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 BRUCE SPRINGSTEEN
BRUCE SPRINGSTEEN I ‘DEMONI’ DELL’ANIMA…BRUCE SPRINGSTEEN
I ‘DEMONI’ DELL’ANIMA…BRUCE SPRINGSTEEN
 
BRUCE SPRINGSTEEN è nato 23 settembre '49 a Freehold, NJ. Un mito della musica, una leggenda del rock americano , che ha saputo attraverso la tradizione raccontare i momenti più significativi della storia degli Stati Uniti attraverso gli spartiti. Non si è mai fatto intrappolare dalle convenzioni, si è sempre espresso liberamente monitorando, senza bavaglio, tutti gli argomenti più scottanti: il sistema americano, la working class, l'aids.. criticando o elogiando i risultati.
 
Un personaggio che ha interpretato l'esuberanza degli anni '50 unita all'impegno dei '60 e al libero stile seventies. Quando è esploso, nel 1975, il rock mainstream stava boccheggiando; dopo di lui è rinato. La sua musica è il risultato di un'alchimia che ha messo insieme Jerry Lee Lewis e Bob Dylan, shakerandoli con poesie di strada e con un talento live tra i più impressionanti di sempre. Best seller, Grammy Awards, Oscar e un seguito di imitatori che ha dato vita a un vero e proprio sottogenere del rock: il Boss ha saputo evolversi costantemente, mantenendo sempre alto il livello della sua produzione per oltre 20 anni, arrivando a vincere anche le diffidenze degli scettici sul suo ruolo nella storia della musica popolare.
 
Il suo stile è ruvido , in linea con i dylaniani dell'epoca, ma sotto le convenzioni cova un'energia da puro rocker e una poetica assolutamente originale e già definita. Arriva un contratto con la Columbia, ma Bruce non dimentica i musicisti-amici del New Jersey e li porta con sé nello studio di registrazione. Ne esce "Greetings From Asbury Park, NJ" (gennaio 1973), che inizialmente passa abbastanza inosservato (anche se la Earth Band di Manfred Mann trasformerà "Blinded By The Light" in un'hit numero uno quattro anni più tardi). L'album verrà rivalutato dopo il Boss-boom e alcuni brani ("Growin' Up", "Blinded By The Light", "Spirit In The Night", "It's Hard To Be A Saint In The City") diventeranno presenze fisse in tutti i concerti.
 
Nel settembre 1973 Bruce pubblica "The Wild, The Innocent, And The E Street Shuffle", che ottiene entusiastiche recensioni ma uno scarso riscontro di vendita. È un album musicalmente più ricco e variegato, influenzato da riff latin-rock e una vaga vena progressive. Anche in questo caso verrà baciato dal successo negli anni successivi e due brani entreranno nell'immaginario dei fan: "Rosalita" e "4th Of July, Asbury Park".
È in questa fase che nasce la leggenda di Springsteen performer, con una serie di strabilianti concerti sulla East Coast: mai meno di 4 ore per set, lunghi dialoghi col pubblico, pezzi stravolti rispetto all'LP e trascinati al limite, una forza inesauribile e un fisico instancabile. Il critico musicale Jon Landau assiste a uno di questi show, il 22 maggio 1974, scrive su Real Paper: "Ho visto il futuro del rock'n'roll e il suo nome è Bruce Springsteen"; dopodiché molla la carriera giornalistica e si mette al servizio di Bruce come manager.
 
 
Il merito è anche del suo affiatatissimo gruppo di supporto, la E-Street Band, composta da Clarence Clemons (sax), Steve "Miami" Van Zandt (seconda chitarra), Danny Federici (organo), Roy Bittan (piano), Gary Tallent (basso) e Max Weinberg (batteria). In particolare con Clemons, un gigante nero ex-giocatore di football dalla presenza scenica impressionante, Springsteen stabilisce un feeling che tramortisce le platee con siparietti tra il macho e il comico.
Peregrinando per gli Stati Uniti, Bruce lavora duro per sfruttare la terza e ultima possibilità che la Columbia gli offre e pubblica nel 1975 l'album che salverà lui stesso e il rock'n'roll: "Born To Run".
 
 
Il vinile raggiunge la Top Ten e diventa il manifesto della rinascita del rock. Una pausa di tre anni, passata a infuocare l'America dal vivo, poi il quarto disco, in pieno furore punk/new wave: "Darkness at the Edge of Town". Springsteen cambia strada e si fa più introspettivo, recuperando i suoi ricordi, tra fabbriche e giovani che vogliono fuggire via: pur non raggiungendo il successo di "Born To Run", l'LP conferma il Boss ad alto livello, dimostrando la sua voglia di ricercare e andare oltre il suo stile codificato.
 
"The River" vede la luce nel 1980, un doppio imponente, fatto di ballate malinconiche ("Point Blank", "Independence Day"), country rock allegro ("Hungry Heart", "Cadillac Ranch", "Sherry Darling") e affreschi di provincia ("Stolen Car", "Ramroad"). Su tutte "The River", racconto di un amore sofferto che entra per sempre nel cuore dei fan.
Springsteen torna a incarnare il mito del rock'n'roll e il suo successo si allarga al di fuori degli States, ma preferisce prendere le distanze da tutto ciò con un album inaspettato, "Nebraska", registrato da solo in casa e senza E-Street Band. Aspro, totalmente acustico, intimista e combattente: "Johnny 99", la storia di un condannato a morte, è una dura requisitoria contro la giustizia americana.
 
 
Un'altra svolta, con "Born In The U.S.A.", che nel 1984 vende 10 milioni di copie e diventa uno dei dischi più venduti della storia del rock. È un disco molto più complesso di quel che sembra: la celebrazione patriottica di "Born In The U.S.A." è in realtà una pesante critica all'America (e il Boss entrerà in polemica con il presidente Ronald Reagan sul tema). In ogni caso altri 6 singoli scalano le chart e il tour che ne segue è un trionfo in tutti gli stadi del pianeta. Anche il triplo live "Bruce Springsteen & the E Street Band/Live 1975-85" svetta nelle classifiche: a metà anni '80 Bruce Springsteen è il Re del Rock.
 
 
Il periodo successivo è il meno fertile del Boss, che sembra un po' sedersi sul successo, si compra un megaranch e arriva a sposare la modella Julianne Phillips, facendo storcere il naso ai discepoli. I tre LP che escono fra '87 e '92 ("Tunnel Of Love", "Human Touch" e "Lucky Town") subiscono le pecche di questa fase 'arrivata', limitandosi a ripetere i vecchi canoni mainstream senza guizzi e senza l'energia del passato.
Il momento-no dura poco: risposatosi con Patti Scialfa, una rossa del New Jersey che accompagnava la E-Street Band come corista, nel 1993 compone "Streets of Philadelphia", per la colonna sonora del film "Philadelphia" (di Jonathan Demme). Scritto e registrato da solo con l'aiuto (per la prima volta) del synth e di un beat campionato, il brano conquista un Grammy Award, il premio Oscar per la Migliore Canzone e soprattutto riconquista i fan. Il nuovo mood del Boss risente a sorpresa degli influssi della musica elettronica e continua con un'altra struggente ballata, "Secret Garden", contenuta in "Greatest Hits" (1995). La critica lo osanna e anche i più sospettosi incominciano a rileggere la sua opera sotto una nuova luce.
 
 
Intanto, sempre nel 1995, esce "The Ghost Of Tom Joad", un album solista esenziale e durissimo che si apre con il singolo dall'omonimo titolo, un brano ispirato al romanzo "Furore" di John Steinbeck che racconta le miserie dell'America, in aperto contrasto con l'euforia capitalista made in Usa.
Dopo un tour da solo, torna la voglia di scorrazzare per le platee del mondo e l'unico modo per farlo è ricostituire la E-Street Band; la reunion non è uno dei soliti patetici revival ma il preludio a nuovi lavori e il pubblico ritrova il vecchio Boss.
Nel frattempo, oltre alle migliaia di bootleg e dischi pirata che raccontano la leggenda live di Springsteen, "Tracks" (1998) edita ufficialmente materiale mai pubblicato in un quadruplo cd. "Live in New York City" (2001) trasmette l'energia dei nuovi live show; nel disco è contenuta la nuova "American Skin (41 Shots)", composta dopo la morte di Amadou Djallo, un immigrato africano ucciso senza motivo dalla polizia di New York con 41 colpi di pistola; il brano ha scatenato discussioni per la sua denuncia e provocato la reazione della NYPD, che ha boicottato il concerto.
 
 
Nel 2002  è uscito "The Rising" : un suono robusto, fatto da chitarre taglienti e da una batteria potente come ai tempi di Born In The U.S.A. "The Rising" è anche il titolo della canzone guida del nuovo album, il primo registrato da Springsteen con la E Street Band al completo da diciotto anni a questa parte.
 
 
Uscirà il 22 aprile 2005  "Devils & Dust" il nuovo 1 19° lavoro del ‘Boss’ Che sarà supportato da un tour  mondiale acustico . Partirà il 25 aprile dal Nord America, e più precisamente dal Fox Theatre di Detroit e visiterà venue con una capienza che varia dai 2500 ai 5000 posti. Dopo la prima parte oltre oceano  approderà in Europa dove sono previste tre date italiane: Il 4 giugno al Palamalaguti di Bologna, il 6 al Palalottomatica di Roma, il 7 al Forum di Assago (MI). IL manager di Springsteen, Jon Landau,  ha anche precisato che le performance saranno molto intime, raccolte: Bruce oltre a suonare la chitarra e l’armonica, si cimenterà anche con il pianoforte.  "Devils  &  Dust"   contiene  12  nuovi  brani ed è il primo cd di inediti  dopo  “The  Rising”.  Entrambi  i  cd  sono  accomunati dallo stesso produttore: Brendan O´Brien. Sarà in vendita come DualDisc format , composto da un CD + DVD, oltre alle tracce audio del CD conterrà il DVD con un cortometraggio sulla lavorazione del disco.
 
E´ in radio già da qualche settimana  la title track "Devils & Dust" che, seppur musicalmente più "piena", ricorda le atmosfere di "The Ghost Of Tom Joad", infatti alcuni dei pezzi dell´album sarebbero stati scritti addirittura durante quel tour acustico (10 years ago...). ”. Il CD, ha spiegato Springsteen, “parla di singole persone che lottano contro i propri demoni, di gente che combatte contro la propria confusione interiore, a volte bene ed altre volte in modo tragico”.
 
 
 
Carlo Cassani
 (21 aprile 2005)
 TUTTO SU BRUCE SPRINGSTEEN

2005
Devils and Dust

2002
The Rising

2001
Live in New York City

1995
The Ghost of Tom Joad

1993
In Concert/MTV
1993 Lucky Town Live
1992 Lucky Town
1992 Human
1987 Tunnel of Love
1984 Born in the U.S.A
1982 Nebraska
1980 The River
1978 Darkness on the Edge of Town
1975 Born to Run
1973 The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle
1973 Greetings From Asbury Park, N.J.
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