occupazione che lo portò ad essere a stretto contatto con la legge, vizio che, anche da grande, ha fatto fatica a perdere. L’hip-hop gli salvò la vita togliendolo dalla strada ed Earl iniziò a fare il dj ed a dedicarsi al beatbox; all’iniziò degli anni ’90 si fece notare come rapper, finendo nella prestigiosa colonna del The Source “Unsigned Hype”, dedicata ai giovani talenti non ancora scoperti. La Ruffhouse gli offrì un contratto un anno dopo e in seguito pubblicò il suo singolo di debutto “Born Loser”, che però non ebbe la promozione adeguata e finì per passare completamente inosservato. Dopo esser riuscito a svincolarsi dal contratto con la Ruffhouse, Dmx pubblicò il singolo “Make A Move” nel ’94 con la Columbia, ma questa volta fu lui a non poterlo promuovere nel modo adeguato poiché fu arrestato per possesso di droga. Fu mollato dalla Columbia Records, ma nel ’97 ci penso la Def Jam a procurargli un contratto. L’anno dopo Dmx riuscì a monopolizzare la radiofonia americana, prima con la partecipazione a “4,3,2,1” di LL Cool J, poi con la collaborazione con i LOX su “Money, Power & Respect” e infine con il suo singolo “Get At Me Dog”. Dopo la morte di Tupac e Biggie Smalls, l’hip-hop trovò una nuova icona su cui fare affidamento; la sua immagine da gangsta, la sua particolare ossessione con i cani e quel suo stile ad alta energia lo rendevano assolutamente inconfondibile. Il suo album di debutto “It’s Dark And Hell Is Hot” esordì al primo posto della classifica americana come fece anche il suo secondo album “Flesh Of My Flesh, Blood Of My Blood” che uscì alla fine dello stesso anno. Il suo flow aggressivo gli guadagnò numerosi paragoni con Tupac, con cui condivide la capacità di parlare di argomenti complicati e controversi con grande semplicità ed efficacia; le sue rime ad alto contenuto di testosterone sono fra le più devastanti di sempre grazie anche ai numerosi grugniti e versi che X ama inserire. Dmx partì in tour con Jay-Z e Method Man, ma durante un concerto a Denver fu arrestato in quanto sospettato di aver pugnalato un uomo; le accuse in seguito furono ritirate, ma nel giro di mesi arrivarono altre accuse e altre condanne. Nonostante i suoi guai con la giustizia X riuscì a pubblicare tantissimo materiale anche nel ’99; in primavera uscì il suo mixtape “Ride Or Die Vol.1” e alla fine dell’anno il suo terzo album “..And Then There Was X” : entrambi esordirono al primo posto della classifica americana grazie a singoli come “Party Up In Here” e “What’s My Name”. Il ’99 fu il momento di massimo splendore di DMX. Nel 2000 si dedicò alla carriera cinematografica girando “Romeo Must Die” insieme a Jet Li e in seguito fece da spalla a Steven Seagal in “Exit Wounds”. Anche a causa di diverse battaglie legali DMX pubblicò un nuovo album solo dopo due anni; “The Great Depression”, che esordì al primo posto della billboard, è un album più complicato, più introspettivo e forse, nonostante la buona volontà, meno riuscito dei precedenti. Quando nel 2003 pubblicò “Grand Champ”, si parlò tanto di un DMX tornato di nuovo in forma, ma si trattava di un abbaglio; DMX era soltanto più formulaico, tornando al vecchio impasto che lo ha reso così celebre. Ciononostante anche “Grand Champ” esordì al primo posto, stabilendo un record ineguagliato di cinque album consecutivi (compreso quello di debutto) al primo posto nella prima settimana di pubblicazione. Dmx lo stesso anno annunciò il suo ritiro. Così arriviamo ad oggi. Nel 2005 infatti DMX ha annunciato il suo ritorno; nonostante il periodo passato come pastore, il suo ritorno non dovrebbe avere lo stesso tenore di quello di Mase. Swizz Beatz, il produttore che ha portato X al successo e che ora sta lavorando sul suo nuovo album, in una recente intervista sostiene che il rapper è carico come non mai e le sue rime sono fra le migliori che abbia mai scritto. Ha aggiunto inoltre che gli ultimi due album DMX li aveva pubblicati solo per obbligazioni contrattuali, poiché neanche lui ne era completamente convinto. “Give ‘Em What They Want”, il nuovo singolo, si trova già in alcuni negozi musicali virtuali e “Here We Go Again” il nuovo album sarà pubblicato entro la fine dell’anno. Nell’attesa gustatevi qualche sua vecchia perla. The X Is Back. |
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TUTTO SU DMX |
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 2003 Grand champ | | |  2001 The great depression | | |  1999 And then there was X | | |  1998 Flesh Of My Flesh, Blood Of My Blood | | |  1998 It’s Dark And Hell Is Hot | | |
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