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CAESARS |
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CAESARS ... PRONTI A SCOMMETTERE SULL'ULTIMA NOVITA' DALLA SVEZIA |
Pazienza. Occorre tanta pazienza per arrivare a farsi conoscere dal grande pubblico quando sei un musicista. Poco importa che il nome del tuo gruppo sia un epico Caesars, qui se non indovini la cosa giusta al momento giusto, non c’è Cesare che tenga. Ma è anche vero che prima o poi la ruota gira per (quasi) tutti. E così, alla soglia del quarto album, i Caesars sfondano quella pellicola opacizzante che li divideva dalla conoscenza mainstream, e straripano come un fiume in piena nella heavy rotation con “Jerk it out”. Tutto grazie alla Apple, o meglio, all’iPod. L’aggeggino supertrendy oggetto del desiderio di chi alla musica non può proprio rinunciare ha infatti scelto come colonna sonora del suo spot “Jerk it out” dei Caesars; sarà per quel suo organetto scanzonato e furbetto, e quel sound solare molto West Coast, e l’irriverente ambientazione LasVegasiana del video, fatto sta che “Jerk it out” ben si adatta a fare da imprinting per chi viene introdotto all’iPod dalla tv. E i Caesars ringraziano. Perché all’alba del quarto disco finalmente possono passare avanti alla folla di sconosciuti emeriti della musica e dire “ehi, ci siamo anche noi”. I Caesars chiedono spazio? E noi glielo si dà volentieri! Per cui, signore e signori, prego, meet the Caesars. I 4 Caesars vengono dalla Svezia e, a dire il vero, agli addetti ai lavori erano già noti; tanto è vero che Rolling Stone li aveva già apprezzati quali “esteti del garage rock”, per via del loro forte richiamo al rock psichedelico degli anni 60 e quel palato raffinato attento alle origini del garage. Nell’ultimo lavoro, “Paper Tigers”, il gusto dei Caesars si è decisamente allargato, incorporando anche aspetti più pop del rock che a loro piace tanto; quindi, largo alle chitarre, ma una strizzatina d’occhi anche al soul, un benvenuto caloroso all’organo e un’apertura totale al colore e all’energia positiva. Basta dare un occhio allo straprogrammato video di “Jerk it out” per rendersi conto che questi 4 ragazzi di svedese (come ci aspettiamo noi siano gli svedesi) non hanno proprio niente. La storia dei Caesars parte nel 1995 con un nome un po’ più esteso: Caesars Palace, generosamente preso in prestito dal celebre casinò di Las Vegas; il tour in terra americana impone però un cambio, perché un richiamo tanto esplicito ad un casinò equivarrebbe all’incitamento al gioco d’azzardo. E i Caesars guai non ne vogliono, per cui via quel ridondante Palace. E poi così la simmetria con il nome del cantante del gruppo, Cesar Vidal, è ancora più evidente. Certo, loro avrebbero tanto voluto chiamarsi The Caesarians, ma la loro casa discografica lo ha trovato un po’ troppo volgarotto. Per aumentare ancora un po’ la confusione, negli Stati Uniti il loro primo disco, “Youth Is Wasted On The Young” (1998), esce con il nome del gruppo che chissà perché è 12 Caesars; è delirio, ma alla fine i quattro si assestano su Caesars. Agli inizi farsi conoscere è dura perfino in patria, ma arriva l’intrigante recensione di Maximum Rock n’Roll a direzionare l’occhio di bue su questi 4 sconosciuti: “questa roba è l’ideale se volete irritare i vostri vicini”. E questo perché l’ispirazione madre dei Caesars è quel garage rock psichedelico alla 13th Floor Elevators o alla Billy Childish and the Sonics, e il risultato è un garage un po’ più polveroso e scuro di quello che offre oggi “Paper Tigers”. All’esordio “Youth Is Wasted On The Young” seguono nel 2000 “Cherry Kicks”, e nel 2002 “Love for the streets”, che è disco d’oro in Svezia e regala ai Caesars la meritata fama a casa. La Virgin nel 2003 si accaparra “39 Minutes of Bliss (in An Otherwise Meaningless World)”, e grazie ad una distribuzione degna di questo nome i Caesars cominciano ad espandersi oltreconfine; in questa compilation c’è dentro anche la fortunata “Jerk it out”, subito adottata dall’iPod. Ed ecco ora dopo una session di registrazione alquanto tribolata “Paper Tigers”, technicolor e molto fresh, un disco dai Caesars stessi definito da party, l’ideale per accompagnare il buonumore o per ritrovarlo quando questo non c’è più. Elisa Bellintani 9 maggio 2005 |
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TUTTO SU CAESARS |
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 2005 Paper tigers | | |  2003 39 Minutes of Bliss (in An Otherwise Meaningless World) | | |
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2002 Love for the streets
2000 Cherry kicks
1998 Youth is wasted on the young |
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