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GIOVANNI ALLEVI |
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GIOVANNI ALLEVI ... QUANDO L'ARTE DELLA MUSICA E' PIENA DI SODDSFAZIONI |
Vi avevamo già presentato Giovanni Allevi un po’ di tempo fa; ora, in occasione dell’uscita del suo nuovo e terzo album, “No Concept”, vogliamo arrotondare la sua conoscenza della sua persona, decisamente interessante ed appassionata. Anche perché in questi mesi sono successe un po’ di cose interessanti ad Allevi: esibizioni al Blue Note a Milano e New York, contratto con la BMG, composizione su commissione de “Le Foglie di Beslan” e sua esecuzione al teatro Politeama di Palermo, e l’inserijmento nella prestigiosa ed esclusiva lista degli artisti Boesendorfer, la casa viennese costruttrice di pianoforti unici. Vediamo subito cosa ha da raccontarci Giovanni: Ti domando subito, in che cosa è diverso “No concept” dai precedenti “Composizioni” e “13 dita”? “No concept” è molto diverso dagli altri due album, perché è centrato sulla melodia; negli altri due dischi il motivo centrale era la ricerca di una linea armonica e ritmica particolare ma mancava l’aspetto melodico, che poi è un tratto tipico della musica italiana. In “No concept” esploro proprio questo territorio che finora non avevo mai osservato. Il 6 marzo hai poi portato la musica italiana nel tempio della musica jazz negli USA: doppio concerto al Blue Note di New York. Cosa ti ha dato questa esperienza? E’ stato incredibile! E’ stato due volte sold out, si palpava una grande energia in sala, ma quello che ricordo con più piacere sono i bigliettini con dimostrazioni di affetto e di empatia in camerino ed il pubblico in sala che si abbandonava alla mia musica. Non c’è niente di più bello di vedere le persone che ti ascoltano che si emozionano, per me la musica è un’opera d’arte che si realizza soltanto nell’ascoltatore, sono le persone a fare di una musica una forma d’arte completandola con la propria emozione. C’è anche una sezione del tuo sito, Pensiero Stupendo, dedicata appunto alla raccolta dei pensieri più belli del tuo pubblico. E’ la soddisfazione più grande per un musicista, riuscire ad emozionare. Mi riempie di gioia vedere che con la mia musica scateno reazioni in chi ascolta, e la mia musica vive molto di emozioni del pubblico; perché se in una canzone con le parole ti ci puoi solo immedesimare, quando senti una melodia sei libero di provare quello che il tuo cuore in quel momento ti dice. Che cosa è cambiato per te dopo quel concerto? Sono successe tante cose in concomitanza di quel concerto. Dopo Milano e New York, mi si sono aperte le porte dei Blue Note affiliati di Tokyo, Osaka e Kyoto, il mio disco verrà pubblicato in Giappone e negli Stati Uniti, e ho un contratto discografico con la BMG, che è una major. All’inizio mi snobbavano in tanti, ma io a New York ho invitato tutti i grandi capi delle principali etichette, e alla fine qualcuno mi ha notato. So anche che da quest’anno sei stato inserito nella lista artisti della Boesendorfer … come funziona, ti hanno “avvistato” loro? Sempre nel contesto del concerto al Blue Note di New York. C’era qualcuno della Boesendorfer lì presente, e si è innamorato del mio modo di suonare il pianoforte e mi ha concesso l’onore di far parte di questa lista di eletti; dico onore perché così è, mi sento un po’ star perché adesso dovunque vada a suonare c’è un pianoforte Imperial (e sono solo 9 in tutta Europa) che mi segue, a mia disposizione. Io quel pianoforte lo avevo visto al Laboratorio Griffa a Milano, e mai avrei potuto nemmeno sognare di poterlo un giorno avere tutto per me. Altro motivo di orgoglio, a fine aprile ti sei esibito al Politeama di Palermo presentando la tua composizione delle “Foglie di Beslan”. Come è nato questo progetto, l’idea di scrivere un pezzo per non dimenticare? “Beslan” mi è stato commissionato dall’orchestra di Palermo, e per me è stato un grande onore vedere che ci sono persone che credono in me al punto di affidarmi un’iniziativa così delicata ed importante. Scrivere un pezzo per non dimenticare mai quello che è accaduto a Beslan, volevo che attraverso la mia musica si potessero immaginare i volti dei bambini, impauriti ed indifesi, e le reazioni di chi era presente al Politeama sono state proprio quello che desideravo: partecipazione, emozione, vicinanza. Anche da Beslan mi hanno scritto una mail per dirmi che apprezzavano quello che stavo facendo, e che erano grati per il mio impegno verso Beslan. Quando sarai in tour a portare la tua musica alla gente? A giugno sarò in Cina e ad Hong Kong, il 5 luglio al Blue Note di Milano e poi il 13 luglio, nell’ambito del Festival Recanati Forever, avrò il piacere di suonare sul colle dell’”Infinito”, primo musicista a provare un contesto tanto intenso, al Premio Musica Sperimentale; sono visto dagli organizzatori dell’evento come il Leopardi del pianoforte, non vedo l’ora di suonare il pianoforte sull’Ermo Colle. Elisa Bellintani 7 giugno 2005 |
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 2005 No concept | | |  2004 Composizioni | | |  1997 13 dita | | |
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