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N.O.R.E. |
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N.O.R.E. ... IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO |
Lo avevamo perso di vista dopo “Superthug”, ma N.O.R.E. non era sparito, stava solo preparando i lgrande ritorno. Al rapper del Queens è bastata solo una hit (e che hit!) come “Oye mi canto” per mettere le cose in chiaro. E stavolta è qui per restare! Nel bel mezzo di Manhattan, sulla Madison Avenue, tra gli uffici dei centinaia di avvocati arricchiti dalla moltitudine di inutili cause ‘all’americana’ e i magazzini extralusso presi d’assalto dai cloni di Carrie Bradshaw, si trova il covo della Thugged Out Militainment, ovvero l’etichetta e lo studio di registrazione di N.O.R.E.. Una location alquanto strana se si pensa al passato del rapper soprannominato ‘superthug’... Ma le ragioni a N.O.R.E. non mancano: “In passato ho avuto uno studio di registrazione nel Queens, vicino al ghetto. Ne ho posseduto uno anche nel New Jersey. Per i miei amici non era un problema: andavano e venivano quando volevano senza farsi problemi. Era chi veniva da fuori che invece preferiva altro: il New Jersey era troppo lontano e il Queens era troppo pericoloso. Ho quindi preso questo nuovo studio sulla Madison Avenue per venire incontro alle numerose richieste. Sarà da circa un paio di anni che sono qui. ll posto è perfetto, sia per me che per i miei amici, i quali sfruttano l’occasione soprattutto quando vengono sbattuti fuori di casa dalle rispettive mogli. Quando do un appuntamento mi faccio trovare sempre qui... E poi il mio avvocato ha l’ufficio proprio qui vicino!”. still a ghetto boy I fan possono dormire sonni tranquilli: il titolare della CNN (Capone N’ Noreaga) ha preso sì casa in una delle zone più ‘in’ della Grande Mela, ma non si è per questo imborghesito a tal punto da snaturare la sua vera indole. N.O.R.E. è a tuttoggi uno del ghetto. Star del rap, padre di due bambini e capo di una etichetta discografica che conta tra le proprie fila gente come Nature, Baby Sis, Mussolini & Maze, il Nostro è in fin dei conti lo stesso ragazzo di Lefrak City che frequenta la strada in cerca di un nuovo affare... Felice e sorridente di riceverci nei locali del suo studio, N.O.R.E. da buon cicerone ci fa fare un giro di conoscenza: “Da quella parte si va nel salone, lì vicino ci sono gli uffici. mentre dall’altra parte c’è una specie di ponteggio dove questa estate ci siamo divertiti a fare dei barbecue, ma la polizia se n’è accorta e ci ha impedito di farne altri, promettendoci che se ci vedevano ancora ci avrebbero tirato giù a forza! Lo studio dove registriamo è là in fondo. Ho inciso qui tutto il mio nuovo disco. Non potevo fare altrimenti visto che ora non posso permettermi di sborsare migliaia di dollari per andare a incidere in altri studi!”. All’alba dell’uscita del suo quarto album intitolato “One Fan a Day”, N.O.R.E. sembra in pace con se stesso, convinto delle sue potenzialità. Oramai la sua carriera è lontana da quel periodo di grande popolarità che avrebbe potuto stressarlo. Dopo il primo disco uscito nel 1998, N.O.R.E. si è infatti sforzato per rimanere sulla cresta dell’onda. “Melvin Flynt - The Hustler” è stato un fiasco sia a livello commerciale che artistico, così come il successivo “God’s Favorite” uscito per Def Jam e sorretto da due singoli prodotti dai Neptunes. N.O.R.E. però non si è fatto scoraggiare, ammettendo il fallimento: “È vero che ‘God’s Favorite’ non ha venduto molto e forse il fatto di aver sempre spostato la data di uscita ha contribuito a creare confusione nei fan. Non condanno nessuno per questo, sono cose che capitano nel mondo della discografia. Sono un tipo tranquillo. Certo, se il mio disco vende e raggiunge il Platino allora sono contento, faccio festa. Ma se al contrario va male, non mi deprimo, non vado in paranoia! Ho imparato a prendere tutto con filosofia”. Probabilmente il discorso fatto da N.O.R.E. oggi potrebbe essere diverso, soprattutto alla luce degli accadimenti dello scorso mese di agosto, che lo hanno visto lasciare la Def Jam in favore della Roc-A-Fella. In effetti, N.O.R.E. durante la sua carriera ha cambiato diverse etichette, dal debutto con Penalty, passando per Tommy Boy e poi per Def Jam. Ecco quali sono le ragioni che lo hanno spinto a passare dalla parte di Jay-Z: “Quando Lyor Cohen ha dato le dimissioni dalla presidenza della Def Jam mi sono sentito perduto. Non sapevo assolutamente chi mi sarei trovato davanti dopo di lui, con chi avrei dovuto trattare i miei affari. Non è stata una mancanza di rispetto verso L.A. Reid, ma non lo conoscevo affatto... Di contro conoscevo da tempo Jay-Z, Biggs e Damon Dash. Sono delle persone con le quali ho sempre avuto buoni rapporti e che ho sempre ammirato per la loro capacità di fare gli affari. Quando ho fatto sapere in giro che volevo mollare la Def Jam si sono fatti subito vivi per chiedermi di unirmi alla loro scuderia. In Roc-A-Fella mi sono sentito come a casa: sapevano cosa volevo e chi ero! Ho recitato anche in una parte in ‘State Property 2’ prima ancora di far parte del loro team: era la prima volta che un artista non appartenente alla Roc-A-Fella appariva in un loro film. Per me è stato importante, poiché hanno dimostrato di apprezzarmi!”. ANDREA “TESKIO” PAOLI (continua su Groove 14) |
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 2002 God's favorite | | |  1998 N.O.R.E. | | |
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