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FOO FIGHTERS |
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‘IN VOSTRO ONORE’….FOO FIGHTERS |
Partiamo dall'inizio : dalla fine dei Nirvana e un demo tape mandato in giro portarono Dave Grohl a formare una propria etichetta discografica, la Roswell Records, e a riprendere l'attività. Con un album in vista, suonato tutto da solo (tranne una traccia di chitarra), Grohl pensò di mettere assieme un vero e proprio gruppo. Così egli scelse il bassista Nate Mendel e il batterista William Goldsmith. Ad essi si aggiunse il chitarrista Pat Smear, che aveva fatto parte dei Germs, oltre ad accompagnare i Nirvana in concerto e a incidere come solista per la SST. Completata la formazione, i Foo Fighters erano pronti a conquistare il mondo . Niente stampa. Nessuna foto. Niente video per il singolo di successo "This is a Call'. Solo un tour in locali minuscoli... I Foo Fighters colpivano e scappavano. Dopo un anno e mezzo di concerti, un brano, "I'll Stick Around' , che aveva conquistato le radio e il video di "Big Me" premiato da MTV come "video dell'anno", l'album di debutto, che per titolo aveva il nome della band, è diventato così disco di platino. Dopo solo un minuto o due di riposo, Grohl ha composto e suonato la colonna sonora per Touch, film diretto da Paul Schrader, e ha poi cominciato a preparare, con il produttore Gil Norton, il secondo album dei Foo Fighters, "The Colour And The Shape". A metà dell'incisione, il batterista William Goldsmith ha lasciato il gruppo, obbligando così Grohl a riprendere il suo posto dietro la batteria (nel disco ha suonato comunque anche la chitarra, oltre ad occuparsi di tutte le parti vocali). E' poi arrivato un nuovo batterista, Taylor Hawkins, che aveva da poco completato un tour di 18 mesi con Alanis Morrisette. Nel 1999 arriva il terzo studio album "There Is Nothing Left To Lose" realizzato in Virginia, a casa di Grohl, senza molti degli elementi associati di solito alla registrazione di un album destinato ad essere premiato con il disco di platino... "Learn To fly', il primo singolo, riavvicina al gruppo tutti quelli che, a causa dell'assenza dei Foo Fighters dall'estate del '97 in poi, hanno corso il rischio di diventare dei fans dei Backstreet Boys. Il brano segna il ritorno della chitarra come strumento vero e della voce che non ha paura di urlare. Adam Kasper (che in precedenza ha lavorato con i Soundgarden e con i Pearl Jam) fa respirare le canzoni, allontanandosi dai modelli più consumati del rock. Un brano come "Gimme Stitches" dimostra ampiamente questa sua qualità. "Stacked Actors" è vigorosa e unisce suoni heavy e ritornelli che ricordano quelli dell'Alan Parson Project. "Breakout", l'omaggio di Grohl all'amore ma anche al contrasto tra brutto e bello, prova che il termine "post punk" è assolutamente ridicolo. La canzone è solida, pura e Grohl dimostra di essere ancora in grado di urlare come un bambino di sei anni, al quale qualcuno ha gettato il gelato nella polvere. Nel 2002 è uscito "One By One" il quarto album in studio della band americana. Nel 2004 Dave ha trovato anche il tempo per esaudire un suo desiderio. Ha allestito una ‘carovana metal’ di tutto rispetto chiamando al suo cospetto i nomi di spicco della scena heavy metal per interpretare le sue visioni musicali. Della serie quando i sogni diventato realtà, Dave ha realizzato il suo: ecco che come d’incanto si sono materializzati i Probot, nome affidato al progetto, dietro al quale si cela come mente illuminante lo stesso Grohl che ha suonato praticamente e virtualmente tutti gli strumenti (non ha cantato nel CD), supportato da Matt Sweeney (Zwan/Chavez), Kim Thayil (Soundgarden) e Bubba Cupree (Void). L’essenza di questo album è tutta racchiusa nella traccia n.3 “Shake Your Blood” feat Lemmy (il leggendario leader dei Motorhead). Tra qualche giorno arriverà il nuovo album dei Foo Fighters “In Your Honor”, che non è un disco politico, ma ispirato da una situazione politica: la campagna elettorale per le presidenziali USA del 2004. Come anticipatamente annunciato sarà un doppio set, una parte rock, l’altra acustica, in sintesi i due volti sonori della formazione US. Il frontman dei Foos, Dave Grohl, ha rivelato cosa si cela dietro il titolo dell’album , deciso durante il suo periodo trascorso a sostegno della candidatura alle presidenziali USA del candidato Democratico John Kerry “Ho deciso di stare dalla parte di Kerry solo perché George W Bush usava le nostre canzoni durante i suoi comizi. Non c’è stato modo di impedire l’utilizzo delle nostre canzoni, così ho deciso di suonarle direttamente per Kerry, che aveva un messaggio politico, dal mio punto di vista personale, più sensato..Durante i comizi mi esibivo in maniera acustica, quindi non come in uno show dei Foos. Nelle prime file c’erano disabili , studenti, lavoratori…un’esperienza veramente costruttiva” ha confessato Grohl. “Ho potuto osservare la forza della gente, la passione , la devozione per una causa…tutti sentimenti umani che mi hanno inspirato profondamente. Il disco, sebbene non è un lavoro politico, è stato molto influenzato da quella situazione (le presidenziali USA)” ha concluso. Un disco molto ambizioso , un doppio album per recuperare l’onore e il prestigio della band US. Dave Grohl , su Rollingstone.com, ha confessato “Ero arrabbiato con me stesso dopo l’ultimo album ‘One By One’ del 2002”. “Solo 4 canzoni erano buone , le altre sette non le suonerò più per il resto della mia vita..” Un Grohl polemico con il disco del 2002 , che vuole rilanciare i Foos con questo impegnativo e nuovo album “In Your Honor” (nei negozi a giugno) , evitando di commettere lo stesso errore due volte. Grohl, il batterista Taylor Hawkins, Nate Mendel (basso) e Chris Shiflett (chitarra), hanno lavorato per estendere lo spettro della loro musica. Tra gli special guest del loro CD spiccano, sul lato acustico Norah Jones e John Paul Jones (Led Zeppelin). Parlando più profondamente del set, ha affermato “Norah Jones è special guest in ‘Virginia Moon’; John Paul Jones suona il piano in "Miracle" e il mellotron in "Oh Yeah", una performance che ha mandato in ecstasy la band…” ha concluso Grohl, che ha aggiunto “La maggior parte delle canzoni acustiche non saranno suonate durante le prossime date live, invece, le conserveremo per un tour acustico nei teatri che si svolgerà alla fine dell’anno. Voglio separare la parte acustica da quella rock. Per questo motivo suoneremo nei teatri con tutti i musicisti necessari per una acustic performance…” Carlo Cassani (31 maggio 2005) |
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TUTTO SU FOO FIGHTERS |
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2005 In Your Honor | | | 2002 One by One | | | 1999 There Is Nothing Left to Lose | | | 1997 Colour and the Shape | | | 1995 Foo Fighters | | |
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