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BEANIE SIGEL |
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BEANIE SIGEL... UNA VITA DA GANGSTA |
Per quattro anni era stato messo da parte con una pubblicazione da definire a causa dei continui litigi fra i suoi produttori Jay-Z e Damon Dash; con la rottura definitiva dei due fondatori della Roc-A-Fella sembrava fosse il suo momento, ma la legge ci ha messo il suo zampino. Eccovi la storia di Beanie Sigel. Nato Dwight Grant a Philadelphia, Beanie Sigel si è fatto subito notare intorno al ‘98 per una sua apparizione nei mixtape di dj Clue e per una strofa improvvisata su “Adrenaline” dei compaesani The Roots; Jay-Z in persona venne a bussargli alla porta chiedendogli di fare alcuni cameo sul suo prossimo album, che sarebbe stato “Jay-Z Vol.2: Hard Knock Life”, e in cambio gli firmò un contratto discografico che gli avrebbe permesso di far parte del vivaio della ancora giovane Roc-A-Fella Records. Il suo mentore, Jay-Z, fece in modo che Beanie diventasse un nome famigliare a tutto l’ambiente hip-hop prima ancora che pubblicasse il suo album di debutto “The Truth”; c’era così tanta aspettativa attorno a questo rapper emergente che il disco arrivò subito alla numero cinque della billboard, la classifica di vendite ufficiale americana. Il flow di Sigel è lento e, se analizzato ritmicamente, anche un po’ monotono, ma le parole ed i concetti sono così dettagliati, precisi e concreti che la sua velocità nel destreggiarsi fra le rime passa in secondo piano; la sua descrizione della vita in carcere di “What Ya Life Like” è talmente ficcante da essere stata inclusa nel remake del famoso documentario di Shapiro “Scared Straight”. Grazie al suo esordio, favorito anche dal fatto che la moda del momento fosse il gangsta rap, Beanie era stato incluso nella lista di coloro che avrebbero portato avanti l’hip-hop nel periodo post-2pac. Dopo un anno e mezzo intenso Beanie tornò alla ribalta con il suo secondo album e una linea di abbigliamento la “State Property Clothing” i cui capi, a quanto pare, hanno la particolarità di avere tante tasche nascoste e porta pistole. L’album “The Reason”, pubblicato nel 2001, era ancora molto legato al suo predecessore “The Truth”; la narrazione era rimasta intensa, ma Beanie questa volta cedette alla tentazione di qualche clichè e a tratti l’album pare meno sentito di quello d’esordio. Fortunatamente, singoli come “Beanie (Mac B****)” e la toccante “Mom Praying” diedero a “The Reason” il successo commerciale sperato. Nel 2002 uscì anche l’esordio cinematografico di Beanie “State Proprety”, un film sulla vita di un gangsta che cerca di uscire da una vita disagiata vendendo droga. Prodotto dalla Roc-A-Fella il film fu un buon successo su dvd, nonostante la qualità generale fosse piuttosto bassa. Nel 2003 Beanie Sigel fu arrestato due volte; la prima per possesso di arma da fuoco e per essere scappato da un posto di blocco, la seconda, pochi mesi dopo, per tentato omicidio, dopo aver sparato ad un uomo allo stomaco. Come se non bastasse, i suoi produttori Jay-Z e Damon Dash erano troppo coinvolti nei loro litigi per trovare spazio anche per Beanie; la Roc-A-Fella iniziò a dedicarsi alla pubblicazione e alla promozione di altri artisti emergenti come Memphis Bleek. Nel 2005 le carte in tavole sono cambiate; la Def Jam, il cui amministratore delegato è ora Jay-Z, ha acquistato la Roc-A-Fella e Damon Dash ha creato la casa discografica personale, la Damon Dash Music che ha dato la possibilità a Beanie Sigel di pubblicare il suo terzo album. Beanie si è dichiarato colpevole per quanto riguarda il processo, che si è protratto due anni, sul possesso di arma da fuoco; in attesa della condanna da parte del giudice Beanie ha finito di registrare “The B.Coming”, il suo terzo album, ha girato cinque video in cinque giorni per promuoverlo e ha pure finito di recitare le sue parti nel film “State Property 2”. Ora Beanie Sigel sta affrontando un anno di carcere e sta aspettando di vedere come andrà a finire il processo per tentato omicidio, che potrebbe vederlo dietro le sbarre per altri dieci anni. “The B.Coming”, probabilmente il suo miglior album fino a questo momento, non è per niente incentrato sui suoi guai giudiziari; è un album profondo che parla di stati d’animo, ma che mantiene l’atteggiamento gangsta che ha reso famoso il suo creatore. Le numerose collaborazioni e le strofe dettagliate e pungenti rendono questo disco uno dei primi classici del 2005. |
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TUTTO SU BEANIE SIGEL |
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2005 The B.Coming | | | 2001 The B.Coming | | | 1999 The Truth | | |
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