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C-MURDER |
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C-MURDER ... PERSONAGGIO CONTROVERSO E SPINOSO, MA GENIALE |
Spesso in queste pagine di Newsic avete letto articoli su personaggi controversi, personaggi che sono stati in prigione, personaggi accusati di crimini sconcertanti. E’ fatto conosciuto che il rap in qualche modo è sempre stato legato ad episodi di criminalità; la spasmodica ricerca di raccontare la realtà nelle sue sfaccettature più truci ha fatto si che alcuni, di coloro che sono stati eletti come eroi del genere, non fossero altro che dei criminali. Spesso i crimini commessi sono di entità minore, come lo spaccio di droga o il possesso di arma da fuoco (ammesso che si possano chiamare minori), e molte volte le numerose storie legate a rapper sono inventate, create apposta per dare un “tono” agli artisti in questione. Questa volta no. Questa è la storia di una persona condannata all’ergastolo per aver ucciso un sedicenne, un certo Steve Thomas, in una discoteca; nonostante la condanna, continua a gridare la propria innocenza ed insieme ad i suoi avvocati sta cercando di far riaprire il caso. L’unico motivo per cui ho voluto scrivere un articolo su questo artista è perché ritengo abbia fatto una grande carriera musicale e abbia pubblicato di recente un ottimo album, non voglio certo né glorificare né sponsorizzare la violenza. Io giudico la musica, giudicare se è innocente è compito d’altri. Corey Miller è nato a New Orleans, la patria del jazz, il 9 marzo del 1971. Nel 1990 suo fratello maggiore Master P decise di fondare la No-Limit Records, una piccola casa discografica capace di produrre anche 10 album all’anno e che, nonostante gestisse ogni aspetto della pubblicazione (pure le copertine), riuscì ad ottenere non pochi successi, senza l’appoggio né delle radio né di Mtv. Per la metà degli anni ’90 la No-Limit era un piccolo impero. C-Murder, questo il nome d’arte scelto da Corey, iniziò la sua carriera musicale nel 1995, pubblicando un album insieme al fratello maggiore e a quello minore Sikk The Shokker; i Tru, questo il nome del loro gruppo, arrivarono subito al successo con il loro primo disco “True” e due anni dopo si ripeterono con il follow-up “True 2 Da Game”. Dopo varie apparizioni negli album di Master P, C-Murder pubblicò il suo album di debutto nel’98: “Life Or Death” fu rapidamente seguito da “Bossalinie”, due dischi in cui Corey si diletta con un flow simile a quello di Snoop, che, nonostante qualche lacuna nella produzione, furono due hit da top ten nella classifica americana”. Lo status di vera superstar Corey se la guadagnò con la partecipazione a “Wooble Wooble” dei 504 Boyz e con il suo album “Trapped In Crime”del 2000, lanciato dal singolo “Down For My N’s” featuring Snoop Dogg, che fu una grande hit in tutti gli Stati Uniti. L’anno dopo visto il momento positivo che stava passando Corey decise di creare la sua casa discografica la Tru Records e la prima pubblicazione fu “C-P-3.Com” il suo quarto album, che ebbe modesti risultati rispetto ai suoi predecessori, facendo pensare che parte del suo successo fosse grazie alla sua affiliazione con la No-Limit Records. Nel 2002 avvenne il fattaccio. Pochi giorni prima della pubblicazione del suo quinto album “Tru Dwangs”, una specie di compilation di brani infarcita da un miliardo di collaborazioni, Corey Miller fu arrestato per aver sparato ed ucciso un sedicenne in una discoteca. Nonostante ci fossero numerose lacune nella teoria degli accusatori, la giuria ha ritenuto che fosse sufficiente per condannare Corey all’ergastolo. In qualche modo C-Murder è riuscito a convincere le guardie a lasciargli rappare in un piccolo registratore portatile un intero album nuovo che è stato pubblicato in America a fine marzo di quest’anno; “The Truest Shit I Ever Said” (trad: “la merda più vera che io abbia mai detto”) è decisamente il suo disco migliore, nonostante la traccia vocale sia qualitativamente infima. Ma in un certo senso, quest’ultima particolarità tende solo ad aumentare la drammaticità di un album in cui Corey si lascia andare e racconta tutta la sua vita, i guai giudiziari e pure i suoi rapporti sentimentali con una intimità e una lucidità che pochi possono vantare. Ovviamente non è un album da tutti; per poterlo apprezzare bisogna avere una buona conoscenza dell’inglese (i testi li potete trovare facilmente in internet) e anche un buon udito, visto che la qualità delle registrazioni è in alcuni punti infima. Con un po’ di coraggio però avrete la possibilità di scoprire delle vere perle, come la sua versione straziante di “Locked Up” di Akon.
Oliver Dawson
9 maggio 2005 |
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TUTTO SU C-MURDER |
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 2005 The truest $#[email protected] I ever said | | |  2004 The truth | | |  2002 Tru dawgs | | |  2001 C-P-3.com | | |  2000 Trapped in crime | | |
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1999 Bossalinie
1998 Life or death |
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